Quando ti dicono :” Ma la Spagna ha rischiato il fallimento…..noi non stiamo così male”

Basta leggere una notizia – agghiacciante per molti versi, soprattutto quando si capisce che la Banca Centrale Europea ha fatto utili a spese della crisi greca – pubblicata sul Sole 24 ore  per capire quanto il bilancio dello stato spagnolo non sia messo così male quanto quello italiano : la Bce ha acquistato titoli di stato italiani per 103 miloni di euro, contro i 44,3 milioni di euro della Spagna ed i 33,9 milioni della Grecia. Direi non male come salvataggio. Almeno però la Spagna ha – anche se sempre meno – un sistema sanitario, di trasporti e in genere di welfare (tutela dalla disoccupazione ecc.)  migliore del nostro.

La distruzione di Guernica

L’occasione di imparare qualcosa di nuovo a casa con un’influenza intestinale – mi è stata data da un DVD dove papà ha registrato una puntata di “Atlantide” che parlava della seconda guerra mondiale, del Franchismo e della distruzione della cittadina di Guernica, nei Paesi Baschi, nel nord della Spagna, da parte di tedeschi ed italiani.

Anche in quella occasione, la stampa tedesca e italiana diede la colpa ai “comunisti” che , a loro dire, avevano incendiato la città con il petrolio. In realtà, si trattò di una invasione aerea di una violenza inaudita che colpiva una città indifesa. La sperimentazione di una nuova tattica di guerra , l’attacco aereo dove i morti civili non erano un danno collaterale ma l’obiettivo.

LLevar por delante

Entro fine febbraio terminerò sicuramente il corso di spagnolo. Oggi ho completato il fascicolo 22 ; è incredibile quanto ogni singola pagina del fascicolo mi spieghi cose che trovo quotidianamente su siti, riviste o anche in chat…(en el chat, in spagnolo, dato che è maschile).
Iniziamo dai nostri amici della galleria d’arte di Madrid. Paul è riuscito a convincere il nonno a non vendere l’immobile dove si trova la galleria , ma i guai non sembrano finiti. Le vendite non vanno molto bene e ci sono recibos (bollette) da pagare per oltre mille euro. Improvvisamente però arriva una telefonata di una cliente che chiede di conoscere il grande maestro Juanito…..Juanito, che Pablo, il proprietario della galleria, aveva sempre trattato con sufficienza ritenendolo tutt’altro che un artista, si rivela la salvezza della galleria. Una facoltosa signora infatti lascia un acconto di ben 15.000 euro per portare i quadri del gran maestro Juanito in giro per il mondo.

Non posso però non citare la mia serie tv spagnola preferita che seguivo via internet sul sito di Antena 3 (si possono tuttora vedere tutte le puntate di questa stagione, la prossima tornerà a settembre 2010). Fisica o Quìmica, ed in particolare il mio personaggio preferito , Fer , il ragazzo di David.

Fer, in Fisica o Quìmica

Per quante ne combini David (cerca in chat un tizio “porque sabes, soy joven , tengo que hacer otras experiencias….tengo 18 anos..y…”) e per quanto siano diversi (Fer vuole fondare un’associazione per i diritti dei giovani gay nel collegio dove studia, David invece la ritiene una “di quellle stupide cose che servono solo a fare i carri del gay pride”) , la loro storia è appassionante. E non è certamente l’unica di appassionante, dato che i protagonisti sono molti e la trama è molto avvincente. Qui sotto, David, mentre tenta di entrare nell’account della posta di Fer prima che sia proprio lui a vedere la foto che il ragazzo con cui ha avuto una storia ha mandato a tutti i ragazzi e ragazze del collegio.

David

In questa parte del fascicolo si spiegano i moltissimi utilizzi del vertbo llevar, che nell’utilizzo più frequente significa “portare”. Ho visto per esempio che ho utilizzato llegar molte volte al posto di llevar per dire “donde llega esta calle ?” , quando invece è llevar che va utilizzato. Vediamo alcuni esempi:

Esta carretera lleva al aeropuerto.
La tarta lleva crema de chocolate y nata.
Este empleado lleva toda la contabilitad de la oficìna.
El jefe lleva bien la organizaciòn del trabajo.
LLevar claro (contrariamente a quanto si potrebbe pensare)= Aver difficoltà
“Lo llevas claro si quieres entrar a trabajar en ese departimento”

!Ahora caigo! = Adesso capsico !
Piérdete ! = Sparisci!
A que sì = E’ vero
Sì, por cierto = Ah, a proposito ! (della serie , tutto il contrario)

Proprio poche ore dopo aver letto queste cose mi sono imbattuto in una simpatica lettera di un lettore catalano che lamentava che in una città catalana la pista ciclabile è utilizzata come parcheggio auto, ed in uno dei commenti c’era proprio “llevar por delante”, ossia l’idea di spazzare via le auto che vengono trovate parcheggiate lì.

Estar a gusto = essere contenti
Salir rana=Prendere un granchio
Cortar el bacalao=comandare (tenere le redini)
Dar el tostòn= Molestare, tormentare

Bene, per oggi è tutto. Qualcuno si chiederà perchè impiegare oltre mezz’ora per aggiornare il blog. E’ il mio diario di vita, un diario che , tra questo blog ed il precedente, copre quasi dieci anni della mia vita. E solo scorrere gli album delle foto, le persone che ho conosciuto, i momenti che ho vissuto, è spettacolare.

Problemi contrattuali per la nuova linea che attraversa i Pirenei (dalla Spagna)

I quotidiani catalani lavanguardia e elperiodico non sono andati per il sottile: è la prima volta che un’opera ferroviaria viene conclusa esattamente il giorno previsto contrattualmente. Oggi il consorzio TP Ferro consegnerà i 44,5 km di linea ferroviaria che attraversa i Pirenei per congiungere Francia e Spagna con un tracciato ad elevata velocità (200km/h). Contrariamente alla nostra linea Bologna-Firenze AV , che verrà inuaugurata a dicembre, questa linea per ovvi (ma non da noi) motivi di sicurezza ha una galleria a doppio tubo , di circa 8km .

Un treno AVE percorre il tratto tra Figueres e Perpinya, in Catalogna.

La nuova linea che collega Francia e Spagna, a Figueres.

Il punto è che il contratto prevede che lo Stato non tiri fuori un euro per quest’opera e il consorzio riceva 1300 euro per AVE (treno Alta Velocidad Espanola)  che transiti, e poco più di 500 euro per ogni treno merci. I treni però non circoleranno prima del 2010, quindi il Consorzio chiede l’indennizzo previsto contrattualmente, che è una cifra esorbitante. Questo perchè non è stato ancora completato (anche se i lavori sono a buon punto, tant’è che manca solo un anno) il tratto di cui si occupa la società Adif , in qualche modo controllata dallo Stato. Ecco la foto dello “scandalo”, tratta da un forum (grazie a Javi di Hospitalet de LLobregat) :

Contatti sono in corso tra il Ministero del Fomento (Trasporti) ed il Consorzio ma è sicuramente una situazione imbarazzante per il governo spagnolo. L’articolo ironicamente poi dice – sbagliando – che i treni AVE nemmeno potranno passare su questa linea, limitata a 200km/h, non sapendo forse che per ragioni di pendenza e/o raggio delle curve spesso le linee costruite in montagna hanno dei limiti inferiori di velocità. Ad ogni buon conto, la linea loro l’hanno finita , e con una galleria a norma.

Anche da noi,  qualcosa si muove. Finalmente, a cinque anni dal completamento del raddoppio della linea ferroviaria tra Pescara e Bari tranne per un pezzo di 500 metri in galleria a nord di Ortona, iniziano i lavori. Nel 2011 anche questo tratto sarà raddoppiato.  Oggi come oggi i treni hanno allungamenti di percorrenza abnormi , che ho verificato di persona mentre tornavo dalla Puglia di oltre 20 minuti, per compensare il “senso unico alternato” di questo piccolo tratto, decisamente trafficato soprattutto durante la stagione estiva.  Cosa farebbero gli spagnoli che inveiscono tutti i giorni contro il governo se vivessero in Italia ?

http://www.ferrovie.it/fol.tim/img/FN2544101.jpgL'imbocco della galleria di Ortona, ancora per poco a binario unico.

Barcellona – Italia a confronto….

Leggere “Lavanguardia”, il quotidiano di area monarchica (destra, ma non la nostra di “Libero” o “Giornale”) molto diffuso in Catalonia, mi fa sorridere. Se vivessero in Italia, in una qualunque città del nord (non oso immaginare del sud), credo molti catalani si suiciderebbero. Gridano allo scandalo e alle dimissioni di Zapatero per ogni cosa. Dovete sapere che a Barcellona e in generale in Catalonia la popolazione partecipa molto alla vita politica e in genere alle decisioni prese dalla Generalitat, con manifestazioni pro e contro tutto, portando i bimbi con i passeggini in piazza quando servono più asili, i lavoratori nelle stazioni (senza bloccare i treni e gli aerei, però), quando ci sono licenziamenti, e così via.

Foto tratta fa flickr

Da qualche anno l’AVE, il treno ad alta velocità spagnolo, si sta avvicinando a Barcellona. I lavori fervono, anche se sinceramente, da quello che ho visto due settimane fa, non so se ce la faranno ad inaugurare la linea il 21 dicembre come previsto. Bene, da ieri è in vigore il Piano alternativo dei Trasporti, che prevede la sopressione dei treni tra Piazza Espanya e Barcellona Saints, dove si attesterà l’AVE.

I catalani sono incazzati neri. I responsabili non sanno ancora dire se l’interruzione, necessaria per completare gli ultimi lavori della linea, dureranno una settimana, dieci giorni, o due settimane. Quando a Roma RFI ha attivato il nuovo sistema di controllo della stazione, qualche anno fa, è saltato tutto. Treni soppressi , ritardi minimi di 4 ore, il tutto per circa dieci giorni. Se andate sul sito di Trenitalia , ogni giorno di ogni settimana, trovate pezzi di linea con treni soppressi. L’ultima, dei treni Minuetto, nuovi di zecca, che Trenitalia sta ridando indietro al costruttore perchè dopo appena un anno si sono usurati i bordi delle ruote. E sulle linee dove giravano questi treni, ci sono bus.

Ma va tutto bene. Se uno non viaggia su queste linee, nessuna notizia. A Barcellona, per questi lavori imponenti, chiedono la testa di Zapatero. Date un’occhiata ai commenti degli utenti. E qualche video. Qualche utente dice che sono ridotti “come nei paesi del Terzo Mondo”. La capitale finanziara d’Italia, Milano, ha tre linee della metro e tutte chiudono alle undici e mezza di sera. A Barcellona vai all’aeroporto con il biglietto della metro (69 centesimi, se compri il carnet da 10, con il bancomat o la carta di credito). Chissà quando si trovano a Tessera e l’autista della Sita chiede ai turisti spagnoli il 50% del prezzo del biglietto in più “perchè vogliono farlo a bordo” cosa pensano…. di essere in Burundi ? E non parliamo del tram ” a batterie” in prato della Valle…..

Nel secondo giorno di Piano di Trasporto Alternativo a Barcellona , già danno il biglietto gratis . Anche qui vero ? W Barcellona. E’ da quando passa il bus a Bragni (Cadoneghe) che la mattina se piove stai a piedi a 4 fermate dal capolinea. Ero al liceo quando ho segnalato la cosa. Dieci anni di centrosinistra a Padova, 5 di centrodestra, l’orario Aps e le corse della linea 4 non sono aumentate nemmeno dello 0,1%…. questo paese non ha futuro….

Altra notizia del giorno , un giovane che aggredisce una ragazza dell’Ecuador su un treno regionale nei pressi di Barcellona. Arrestato e ripreso dalle telecamere che, normalmente, si trovano sui treni. Già. Noi non abbiamo nemmeno le porte funzionanti su tutte le carrozze…

E la giunta di centrosinistra lascia la città di notte agli spacciatori

E’ una lunga sequenza di errori strategici, quella della giunta di Padova di centrosinistra (che in questo prosegue dritto per la strada intrapresa da quella precedente “delle libertà”). Una giunta che ha preso molti volti anche perchè fa una politica non troppo di sinistra (non è l’unica, vedi Cofferati) ; dopo la chiusura dei bar degli spritz del centro alle 24, lasciando una città vuota in mano spacciatori e varie bande del tombino, anche pinacoteche (scusate, paninoteche) pizzerie e kebab, compici di vendere alcolici, chiuderanno alle 24. Tanto ieri notte la piazza era piena di gente fino alle 3 . Le bottiglie, se le sono portate da casa. Questo per quanto riguarda i divieti. Passiamo ai servizi: nessuna linea di bus notturni effettua servizio dopo le 23.30, i tassisti sono carissimi ed hanno ottenuto quest’anno un aumento delle tariffe del 20% dal Comune. Il Comune di Padova non riesce a tenere aperto dei bagni pubblici 24 ore su 24 nemmeno nell’unica piazza del centro dove ci sono. Non è riuscito nemmeno a realizzare un parcheggio bici custodito in centro, mentre tutti i giorni i cittadini lamentano furti. E non ci sono abbastanza cestini nelle piazze. Facile per il “Mattino” fare un reportage di foto di ragazzi che pisciano sotto le colonne…..
Zapatero, nel suo libro intervista , diceva che “l’errore più grande dopo le bombe di Madrid sarebbe quello di chiudersi in casa per paura. I cittadini spagnoli non devono avere paura e devono vivere nelle loro città , popolare le strade…” (cito a memoria). Qui, altro che Zapatero…..zero trasporti notturni,locali chiusi a forza di ordinanze, e zero vigili in giro . Oramai ci batte Venezia in quanto a locali notturni, il che è tutto dire…..

La precarietà nel mercato del lavoro spagnolo e la questione immigrati

Quante concidenze con quanto ha fatto qui in Italia il governo Amato di centrosinistra per precarizzare il mercato del lavoro, prima del baratro finale con la legge Biagi di Berlusconi-Fini-Bossi !

L’ex leader sindacale è particolarmente consapevole di questo problema e propone alcune risposte. “I dati ci dicono che il lavoro precario coincide con il trentuno percento del mercato del lavoro. Una così alta percentuale non si giustifica solo per le caratteristiche peculiari dell’economia spagnola che ha i propri pilastri nell’agricoltura e nel turismo. Forse avremo sempre percentuali di precarizzazione più alte che nel resto d’Europa, ma non si può dimenticare che il fenomeno subisce bruscamente un’impennata proprio negli anni ottanta. Sono i governi Gonzàlez a introdurre i contratti temporali nel mercato del lavoro, sostenendo che i precari sarebbero stati i lavoratori a tempo indeterminato di domani. Questa logica venne introdotta anche con la riforma dello Statuto dei lavoratori sulla base di un accordo sindacale nel 1985 che io, che a quel tempo dirigevo le Ccoo (Comisiones obreras) non firmai a differenza di quanto fece l’Ugt (Unione generale dei lavoratori), d’ispirazione socialista, il secondo sindacato spagnolo, con un numero di iscritti molto vicino a quello delle Ccoo. Nel 1985 avevamo solo il dodici percento di contratti di lavoro a tempo parziale. L’anno dopo eravamo già arrivati al trenta percento, che poi è più o meno la percentuale attuale. Nel 1997 si è tentato, con accordi tra sindacati e imprese, di stabilizzare le forme di lavoro ma la quantità di lavoro a termine non è diminuita.”Come garantire e ampliare i diritti di questa consistente fascia di lavoratori precari? “Quello che si può e si deve fare, come ho cercato di dire prima, è gettare le basi di un cambiamento strutturale dell’economia. Sappiamo molto bene che la principale fonte di ricchezza di un paese è la propria manodopera, fatta di conoscenze, talento e saperi continuamente aggiornati. Ecco perché dobbiamo lottare contro i bassi salari e la precarizzazione che deprimono la buona qualità della manodopera. E dobbiamo anche mettere in relazione la domanda e l’offerta di lavoro, avendo sempre dì più lavoratori qualificati e formati professionalmente che non possono ricoprire lavori dequalificati e precari. La sfida è sull’innovazione tecnologica della nostra economia che porterebbe con sé il mutamento positivo dell’attuale mercato del lavoro. Certo, l’obiettivo è di lungo periodo. Intanto, bisogna anche sviluppare la democrazia industriale che nella prima tappa della transizione democratica è stata sacrificata a favore di un modello centralizzato di concertazione. Con Aznar, il governo più che arbitro della concertazione ne è diventato il soggetto principale. Ora il problema è tornare A a un rapporto diretto tra sindacati e imprese. È solo così che si producono le migliori riforme del mercato del lavoro. Il lavoro si trasforma non solo con le leggi. Si trasforma soprattutto con la contrattazione. Un lavoro di qualità può essere solo frutto di un accordo tra imprese e sindacati, il che produce anche un vero dialogo sociale.” Sul mercato del lavoro spagnolo incide ovviamente anche il fenomeno dell’immigrazione, che ha ormai raggiunto quasi le tre milioni di unità. Il governo Zapatero, favorendo la legalizzazione dell’immigrazione clandestina, cioè di coloro che erano in Spagna da un anno e avevano già un lavoro, ha fatto emergere un grande sommerso dell’economia che potrà dare allo stato e agli stessi lavoratori benefici in termini di tasse e previdenza, ma crea altre contraddizioni sul fronte dell’integrazione economica e sociale. È un problema inedito per sindacati e governo, che mentre cercano di cambiare la struttura economica spagnola devono pure fronteggiare questa massa di lavoratori che nella maggioranza sono precari quasi per definizione.Il giudizio di Gutiérrez è positivo sulla legalizzazione dell’immigrazione, che a suo parere va coniugata con un nuovo protagonismo sindacale. “Dal 7 febbraio al 7 maggio 2005 il governo ha permesso la legalizzazione degli immigrati che sceglievano di sottrarsi al mercato nero. Quasi ottocentomila persone hanno deciso di approfittare di tale opportunità. È stata una decisione giusta. In questo modo si è dato un colpo a chi vorrebbe poter contare su una massa di lavoratori senza diritti e disposta a essere malpagata.

(dal libro “Zapatero, il socialismo dei cittadini, che ho terminato di leggere tutto d’un fiato ieri sera)

E mentre da noi il quarto pilastro è l’assicurazione privata integrativa per la pensione….

Cosa si intende con “Quarto pilastro” dello stato sociale, categoria che il suo governo usa abitualmente?

Negli ultimi decenni il nostro paese ha progressivamente consolidato tre pilastri del welfare state: istruzione, sanità e pensioni per tutti i cittadini. I governi socialisti sono stati i principali protagonisti di questo processo. Sono stati infatti i governi socialisti a rendere universali le prestazioni sanitarie e a introdurre le pensioni non contributive. Ora dobbiamo avanzare in quello che è stato definito come il “Quarto pilastro” dello stato sociale, e che non è altro che il sostegno alle famiglie nell’assistenza alle persone dipendenti, cioè a tutti coloro che non possono realizzare senza l’aiuto esterno le attività essenziali della vita quotidiana.

Può spiegarci meglio quest’ultimo punto?

Le situazioni di dipendenza si producono a qualsiasi età e in tutti i settori sociali. Gli incidenti di traffico e quelli che si verificano nel lavoro sono all’origine di molte situazioni di dipendenza, ma è l’età il fattore più incisivo sul piano numerico. La nostra società sta invecchiando. Nel 1960, i cittadini con più di sessantacinque anni rappresentavano l’otto percento della popolazione, ora sono il diciassette percento. In questo momento il tasso di copertura dei servizi di aiuto a domicilio raggiunge appena il tre percento dei casi. Siamo lontani dall’undici percento della Francia e dal venti percento del Belgio.Chi sono coloro che si occupano in Spagna delle persone dipendenti? Sono le donne. Le madri, le mogli, le figlie rappresentano una buona parte dello stato sociale nel nostro paese. E il prezzo che esse pagano dal punto di vista della qualità della vita per garantire quelle prestazioni è immenso. Noi siamo convinti che ciò sia ingiusto e vogliamo cambiare questa situazione. Vogliamo aiutare le persone dipendenti a raggiungere un maggiore grado di autonomia, così come vogliamo aiutare chi si occupa dei cittadini dipendenti. A questo scopo, abbiamo messo a punto una legge che produrrà importanti risultati in questa materia.Siamo anche convinti che tale politica produrrà buone conseguenze economiche, in quanto permetterà di creare nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi di attenzione alle persone dipendenti. Inoltre, questa stessa politica libererà molte dorme dalla loro attuale condizione, da una situazione che le obbliga ad abbandonare le loro attività esterne al nucleo familiare per tornare ad accudire i propri parenti.

(intervista al premier spagnolo Zapatero)

“I diritti fanno più forti i cittadini, e rendono più forti la società e la democrazia”

“Il cambiamento che abbiamo introdotto nella regolamentazione del matrimonio per aprirlo alle coppie omosessuali si pone l’obiettivo di eliminare una discriminazione che derivava dall’impossibilità di dare solennità pubblica ad un impegno di vita in comune al quale lo stato attribuisce una serie di conseguenze giuridiche. Quelle, appunto, del matrimonio civile. In questo modo, abbiamo riconosciuto un diritto a coloro che prima non lo avevano. Operando così, non si riduce di una virgola la libertà di coloro che non sono interessati a quel singolo diritto: al contrario, riteniamo che la società nel suo complesso migliori grazie a questa equiparazione giuridica.

[…]

Io sono una persona francamente moderata, la più contraria ad un radicale o a un esaltato. Penso molto alle cose che faccio e valuto molto le conseguenze delle mie decisioni . Non sono in alcun modo un radicale, salvo quando si tratta di rispettare i miei principi e di mantenere la parola data. Ma il problema è che il contratto di fiducia sul quale si basa la democrazia consiste esattamente in questo punto: non tradire la parola data.”

(dal libro Il socialismo dei cittadini, intervista al premier spagnolo Zapatero)