La vagina bidirezionale

Tornavo dall’ultima volta in cui avevo visto Cinzia e Camilla , che ho conosciuto durante il ricovero a Bologna a Neurologia quando mi sono imbattuto in un tizio che lavora in Tribunale a Bologna e che era ancora più maniacalmente interessato di me agli orari dei treni . Si è messo a parlare con una conoscente in modo ossessivo dei danni medici e sanitari della “pratica omosessuale” , ma con una conoscenza pseudo medica che ha attirato la mia attenzione . In particolare il continuo ripetere che la vagina , per il tipo di tessuto che ha , le mucose , bla bla , “é nata per essere bidirezionale” . L’ultima volta che ho utilizzato quel termine credo fosse a proposito delle porte parallele delle stampanti , nel 2004 circa . L argomento non poteva non interessarmi ! Mi raccontava anche di convegni e seminari di approfondimento , ma la mia scarsa memoria ed attenzione mi hanno impedito di raccogliere dettagli . quando la tizia e scesa , la conoscente di questo , mi ha guardato negli occhi e io l ho guardata come dire : ma come , scappo dal Veneto e mi trovo questo ?? hahahah . ecco il link della mentore , medico , di queste persone : http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/sesso-anale-il-parere-medico-di-silvana-de-mari-si-pratica-nelle-iniziazioni-sataniche-omosessualita-non-esiste/3319301/amp/

Il messaggio di una mamma al proprio figlio gay.

Non guardo mai i programmi Mediaset e se non fosse stato per l’insistenza continua del mio amico Andrea , non avrei visto nemmeno questa puntata di “Uomini e donne”. Da quest’anno oltre ai contendenti di sesso opposto, la trasmissione ha anche un “tronista” (ovvero chi può scegliere tra i tanti una persona che gli piace per conoscerla meglio ecc.) gay.

Al di là del contenuto , la trasmissione ha un grande merito: quello di portare al grande pubblico, se vuoi anche quello a volte meno istruito, tematiche che normalmente non arrivano, come quello dell’amore omosessuale .

In una delle puntate di questa stagione c’è un momento che mi è piaciuto davvero tanto, ed è quando la mamma di uno dei partecipanti parla di suo figlio Francesco.

Uno dei commenti su Facebook rispecchiava la stessa cosa che ho pensato io : Per lo stronzo che sono ero pieno di pregiudizi. Ero pure arrivato a dire che prestarsi a fare quella trasmissione sarebbe stato controproducente e denigrante per l’intera comunità. Non ho mai guardato una puntata intera, perché non ce la posso fare, ma ho visto degli spezzoni sul sito di mediaset. Anche se non mi sono appassionato alle storie, sono stato molto colpito dalla riflessione che, quel pubblico che ho sempre criticato, oggi è educato a qualcosa che mi emoziona. Alle tre del pomeriggio, dei ragazzi in cui mi posso finalmente identificare parlano di sentimenti in modo pulito e non macchiettistico. Mia madre e tutte le persone di quella generazione a cui tanto si è tollerato perché non avevano i mezzi per capire, dopo essersi appassionate a christian e tara, ora si sono affezionate a claudio, mario e francesco. Mi sono dovuto rimangiare le parole, perché voi e quella trasmissione state facendo quello che anni di attivismo, pride e piazze non sono riuscite. Mi rode, ma vi ammiro.

E’ un momento , bellissimo, autentico, in cui una madre parla dell’amore per il proprio figlio gay e lancia un messaggio anche agli altri genitori. (dal minuto 43:00, dopo la pubblicità).

Lunedì 7 novembre – Aspettando la scintilla…

 

 

 

Fisica o Chimica incita all’omosessualità ? Allora parliamo della mela proibita !

Rai4 interrompa la programmazione di “Fisica o chimica”. E’ questa l’insolita richiesta avanzata dall’Associazione cattolica Aiart. La serie televisiva spagnola ambientata nell’immaginario liceo Zurbaràn di Madrid ha conquistato il pubblico europeo e il canale Rai diretto da Carlo freccero aveva iniziato a darne le repliche da pochi giorni. All’associazione non sono piaciute le storie degli studenti dello Zurbaràn

A spiegare il successo europeo della serie c’è il modo diretto nell’affrontare in maniera diretta temi spesso edulcorati dalla produzione televisiva mainstream, come alcool, droga, sesso, omosessualità e razzismo. «Chiediamo la sospensione degli episodi di “Fisca e chimica” trasmessi su Rai4 alle 13:40 – si legge nel comunicato dell’Aiart -. Le vite dei personaggi del telefilm, alunni ed insegnanti, si intrecciano in vicende ambigue a base di sesso,droga e trasgressione. La serie propone scene dirette che inducono i giovani al sesso spinto, all’omosessualità».

Da parte sua il direttore di Rai4 Carlo Freccero si dice stupito a al sito TvBlog ha dichiarato: «Trovo tutto ciò scandaloso, perché la serie in questione la ritengo assolutamente pedagogica, tratta i temi del razzismo, dell’omosessualità fra i giovani, certo questi argomenti nella serie TV sono affrontati con realismo, ma sempre in chiave didattica. La sto riproponendo ora, visto che ho avuto tantissime richieste dai telespettatori che hanno scritto al nostro sito di Rai4 ed ho già comprato le nuove serie. Io mi chiedo come in un paese europeo, laico come è l’Italia, si possa chiedere in modo così perentorio ed integralista la sospensione di questa serie. Lo ripeto, sono profondamente scandalizzato e allibito.»

Sulle dichiarazioni di De Mattei

Buongiorno, tante cose in questa Italia, piena di problemi, ormai passano silenziose senza che nessun mass media ne parli o al massimo viene portato alla ribalta solo per il tempo di fare audience per poi cadere nel dimenticatoio. In questo piccolo spazio vorrei parlarvi delle affermazioni del vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Roberto de Mattei: i gay sono stati la causa del crollo dell’impero Cartaginese prima e di quello Romano, il tutto coadiuvato dalla Mano di Dio che per evitare la “contaminazione” del mondo ha cancellato e distrutto queste due società prima che contaminassero le altre con la loro effeminatezza. Intervistato per queste parole ripete che è stata la corruzione morale e in primis la liceità dell’omosessualità a portare il disgregamento di questi due grandi imperi, cosi’ dice anche la storia (De Mattei è uno storico). Queste sono le parole di un uomo di scienza o meglio di un uomo che DOVREBBE essere di scienza visto il ruolo istituzionale, ma come spesso accade in Italia ricopre quella carica solo per soddisfare certe ambienti politici e cattolici. Io chiedo a voi ciò vi sembra giusto? Io sono gay e quindi di parte, ma come de Mattei ha esposto le sue idee io esporrò le mie. Primo effeminatezza non è sinonimo di omosessualità io personalmente ho lavorato come giardiniere, traslocatore ed operaio, non ho mai disdegnato il sporcarmi le mani e i miei comportamenti sono lungi dall’essere femminili, come io altre persone fra cui il mio ragazzo sono persone che girano senza borse, né vestiti di rosa o con gonne e chi lo fa è un’esigua minoranza nel gruppo, ma si sa vedendo la TV fra Platinette e Malgioglio le idee che una persona si può fare sono molto limitate e sicuramente non vengono aiutate da una tradizione secolare che nonostante l’evoluzione sia fisica che sociale mette in primo piano la virilità e il mero scopo riproduttivo. Che poi omosessualità faccia rima con corruzione morale proprio non vedo il modo come ciò possa essere a meno di nn identificare la morale con quella cattolica che purtroppo si è allontanata irreversibilmente da quella cristiana, prediligendo il Dio degli eserciti al Cristo di tutti. In Italia esiste un governo parallelo che è quello della Chiesa Cattolica che attraverso la tradizione millenaria nel nostro paese è sempre riuscita a indirizzare la volontà delle persone e delle istituzioni seppur sulla carta laiche. Predica un amore di Dio che è più grande di ogni altro, ma è l’omosessuale ad amare più fortemente. Nell’amare la propria patria che ti discrimina, ti definisce criminale, ti nega la possibilità di essere uguale nei diritti e nelle possibilità a tutti gli altri. Nell’amare il proprio compagno/a perché deve essere così forte dal sopportare di essere definito in pubblico come amico e di amare solo nel segreto della propria casa. Nell’amare i propri genitori perché si deve avere una forza inimmaginabile per piangere nel silenzio della propria camera e per poter chiamare “Mamma” e “Papà” persone che non ti credono più loro figlio e che ti hanno reso la vita impossibile… Ma c’è chi non è riuscito ad amare cosi’ fortemente e alla fine non è riuscito ad amare nemmeno più il suo corpo e la sua vita,distruggendola. Ma non troverete nessuna lapide commemorativi a questi “martiri”, nessun monumento o altro, semplicemente non esistiamo, siamo un “male” di cui non si deve parlare.

S. M.

Lettera di un figlio

Con questa lettera mi vorrei rivolgere a tutti i genitori con figli omosessuali. Non so come voi vi comportiate con loro dopo il “coming out”, ma vi chiedo solo una cosa: non trattateli con indifferenza, non rendiate tabù il parlare di certe cose con loro, non fate finta che una parte della loro vita non esista…Da figlio omosessuale ,che io stesso sono, vi assicuro è doloroso, è estremamente doloroso: arrivare a casa sapendo che una volta su due non si potrà dire cosa si è fatto, il sapere di non poter coinvolgere nelle vicende più belle della vita le stesse persone che te l’hanno data sono cose che ti logorano dentro. Non si capisce cosa si è fatto di sbagliato per essere trattati così, come dei reietti, discriminati dalle stesse persone che fino a poco tempo prima ti trattavano con tutto l’amore possibile. Io posso comprendere che per alcuni di voi l’omosessualità è un inaccettabile difetto, alla fine la società in cui viviamo vi ha fissato questa idea nella mente. Ma riflettete un attimo, la persona che voi avete davanti è vostro figlio, la stessa persona con cui prima parlavate di tutto, a cui volevate un bene smisurato, che consideravate il vostro orgoglio;ora cosa cambia? Non potrà farsi una famiglia e darvi dei nipoti? Beh forse non pensate che lui stesso sarà infelice di non poterne avere adottare e di non poter aver (almeno sulla carta) una famiglia, solo per via di essere nati nel paese sbagliato. Credete che ora sia un vizioso o chissà che altro di orribile? Beh io posso affermare che conosco più bravi e sensibili ragazzi omosessuali che etero,questo anche per via delle difficoltà che hanno dovuto affrontare nella loro vita e soprattutto (e per prime) in casa. Io vi chiedo solo questo prima di etichettare vostro figlio come “merce fallata”, parlate con lui,confrontatevi, vedrete che non è per nulla diverso dal ragazzo che avete allevato e a cui avete voluto (e ancora volete) bene, ma fateglielo sentire perché, ve lo assicuro, ora probabilmente si starà sentendo solo e abbandonato da voi.

S.M.

La cura dei gay

Se non ci fosse da piangere, sarebbe da ridere. Vi avevo già raccontato di questo libraccio che mi era stato proposto . Nel capitolo “le possibilità di trattamento” della sindrome (così viene chiamata), si dice : “alcuni terapeuti abbinano la psicoterapia con un trattamento a base di LSD (diamide dell’acido lisergico, i famosi “francobolli” di LSD). Whitelaw parla di un paziente, masochista e feticista della gomma, che dopo un trattamento psicoterapeutico abbinato all’LSD è ridiventato “normalmente” eterosessuale. Purtroppo l’ulteriore sviluppo dello stato di questo paziente non è stato seguito sufficientemente a lungo”.(pg. 65, Le possibilità di trattamento).

Probabilmente – aggiungo io- prolungando il trattamento il paziente –  contento dell’uso di droghe psichedeliche, non sarebbe più riuscito a fare le tabelline, ma questo non ci è dato sapere. In quasi 200 pagine di libro (è abbastanza semplice riempire 200 pagine parlando di casi di “pazienti deviati”, non mancavano negli anni ’60 rastrellati dalla polizia) , c’ è di che rimanere stupiti dalla vaghezza sulle tecniche di classificazione  associata al disprezzo nei confronti dei “malati”: “Nell’analisi sperimentale del fenomeno dell’imprinting e del “periodo critico” non si sono fatti finora molti progressi. Certi processi che all’inizio sembravano molto semplici, a un esame più attento si sono rivelati di gran lunga più complicati”, e ” Nella diagnostica delle deviazioni sessuali i testi proiettivi sono purtroppo inservibili nella pratica . ” e infine ” Nella diagnostica dell’omosessualità non di rado si ricorre al TAT (test di appercezione tematica). Vari autori riferiscono di su esiti favorevoli . Ma di solito tali esiti non sono in grado di reggere di fronte alle esigenze poste dai controlli di validità (hai detto niente !!!)”, pg 72 “L’omosessualità: un’analisi libera da pregiudizi” (!!!, Ndr), Kurt Freund, Bompiani.

Parlando del modo di trattare i pazienti, si dice :”Il medico deve dare dunque dare al paziente la sensazione di capire il suo comportamento deviante, di non sentire repulsione per le sue dichiarazioni e di non trovarle imbarazzanti, di riuscire a immedesimarsi nella condizione in cui il paziente peraltro si trova senza colpa” (Amen! , Ndr).

Evito di citare il capitolo “lesioni del tessuto cerebrale”, per concludere che non è così scandaloso che quarant’anni fa venissero pubblicati libri del genere. La cosa scandalosa è che qualcuno nel 2009 si rifaccia a tali libri per parlare dell’argomento.

Il Vaticano: “l’omosessualità deve essere reato”

dal blog http://nonsoabbastanza.blogspot.com/2008/12/un-paese-normale-4.html

Oggi è accaduta una cosa di inaudita gravità
Non mi riferisco alle tasse su Sky, su cui Veltroni ha banfato ripetutamente: mi riferisco a una cosa molto ma molto seria che è riuscita a schifarmi, e voi sapete che ce ne vuole per colpirmi anche alla pancia, oltre che alla testa.

La cosa è questa: Rama Yade, che è questa signora qui a fianco, è il sottosegretario agli esteri del governo Sarkozy. Rama Yade ha dichiarato che il Governo francese intende avanzare all’Assemblea Generale dell’ONU una proposta per la depenalizzazione universale dell’omosessualità.
Depenalizzazione dell’omosessualità non vuol dire che i culattoni possano sposarsi. Non vuol dire che i finocchi possano ereditare dai compagni. Non vuol neppur dire che i froci possano avere le case popolari o andare a trovare i propri ganzi in ospedale.
No, cari miei, questa è roba rivoluzionaria, che andava bene per la campagna elettorale di Prodi (ma non per il suo governo).
La proposta della Francia non è così da pervertiti: la dichiarazione si limiterebbe a impegnare gli Stati a non mandare in galera gli omosessuali. NON MANDARE IN GALERA GLI OMOSESSUALI.

Si tratta di un obiettivo talmente minimale che -secondo Repubblica e Corriere– è stata firmata da tutti gli Stati membri UE: tra cui ci sono dei notori modelli di tolleranza quali la Polonia o la Lituania.

Bene: il Vaticano (o meglio: la Santa Sede: sono cose ben diverse per i tecnici, ma sempre da B16 dipendono) cosa fa? Per bocca di Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU (rammentiamo che la S.S. non è paese membro, quindi non ha un ambasciatore bensì un osservatore), boccia la proposta.
La cosa per chi abbia un minimo di reminiscenze del catechismo è semplicemente fantastica e da non crederci: avete presente “Beati gli afflitti; beati i perseguitati”? Ecco, proprio così.
Ma da commedia dell’Arte è la motivazione che, non riesco a non sorridere ma dovrei digrignare i denti, viene virgolettata così:

Gli stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come ‘matrimonio’ verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”

Questo grandissimo figlio di sua madre si inventa di sana pianta una solenne cazzata, mentendo spudoratamente. E osa mettere sullo stesso piano coloro che vengono perseguitati dalle leggi del proprio paese per il loro orientamento sessuale, e i paesi che li perseguitano e che, poverini (i paesi) sarebbero discriminati nel consesso internazionale.

E che siano cazzate, quelle che dice il presule, non lo dico io: basta leggersi questo intervento della Yade per vedere quanto minime sono le intenzioni della Francia. Ancor più minuscole se pensiamo che l’intervento non era rivolto al Sant’Uffizio, bensì alle associazioni GLBT, per dimostrare che il governo Sarkozy non è omofobo, e quindi avrebbe anche potuto spingersi un po’ più in là; e invece se ne è stata schiscissima, come si dice quassù.

Ciliegina sulla torta, il Vaticano in persona (il Vaticano, non la Santa Sede) interviene nella persona di tal Padre Federico Lombardi (che non è un cretino qualsiasi, bensì il direttore della Sala Stampa del Vaticano: uno che pensa, prima di parlare), il quale ha l’ardire di precisare che “nessuno vuole difendere la pena di morte per i gay”.

E cara grazia! No, dico: vi rendete conto? Non ha detto “Nessuno vuol difendere la galera per i gay”. Ha proprio parlato di pena di morte: quindi la galera è ammissibile, nella testa del Vaticano e del suo portavoce: NO quindi quegli stati cattivi che impiccano due poveretti come questi qui a fianco (grazie a Totentanz – e wikipedia- per la foto); ma lasciarli marcire in galera va bene, perché lo Stato che li sbatte in galera sarebbe altrimenti discriminato nel consesso internazionale; verrebbe MESSO ALLA GOGNA; sarebbe FATTO OGGETTO DI PRESSIONI.

Non sono schifato: di più. E non voglio parlare di Veltroni. Ma tutti sappiamo che c’è un partito che non si può permettere di dire apertamente quel che pensa il 95% dei suoi elettori; e tutti sappiamo che in quel partito vi sono persone che pensano che i culattoni magari in galera no, ma un po’ di ospedale psichiatrico male non farebbe. Cosa faranno questi soggetti? E cosa farà il loro partito?

Bergamo ed i gay

    BERGAMO – «L’omosessualità è una malattia mentale» dice un ragazzo. Un signore di mezza età: «Mi fanno schifo». Oppure: «Dovrebbero vergognarsi». Un signore anziano: «Queste qui sono tutte “perversità”. Se posso usare questo termine…». Questi e altri commenti di alcuni cittadini bergamaschi (non mancano quelli con accento meridionale) si ascoltano nel cortometraggio «Homo Fobicus». Sottotitolo: «L’involuzione umana all’alba del terzo millennio». Il trailer, che si può trovare sul web (su YouTube), indaga sull’atteggiamento nei confronti del «pianeta» gay. Scrive il sito www.bergamonews.it : dal filmato «emerge che all’ombra delle Mura gli omosessuali sono visti come degli alieni» e rappresenta una «sfida ai pregiudizi del bigottismo orobico».

    L’IDEA – «Il documentario è il proseguimento di un percorso iniziato più di un anno fa insieme a Arcigay e Arcilesbica – spiega Alessandro Esposito, coordinatore dei Giovani Comunisti -. L’idea ci è venuta dopo la bocciatura della proposta del registro delle unioni civili da parte del Consiglio comunale. In quell’occasione il consigliere Fulvio Paparo (Lista Bruni) affermava: «Consentire a priori che si formino famiglie anomale aventi medesimi diritti e garanzie di quelli naturali significa davvero stravolgere in profondo il sistema sociale». E poi: «Allora come si sceglie l’identità sessuale così si deve poter scegliere il modello di convivenza che soggettivamente si riconosce come più confacente». E poi provocando: «Tra quelli disponibili nessuno dovrebbe di principio essere escluso, nemmeno per quanto l’ipotesi possa essere triviale: quello promiscuo uomo-animale, così come l’incesto, la poligamia, la pedofilia». Il trailer del documentario, infatti, si apre proprio con le parole di questo consigliere. «Una bocciatura che è stata accompagnata da toni offensivi in aula, come documenta il filmato», afferma Alessandro Esposito.

    LA GENTE – «Abbiamo realizzato una cinquantina di interviste in centro, un sabato pomeriggio – continua Esposito – Il sondaggio traccia un quadro sconfortante, di forte ostilità al mondo gay. I bergamaschi non nascondono fastidio anche solo nell’affrontare il tema dei diritti civili per coppie omosessuali». «Homo Fobicus» sarà presentato ufficialmente a settembre. «Ci saranno anche Nicky Vendola e forse Vladimir Luxuria» conclude Esposito.

    L’ASSESSORE – Maddalena Cattaneo (ascolta l’audio), assessore alle pari opportunità del comune di Bergamo, ammette che la città fa fatica ad accettare le novità ma che comunque il filmato non risponde al pensiero generale dei bergamaschi e soprattutto al suo. La Cattaneo non aveva condiviso a suo tempo le parole del consigliere Fulvio Paparo anzi era ed è favorevole a un registro delle coppie di fatto. «Purtroppo – ci dice – il consiglio lo ha bocciato».

    Una questione di onore

    PALERMO – “Ero sotto la doccia, quando mi sono visto mio padre davanti, col coltello puntato”. Motivo: una questione “di onore e di vergogna”. Insopportabile sapere di avere un figlio omosessuale per un pregiudicato 53enne di Palermo. Ha colpito il ragazzo – Paolo, 18 anni – durante una furibonda lite, nel loro appartamento nel quartiere Brancaccio, periferia est della città. I carabinieri hanno arrestato l’uomo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni: adesso si trova rinchiuso in una cella dell’Ucciardone.

    “Mio padre non mi hai mai accettato”, racconta il ragazzo. “Non ha voluto rassegnarsi al fatto che io sono gay. Ho cercato di convincerlo che la mia non è una malattia, né una cosa sporca, ma è stato tutto inutile. Mi sono reso conto di essere gay un anno fa, e l’ho confessato a mio madre. Lei mi ha capito, ha cercato di aiutarmi, di starmi vicina e di convincere mio padre a rassegnarsi ma l’ultimo anno, in casa, è stato un inferno. Ma questa è la mia natura, non ci posso fare niente”.

    L’uomo non si rassegna. Segue Paolo, lo spia, non vuole che esca con gli amici. “Pensava che mi prostituissi – dice il ragazzo – E invece io frequentavo solo i miei amici, quelli come me”. Ma la madre, che ha sempre difeso il figlio, tenta di salvare anche l’onore del marito, in cella da sabato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni. “Voleva solo che lavorasse – spiega – Ha la testa piena di fantasie: vuole fare il fotomodello, insegue la bella vita. Noi non abbiamo soldi, non possiamo mantenerlo”. “Gli ho chiesto di aiutarmi a trovare un lavoro – replica la vittima – ma lui si rifiutava: diceva che si vergognava di presentarmi in giro perchè ero gay”.

    Tensioni di un anno, dunque, che sabato scorso sono esplose nella violenza. Alessandro torna dal mare e comunica ai genitori che uscirà di lì a poco. Il padre si arrabbia, non si limita alle botte, colpisce il figlio col coltello. “Non ci ho visto più. Troppo la vergogna e il disonore per questa storia”, ha spiegato ai carabinieri. Il giovane, terrorizzato e ancora sotto shock, riporta ferite da taglio sull’avambraccio e sulla mano destra e un trauma cranico facciale; condotto all’ospedale Civico, viene giudicato guaribile in otto giorni. Racconta così l’aggressione, ai microfoni del Tg3: “Ero sotto la doccia, e me lo so no visto davanti con un coltello puntato contro di me”.

    Una vicenda simile a quello che le cronache di Pesaro hanno raccontato una decina di giorni fa. Allora fu la madre a sferrare un coltellata alla figlia di 16 anni che le aveva confessato di avere una relazione gay con una diciottenne. La lama si fermò contro la fibbia della ragazza ma per la madre scattò comunque la denuncia per tentate lesioni aggravate.

    Pregiudizi apparentemente insusperabili sembra abbiamo armato entrambi i genitori. Una recente ricerca europea datata 2003 e condotta dall’Istituto Cattaneo dell’Università di Bologna, fa sapere che ogni cento persone, dieci sono omosessuali. Ogni cento omosessuali, venti accettano la loro condizione; 80 non l’accettano e la sopportano; ventidue pensano al suicidio, cinque compiono tentativi di suicidio.