Le relazioni etniche nel continente europeo

Nei primi due decenni del secondo dopoguerra, l’Europa ha assistito a migrazioni di vaste dimensioni: i paesi mediterranei prestavano a quelli del nord e dell’ occidente manodopera a buon mercato. Per un certo  periodo le emigrazioni da aree quali Turchia, Africa del Nord, Grecia,  Spagna meridionale e Italia furono attivamente incoraggiate   dai  paesi  ospiti, colpiti da un’ acuta carenza di manodopera.   In  Germania occidentale, Belgio e Svezia risiedono consistenti gruppi     lavoratori immigrati.

Allo stesso tempo i paesi che erano stati delle potenze coloniali, hanno avuto l’affluenza di immigrati provenienti. dalIe ex-colonie: questo fenomeno riguarda soprattutto la Francia (con gli algerini) e l’Olanda (con gli indonesiani), nonché il Regno Unito.
L’immigrazione di lavoratori verso e nell’ ambito dell’Europa dentale è rallentata sensibilmente nell’ultimo decennio, quando al boom economico è subentrata la recessione. Anche se ormai un po’ dovunque la rase delle emigrazioni sta cedendo il posto a quella degli insediamenti stabili, in molti casi le minoranze etniche in via di sviluppo subiscono ancora gravi limitazioni giuridiche. In alcuni paesi, normative che originariamente dovevano regolare l’immigrazione temporanea della manodopera sono state mantenute tali e quali, a dispetto della in adegua tezza alla situazione odierna.

dal testo di Sociologia di Anthony Giddens che di questo passo prevedo di terminare nel 2014 😉

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