La sicurezza di sé

Lo psicologo Walter Mischel fu il primo a dimostrare questo fenomeno negli anni ’60 grazie ad semplice e intuitivo esperimento del marshmallow (uno dolcetto molto diffuso negli USA), condotto presso la scuola privata di Palo Alto in California, frequentata dalle sue tre figlie.

Un marshmallow (da Wikipedia)

Mischel e altri ricercatori continuano tuttora a studiare le scoperte e le implicazioni di quella ricerca. Volendo comprendere perché alcuni bambini riuscissero dilazionare una possibile gratifica e altri no Michel pose a 650 bambini di quattro anni il dilemma di prendere subito un marshmallow o di attendere che il ricercatore tornasse dalla stanza da cui si era allontanato per un numero non specificato di minuti e riceverne due. I bambini che non avevano più voglia di aspettare potevano suonare un campanello per far rientrare il ricercatore. La maggior parte dei bambini si arrendeva dopo meno di tre minuti, suonava il campanello e si accontentava del suo dolcetto. Il 30% però riusciva ad attendere 15 minuti, fino al rientro del ricercatore. La prima distinzione tra chi sapeva aspettare che ho emesso con il tempo che aveva a che fare con l’attenzione di bambini che soccombevano alla tentazione non riuscivano a togliere gli occhi dalla caramella e spesso rimanevano imbambolati. Di conseguenza della loro limitatezza volontà e disciplina si svuotavano rapidamente. I bambini che erano in grado di aspettare avevano effettivamente compreso che resistere esclusivamente alla tentazione non avrebbe funzionato escogitarono quindi escogitarono una serie di modi per distrarsi dal marshmallow, girando sulla sedia, coprendosi gli occhi o distraendosi cantando. Nel 1981, più di un decennio dopo la conclusione dell’esperimento Mischel decise di inviare questionari genitori agli insegnanti e bambini che si erano sottoposti al test una serie di domande sul loro sviluppo e scoprì che quelli che erano stati in grado di dilazionare la gratifica all’età di quattro anni erano diventati più sicuri affidabili e perseveranti,  instaurarono amicizie solide e rispondevano meglio nelle situazioni di stress. Al contrario i più frettolosi si dimostravano più testardi indecisi,  vendicativi, soggetti a disturbi comportamentali a scuola, nonché a problemi di sovrappeso. Sopportavano con grandi difficoltà i momenti difficili: continuavano a lottare con i propri impulsi e di conseguenza perdevano spesso le redini dell’attenzione.

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