Continuano aggressioni e ferimenti di gay in Italia

La notte tra il 9 e 10 Settembre poche ore dopo il corteo LGBT contro ogni violenza a sfondo omo/tansfobico, un ragazzo di 26 anni è stato picchiato a sangue da due uomini italiani in piazza Salvemini, pieno centro a Firenze, dopo esser stato in un locale gay.
Lo rende noto Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” che esprime vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia.
Secondo quanto riferito da Matteo Pegoraro, presidente dell’associazione ‘il ragazzo era stato avvicinato e minacciato da due uomini, con pesanti commenti omofobici, nel corso della serata di mercoledì all’interno del locale ed erano stati allontanati dal gestore.
Intorno alle 3 del mattino, il giovane sarebbe uscito dal locale e si sarebbe diretto a piedi verso Piazza Salvemini, dove i due uomini, di circa 35 e 40 anni, lo avrebbero aspettato e gli si sarebbero scagliati contro a mani nude. Il ventiseienne e’ stato trovato in un bagno di sangue da alcuni amici e accompagnato a casa in auto intorno alle 5.
La mattina successiva il ragazzo e’ stato portato al Pronto Soccorso e successivamente ricoverato d’urgenza. Gli sono state diagnosticate, oltre che contusioni e tumefazioni, molteplici fratture: agli zigomi, alla mandibola e al naso.
Almeno stavolta Comune, Provincia e Regione si costituiscono parte civile come dichiarano il  Senatore Radicale Marco Perduca, eletto in Toscana nelle liste del Pd e Sergio Rovasio Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti:
“Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza al ragazzo brutalmente aggredito la notte del 9 scorso e ai suoi cari, ci appelliamo alle istituzioni locali Comune, Provincia e Regione con le quali avevamo co-promosso la fiaccolata sui ponti fiorentini, affinché si costituiscano parte civile nella denuncia per aggressione. Dalle parole occorre iniziare a passare ai fatti, vista la grande partecipazione popolare di mercoledì scorso sicuramente interpreterebbero l’attenzione cittadini alla lotta contro ogni discriminazione. Contiamo di poter visitare la vittima dell’aggressione nei prossimi giorni”.

“Bisogna isolare le frange violente della città”, dice l’Arcigay, e chiede “a tutta gli iscritti di non avere paura”, ma gli omosessuali sono spaventati. Troppi episodi di intolleranza verso i gay in questi giorni per non credere in una recrudescenza omofoba. A Roma, dopo le coltellate e le bottigliate di “Svastichella” per un bacio omosessuale e le bombe incendiarie sul portone del locale che ospita “Muccassassina”, la festa gay più famosa d’Italia, nella Gay Street della Capitale una settimana fa sono state lanciate due bombe carta contro un bar gay.

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