Quell’incredibile storia del compito senza correzioni al concorso per vigile a Padova

Ho letto con i brividi il racconto di un partecipante al concorso dei vigili del Comune di Padova. Quello che gli è successo – e che accade di frequente – è il continuare ad usare da parte della Pubblica Amministrazione un potere di supremazia nei confronti di chi ha un interesse legittimo (il candidato) a che la sua prova sia corretta e sia data adeguata motivazione del giudizio (L. 241/1990 troppo spesso disattesa, e che tu hai studiato sicuramente per questo concorso) .
La giurisprudenza, nel caos che regna da sempre nel nostro paese, non è concorde : come si può leggere al sito http://www.altalex.com/index.php?idstr=67&idnot=2684 TAR Veneto, Consiglio di Stato hanno dato interpretazioni opposte (il voto numerico è sufficente o non sufficiente ad esprimere il giudizio sulla prova). Se quindi dal punto di vista dell’opportunità di proporre ricorso al T.A.R. prima e al Consiglio di Stato poi , non saprei cosa consigliare a chi ha scritto questa denuncia, spero proprio che l’Amministrazione Comunale sconfessi e punisca nel merito chi ha trattato in questo modo una persona che si è impegnata per un concorso pubblico e che chiedeva solamente di esercitare un suo diritto, quello di conoscere la motivazione (non un numero!)  della bocciatura in una prova scritta.
Al concorrente la mia più sincera solidarietà , i complimenti per aver denunciato pubblicamente ciò che gli è accaduto , ed un messaggio: non arrenderti, e continua a provare altri concorsi (verificando magari che in commissione non ci siano persone tipo quelle che ti hanno liquidato senza dare alcuna motivazione del risultato insufficiente della prova) .  Studiare (e prepararsi), prima o poi, paga.

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