Parcheggiare a Linate costa il triplo che a New York

dal “Corriere” di oggi
Si può dire e pensare di tutto degli aeroporti milanesi. Che non sono facili da raggiungere; che le boutique e i bar non sono il massimo; che i bagagli ogni tanto svaniscono nel nulla. Tutto. Tranne che siano a corto di parcheggi per le auto. Ce ne sono in abbondanza, come in nessuna altra città. A Milano tra i due aeroporti si arriva a 14.178. Per dare un’idea: mill e posti in più di Roma (13.045). Il doppio di quelli a disposizione di chi arriva al Terminal 3 di Pechino (7.000), costruito per l’Olimpiade, uno degli hub più grandi del mondo ( ? Il confronto). Come se non bastasse, le ruspe sono in azione: per la fine del 2008 a Linate di posti auto se ne conteranno 1.500 in più. Un’abbondanza che gonfia le casse di Sea ma svuota quelle dei viaggiatori: gli areoporti milanesi sono i più cari d’Italia e, tranne qualche capitale, d’Europa.

Quattro euro per un’ora di sosta a Malpensa e 3,80 a Linate non li si paga da nessuna parte. Fatta eccezione per Napoli (3,50 euro) e Roma (3 euro), in tutti gli aeroporti italiani la tariffa è molto più bassa: a Palermo un’ora costa 1,50, a Venezia 2. Ma è sul ticket settimanale e sulle tariffe di due-tre giorni che la differenza è sbalorditiva. A Bologna si può parcheggiare l’auto una settimana spendendo 30 euro. Ad Amsterdam la stessa tariffa è compresa tra 40 e 70 euro, a Madrid e Vienna il costo è poco più di 50. A Malpensa per 3 soli giorni di sosta si pagano 66 euro. A Linate 81 (e 189 per una settinana). Immaginate di riuscire ad acquistare un volo Milano-Roma ad un prezzo contenuto. Diciamo 140 euro (per esempio ad ottobre). E che per varie ragioni siate costretti a posteggiare per 5 giorni la vostra auto a Linate. Il costo giornaliero è di 27 euro. Moltiplicato per cinque fa 135. Quasi quanto il biglietto aereo. Nunzio Buongiovanni, dell’Adoc Lombardia (consumatori), non riesce a farsene una ragione: «È grottesco».
Perché Milano è così cara? Perché una settimana a Linate costa tre volte New York (65 euro) o Dublino (59,5 euro)? Intanto c’è un problema di carattere generale, che riguarda tutti gli areoporti. Da un anno è entrata in vigore una norma (Cipe) che pone dei limiti all’arbitrio delle società di gestione. Proprio per contenere le tariffe. Ma non è applicata, per due motivi. L’Enac non ha potere di sanzione ed è di controversa interpretazione. Quindi gli aeroporti continuano a fare quello che vogliono. «Non voglio giustificare le società, ma la colpa è del legislatore. La Sea fa il suo interesse: se ha la possibilità, cerca di guadagnare il massimo», dice Marco Ponti, docente di Economia dei Trasporti del Politecnico. Poi c’è la specificità milanese: la Sea, tra le varie società aeroportuali, è quella che trae i maggiori profitti dalle carenze legislative.
Il professore Ponti, una idea se l’è fatta: «Evidentemente la richiesta business è così alta che permette alla Sea di non cambiare strategia. Tanto, pensano, pagano le ditte. Le famiglie si fanno accompagnare dai parenti». Secondo Nunzio Buongiovanni, che è pure rappresentante dei soci di minoranza della Sea, a Milano i parcheggi costano perché i servizi di terra sono diventati il vero affare: «Costituiscono il 44% (ricavi non-aeronautici) rispetto al 56% di quelli aeronautici (cioè i diritti che pagano le compagnie aeree). E servono a Sea per compensare altre voci di bilancio meno esaltanti». Anche perché negli ultimi anni la liquidità è stata prosciugata dal Comune, socio di maggioranza, che ha intascato in dividendi oltre 300 milioni di euro.
«In passato i soldi si lasciavano in cassa. Per gli investimenti», dice Buongiovanni, che per essere chiaro prende in mano il bilancio 2007. Legge: «Il parcheggio costituisce il 10% dei ricavi. Molto più del Cargo (2%) o degli altri servizi di terra, tipo manutenzione, bagagli, check-in (7,7%). Rispetto al 2006 l’incremento è stato dell’11 per cento. Sea ha incassato 46 milioni di euro contro i 40 dell’anno prima». Bilanci alla mano nessuno ha fatto meglio. Basta fare un raffronto con quello che gestisce Fiumicino: a (quasi) parità di posti auto, sono stati incassati 30 milioni di euro (16 milioni in meno). Buongiovanni tutte le settimana vola a Roma. E ogni volta si stupisce. «Le tariffe sono le più alte d’Italia ma già alle sette del mattino i parcheggi di Linate sono pieni». Tanto pagano le ditte.
Agostino Gramigna

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