Chronic fatigue syndrome : it’s mitochondria not hypcondria

Il libro del medico inglese dr.ssa Sarah Myhill sulla Chronic Fatigue Syndrome. Il sottotitolo è particolarmente importante. Spesso i malati vengono scambiati per ansiosi o ipocondriaci, mentre alla base c’è una disfunzione (verificabile) nella produzione di energia in tutto il corpo. Il sintomo che contraddistingue (e in assenza del quale non può esserci diagnosi) la sindrome da fatica cronica e che la distingue ad esempio dalla depressione è il malessere post-esercizio, sia esso fisico o mentale. I sintomi aumentano con l’intensità dello sforzo. Tutte le informazioni e approfondimenti sono disponibili sul sito https://www.farmacoecura.it/malattie/sindrome-da-fatica-cronica-sintomi-diagnosi-e-terapia/.

Chi è colpito dalla sindrome da fatica cronica si sente esaurito e stanchissimo. La stanchezza percepita rende addirittura difficile dedicarsi alle normali attività, quelle che la maggior parte di noi svolge senza pensare come vestirsi, fare la doccia o mangiare. Anche se si dorme o ci si riposa, la stanchezza non scompare e può invece aumentare quando

  • ci si muove,
  • si fa esercizio fisico
  • o semplicemente sia necessaria concentrazione.

I sintomi e i segni possono comparire lentamente oppure all’improvviso:

  • I pazienti in cui la sindrome compare lentamente diventano progressivamente sempre più stanchi nell’arco di alcune settimane od alcuni mesi.
  • I pazienti in cui compare all’improvviso si sentono improvvisamente stanchissimi da un giorno all’altro.

Il sintomo principale della sindrome da fatica cronica è una stanchezza grave che dura 6 mesi o più, ma ai fini della diagnosi il paziente deve presentare anche almeno quattro tra i seguenti sintomi:

La condizione è di difficile diagnosi; è più comune nelle donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni, ma chiunque può manifestarla, e la sua durata è generalmente pari a diversi anni.

Non esiste cura per guarire, l’obiettivo è quindi limitato al trattamento e alla gestione dei sintomi.

La sindrome da fatica cronica può anche essere definita fatica cronica, encefalomielite mialgica o malattia da intolleranza sistemica allo sforzo.

Fotografia di donna stanca e con forte mal di testa

iStock.com/DKart

Cause

Nessuno sa con certezza quali siano le cause della sindrome da fatica cronica; in molti pazienti si presenta dopo un’infezione, ad esempio dopo un raffreddore o un’influenza intestinale, oppure dopo essere stati contagiati dal virus Epstein-Barr, lo stesso virus che provoca la mononucleosi infettiva. Alcuni pazienti affetti dalla sindrome da fatica cronica affermano che il disturbo si è presentato dopo un periodo di forte stress, dovuto ad esempio al decesso di una persona cara o a un intervento chirurgico importante.

Tra i fattori che sono stati studiati ricordiamo:

  • disturbi del sistema immunitario,
  • alterazioni degli equilibri ormonali,
  • problemi psichiatrici (alcuni casi sono stati collegati a stress, depressione e traumi emotivi),
  • famigliarità (quindi si ipotizza un qualche coinvolgimento genetico).

Può essere molto difficile diagnosticare la sindrome da fatica cronica, perché la forte stanchezza è un sintomo comune a molte patologie ed anche alcune terapie, come ad esempio la chemioterapia.

Fattori di rischio

  • Le donne corrono un rischio significativamente superiore di ammalarsi rispetto agli uomini (si stima 4 volte superiore).
  • La fascia d’età più a rischio è quella tra i 20 e i 40-50 anni, anche se chiunque si può ammalare.
  • La sindrome da fatica cronica colpisce con minore frequenza i bambini e tipicamente questi hanno età compresa tra i 13 e i 15 anni.
  • Chi è in sovrappeso e non fa attività fisica corre un rischio maggiore di ammalarsi. Anche lo stress sembra avere un qualche ruolo.

La sindrome da fatica cronica colpisce tutti i gruppi etnici ed è diffusa in tutto il mondo; può colpire soggetti appartenenti a tutte le fasce di reddito, però alcune ricerche sembrerebbero dimostrare che è più diffusa tra le fasce a basso reddito. In alcuni casi può colpire diversi membri della stessa famiglia, ma non c’è alcuna prova che sia contagiosa: potrebbe invece essere trasmessa per via ereditaria, anche se su questo aspetto sono necessarie ulteriori ricerche.

Sembrano essere fattori di rischio:

  • stress psicologico,
  • traumi infantili,
  • presenza di malattie mentali,
  • allergie.

Sintomi

I sintomi della sindrome da fatica cronica possono essere continui oppure intermittenti. All’inizio il paziente si può sentire come se avesse l’influenza, ma oltre ad una stanchezza e una debolezza particolarmente severi, tra i sintomi della sindrome da fatica cronica possiamo trovare:

  • stanchezza protratta per più di 24 ore, dopo l’esercizio fisico o mentale,
  • dimenticare le cose o avere difficoltà di concentrazione,
  • sentirsi stanchi anche dopo aver dormito,
  • dolori muscolari,
  • dolori articolari, senza gonfiore o rossore,
  • mal di testa diverso dal solito o più forte del solito,
  • dolore ai linfonodi del collo o dell’ascella,
  • mal di gola.

I sintomi sopraelencati sono quelli principali, ma meno comunemente i pazienti possono lamentare:

I sintomi della sindrome da fatica cronica variano considerevolmente a seconda del paziente e possono essere da gravi a molto lievi. La maggior parte dei sintomi non è evidente e quindi gli amici, i familiari e le persone diverse dal paziente possono avere difficoltà a capire le sfide che il paziente deve affrontare.

Se pensate di essere affetti dalla sindrome da fatica cronica, chiedete consiglio al vostro medico.

Pericoli

Tra le possibili complicazioni della sindrome da fatica cronica ricordiamo:

  • depressione,
  • isolamento sociale,
  • problemi di relazioni sociali e professionali.

Diagnosi

Diagnosticare la sindrome da fatica cronica può essere difficile, perché non esistono esami di laboratorio in grado di diagnosticarla con certezza. Molti dei sintomi della sindrome da fatica cronica sono comuni anche ad altre patologie, oppure sono effetti collaterali di specifiche terapie.

Se pensate di soffrire della sindrome da fatica cronica, andate dal medico che:

  • vi rivolgerà diverse domande sul vostro stato di salute fisica e mentale,
  • vi visiterà,
  • vi prescriverà gli esami del sangue e delle urine, per cercare di escludere altre patologie con sintomi analoghi a quelli della sindrome da fatica cronica,
  • vi prescriverà altri esami, se quelli del sangue e delle urine non diagnosticano la causa dei sintomi.

La diagnosi può richiedere molto tempo (addirittura anni!), quindi cercate di aver pazienza. Quando avrete effettuato gli esami, chiedete al medico come fare per alleviare i sintomi. La sindrome da fatica cronica non è una forma di depressione, tuttavia molti pazienti iniziano a soffrire di depressione perché si ritrovano a dover convivere con una malattia cronica.

Sul corretto modo di procedere per la diagnosi esistono tuttora molti dubbi ed incertezze e sono principalmente disponibili due approcci diversi, i criteri USA e le linee guida Canadesi, anche se ormai molti medici statunitensi auspicano una prossima adozione delle più recenti evidenze in sostituzione dell’attuale approccio.

Criteri di Fukuda

L’approccio usato negli Stati Uniti si basa sulla definizione data nel 1994 dal CDC (Centers for Disease Control), anche definita con l’espressione “criteri di Fukuda” dal nome di un famoso ricercatore. La diagnosi in età pediatrica può essere effettuata con nuovi criteri pediatrici, diversi da quelli per l’età adulta.

Vi sarà diagnosticata la sindrome da fatica cronica se si verificano entrambe le seguenti situazioni:

  1. Siete molto stanchi da almeno sei mesi e gli esami non evidenziano alcuna causa dei sintomi.
  2. Soffrite di almeno 4 dei seguenti sintomi:
    1. Difficoltà di concentrazione e/o di memoria.
    2. Stanchezza protratta per più di 24 ore, dopo l’esercizio fisico o mentale.
    3. Sonno non sufficiente a permettere un completo recupero.
    4. Dolori muscolari.
    5. Dolori alle articolazioni senza gonfiore o arrossamento.
    6. Mal di testa con caratteristiche diverse da eventuali episodi precedenti.
    7. Mal di gola frequente.
    8. Dolore ai linfonodi del collo o dell’ascella.

Linee guida canadesi

Più recentemente sono state proposte (ed adottate in molti Paesi del mondo) le linee guida canadesi (di cui è possibile trovare una traduzione in italiano sul sito della CFS Italia); le riassumiamo semplificandole di seguito per dare un’idea del diverso tipo di approccio, più specifico ed in grado di coprire un maggior numero di sintomi, rimandando alla lettura del documento ufficiale per approfondimenti.

Per una diagnosi certa i sintomi devono persistere da almeno 6 mesi.

Un paziente che soffre di sindrome da fatica cronica soddisferà i seguenti criteri:

  • Fatica: Il paziente manifesta una spiccata stanchezza (fisica e mentale) inspiegabile e persistente, in grado di ridurre sensibilmente il livello di attività.
  • Malessere e fatica a seguito di esercizio.
  • Disfunzione del sonno: Il ritmo del sonno è alterato, o comunque il riposo non è sufficiente al completo recupero.
  • Dolore: Il paziente avverte un dolore diffuso a muscoli e/o alle articolazioni. Spesso compaiono mal di testa diversi dal passato per dolore e modalità.

Manifestazioni neurologiche/cognitive: Il paziente affetto da sindrome da fatica cronica manifesta due o più dei seguenti sintomi:

  • confusione,
  • perdita della capacità di concentrazione e memoria a breve termine,
  • disorientamento,
  • difficoltà con l’elaborazione delle informazioni,
  • difficoltà nella scelta delle parole,
  • disturbi percettivi e sensoriali (ad esempio instabilità spaziale e disorientamento, incapacità di messa a fuoco),
  • incapacità di coordinare i movimenti muscolari, debolezza muscolare, spasmi involontari,
  • fotofobia, ipersensibilità al rumore,
  • ansia.

Infine è necessaria la presenza di almeno un sintomo da due delle seguenti categorie:

  • Manifestazioni del Sistema Nervoso Autonomo:
  • Manifestazioni del Sistema Neuroendocrino:
    • alterazione della temperatura corporea,
    • sudorazione,
    • sensazione ricorrente di febbre e di estremità fredde,
    • intolleranza ad ambienti troppo freddi o caldi,
    • marcati cambiamenti di peso,
    • perdita della adattabilità all’ambiente e peggioramento dei sintomi con lo stress.
  • Manifestazioni del Sistema Immunitario:
    • ingrossamento dei linfonodi,
    • mal di gola ricorrente,
    • ricorrenti sintomi simil-influenzali,
    • sensazione di malessere generale,
    • alterata sensibilità a cibi, farmaci e/o prodotti chimici.

Cura e terapia

Attualmente non esiste alcuna cura per la sindrome da fatica cronica, tuttavia si possono adottare alcuni accorgimenti per sentirsi meglio. Chiedete al medico come alleviare i sintomi e gestire la stanchezza e seguite questi semplici consigli.

Modifiche dello stile di vita

Può essere utile ricorrere a questi semplici rimedi pratici:

  1. Diminuite lo stress. Cercate di prendere provvedimenti per evitare di esaurirvi, per affaticarvi di meno ed evitare o limitare lo stress emotivo. Ogni giorno prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi, imparando, ad esempio, a dire di no.
  2. Migliorate l’approccio al sonno. Andate a dormire e svegliatevi ogni giorno alla stessa ora. Cercate di non dormire durante la giornata e di evitare la caffeina, l’alcol e la nicotina.
  3. Siate regolari. Se, nei giorni in cui state bene, vi affaticate troppo, ci vorranno più giorni per recuperare.

Cercate di evitare o limitare le attività che sembrano provocare la stanchezza. Per una settimana o due tenete un diario delle vostre attività. Annotate i momenti in cui vi sentite molto stanchi ed alla fine esaminate l’elenco per capire quali attività tendono a farvi esaurire le forze. Un terapeuta occupazionale può aiutarvi a esaminare le vostre attività e suggerirvi come modificare lo stile di vita per risparmiare energie.

Alla fine della giornata provate a pensare a quanta energia ritenete di aver avuto e a quanta energia in realtà avete usato. Se, nel tempo, queste due quantità di energia tendono a rimanere simili, lentamente comincerete a riguadagnare forza ed energia. Riflettete su quali sono le attività più importanti e a quali attività potete rinunciare di tanto in tanto. Ricordatevi di comunicare alle persone che vi circondano qual è la quantità di energia che siete in grado di usare ogni giorno, così potranno aiutarvi a non strafare. È importante ricordare che, con la parola energia, si intendono le energie mentali, emotive e fisiche.

Farmaci

Gli analgesici in vendita in farmacia senza ricetta, come l’ibuprofene (Moment®, Nurofen®, …), possono aiutarvi a contrastare

  • dolore,
  • mal di testa
  • e dolori muscolo/articolari.

Gli antistaminici che non inducono sonnolenza possono essere utili per i sintomi dell’allergia, come il naso che cola e gli occhi che prudono.

Alcuni farmaci con obbligo di prescrizione possono essere utili per migliorare la qualità del sonno.

Alcuni pazienti riferiscono benefici in caso di ricorso a terapie complementari o alternative, come la massoterapia (massaggi), l’agopuntura, la chiropratica, lo yoga, lo stretching o l’autoipnosi. Ricordate che le terapie alternative, gli integratori alimentari e i rimedi erboristici che affermano di poter curare la sindrome da fatica cronica sono molti, ma in alcuni casi potrebbero fare più male che bene. Prima di iniziare una nuova terapia, tradizionale o alternativa, chiedete sempre consiglio al vostro medico.

Ricordate inoltre che il vostro medico potrebbe non essere sufficientemente preparato sulla sindrome da fatica cronica, e quindi potrebbe non essere in grado di aiutarvi. Se pensate che non sia preparato o se intuite che non considera la sindrome da fatica cronica una “vera” malattia, chiedete un secondo parere. Contattate una clinica specializzata o un centro di eccellenza per trovare un medico in grado di curare la sindrome da fatica cronica.

Convivere con la sindrome da fatica cronica

Quando si soffre di una patologia come la sindrome da fatica cronica, è normale sentirsi malati, tristi, arrabbiati o depressi. Per riuscire a stare meglio, potete seguire questi consigli:

  1. Prendete in considerazione l’idea di ricorrere alla psicoterapia che vi aiuti a gestire ciò che provate.
  2. Partecipate a un gruppo di aiuto. A volte può essere utile parlare con altre persone che si trovano a convivere con lo stesso problema. Chiedete al vostro medico se nella vostra zona esistono gruppi di aiuto per le persone affette dalla sindrome da fatica cronica.

Fonti e bibliografia

Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Roberto Gindro (farmacista). Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.