Noi del pubblico impiego siamo proprio stufi…

Leggo un fondo di Gianfranco Pasquino sul giornale del 30 settembre. Cito:…il governo ha rinunciato ad incidere sulla Pubblica Amministrazione… Mi sa dire Pasquino cosa intende? Forse si riferisce all’aumento mensile di 9,90 euro al mese per l’anno
2006 e all’aumento di 45,60 euro al mese per il 2007 (aumento che comprende anche i 9,90 dell’anno precedente), che danno luogo a un aumento effettivo di ben 6,24 euro al mese per il 2006 e 26,70 per il 2007 e si badi bene per le categorie apicali. Forse al ritorno della parte variabile dello stipendio (il cosiddetto incentivo) ai livelli del 2004, facendo entrare in questa anche i passaggi di categoria, che cosi vengono pagati da tutti i dipendenti; con questi fondi già stanziati e quindi ovviamente a detrimento di altre voci. Forse intende che non sostituire i dipendenti cessati dal servizio, visto che la voce incentivo è legata alla produttività e non dare la possibilità di compensare la mancanza della quota del loro lavoro in altra maniera…, serve a far abbassare i costi, in quanto se non si raggiunge una certa «quota» cala il valore erogato della parte variabile di stipendio.
Forse non si tiene conto, parlando di aumenti oltre l’inflazione, che gli stipendi sono stati fermi negli anni dal 1990 al 1997/98 e addirittura nei primi anni del Duemila sono progressivamente calati su base annuale. Forse… saremmo anche stufi di essere presi per i fondelli e di essere sempre l’ultima ruota del carro.
Per inciso, visto che siamo «trattati meglio degli altri lavoratori» a un collega pluriprotesizzato è stata rifiutata più volte l’invalidità… tanto per fare l’impiegato! E con quel tipo di invalidità, se avesse fatto qualsiasi altro lavoro sarebbe probabilmente già in pensione da un pezzo.

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