EMERGENZA SPRITZ ? NO, UNA RISORSA

dal “Mattino” di oggi , di Nicola Rossi *

Ancora una volta dimostriamo il ritardo culturale e organizzativo con cui affrontiamo i problemi relativi al popolo dello spritz nella nostra città. Un fenomeno che altre città d’Europa vorrebbero avere come catalizzatore di un pubblico giovane nel centro storico, da noi diventa problema insormontabile e ingovernabile. Del resto: hanno ragione i residenti a protestare raccogliendo firme per ottenere delle notti di sonno tranquille e poter circolare senza essere sputacchiati e insultati; hanno ragione gli esercenti a far capire che non sono loro i responsabili del degrado della situazione; hanno ragione i genitori a vedere nel fenomeno il rischio di agevolare l’uso di droghe. Anche su questo, come su altre questioni, occorre avere coraggio, concretezza ma anche fantasia e volontà di risolvere il problema, e non di rispondere a qualche emergenza, magari per prendere un voto in più.. Che la questione del popolo dello spritz sia una questione anche di ordine pubblico . fuori dubbio: quando uno ti sputa addosso per la strada, o ti impedisce il passaggio, non . solo un problema di  maleducazione; quando centinaia di ragazzi bevono smodatamente vino e alcol da damigiane itineranti, non . solo un problema di legalità commerciale. Il problema va quindi affrontato in ogni sua parte, trasformandolo da problema a risorsa. In quale modo? Varie sono le strategie di intervento, ma occorre precisare e informare gli amministratori locali che infrastrutture nella città moderna non sono solo parcheggi, piste ciclabili, arredo urbano e altre belle cose simili. Tutte le città moderne, da Londra a New York, da Bruxelles a Parigi, hanno da tempo compreso nelle infrastrutture pubbliche
anche la rete di servizi necessari e il loro governo, come infrastrutture indispensabili per agevolare fenomeni di aggregazione, vivibilità, convivenza tipici della città storica che vuole sopravvivere nella realtà moderna e hanno investito su questo. Vogliamo quindi una città che affronti questi temi, non continuando a dire che . impossibile, che basta chiudere i locali, che basta desertificare il centro storico, ma un governo della città che con questi si misura e li guidi. Le azioni da farsi sono molteplici. Ce ne sono di immediate: un piano di intervento e prevenzione nelle aree interessate attraverso  associazioni specializzate nel dialogo giovanile e nella prevenzione delle tossicodipendenze e dell’alcolismo; vanno aperti presidi volanti riservati a volontari e operatori di queste associazioni; vanno avviati sistemi di autogoverno del territorio mediante l’uso di «spritz angels» (steward) con poteri di intervento per liberare passi carrai, accessi alle abitazioni, passaggio dei veicoli, segnalare e allontanare presenze di criminalità, prevenire schiamazzi e bivacchi; va istituito inoltre un sistema organizzato di hostess, con l’obiettivo di primo dialogo con i giovani pi. movimentati (magari in collaborazione
con la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova); in cambio di questi interventi, si potrà garantire ai pubblici esercizi che vi aderiscono un ritorno economico attraverso gli orari di apertura. Azioni a medio termine: un progetto formativo per steward, hostess e nonni-vigili, per renderli in grado di affrontare positivamente le varie situazioni; un progetto di spalmatura dei punti di attrazione degli spritz in aree decentrate del centro storico con minore criticità; la promozione organizzata di bevande alternative, che pur incontrando il gusto dei giovani non abbiano contenuti alcolici eccessivi; introdurre e promuovere la moda di accompagnare lo spritz da «spuncioni» o altri assaggi alimentari (riportando di moda quindi il fenomeno dello «spuncionzin» tipico dell’aperitivo padovano; introdurre tutta una serie di regole e di comportamenti da approvare nel futuro piano dei pubblici esercizi, in grado di costituire un vero e proprio codice deontologico per gli esercenti (in questa prima fase volontaria); infine, potenziare la presenza delle forze dell’ordine. A regime: approvazione di un piano regolatore dei pubblici esercizi (legge regionale e pianificazione comunale) in grado di vietare l’apertura di altri esercizi pubblici nelle aree pi. intasate, agevolare la spalmatura nel territorio del fenomeno, prevedere obblighi deontologici per le nuove aperture, individuare con chiarezza le caratteristiche delle nuove autorizzazioni; istituzione di un organo per il governo del territorio coinvolto con risorse economiche (ricavabili anche dagli imprenditori) e capacità progettuali e di pronto intervento (pulizie, prevenzione, sicurezza, sanità. Con il mese di dicembre, questo tipo di governo sarà sperimentato su iniziativa della Confesercenti nelle vicine aree di via Roma e corso Umberto); studio del collegamento tra fenomeno spritz e popolazione universitaria, al fine di comprenderne efficacemente gli aspetti positivi e le possibilità di integrazione. In definitiva, con la situazione attuale non si pu. continuare a intervenire chiudendo qualche pubblico esercizio: occorre un sostanzioso investimento, che metta in moto tutte le iniziative sopra descritte e che porti il popolo dello spritz non a sognare con alcol o anche qualche cosa di più., ma a diventare parte importante e integrata della città.

* presidente Confesercenti Padova

Lascia un commento