Quattro buoni motivi per scegliere Rosy Bindi

dalle lettere del “Mattino” del 4.09.2007

Mio figlio era alle elementari quando ha vinto il torneo provinciale di pattinaggio della sua categoria. Era felice perché era arrivato primo contro una ventina di avversari. C’era anche una bambina che era arrivata prima ma non gioiva molto anche se le avevano dato una bella coppa: era arrivata prima ma era l’unica che si era presentata della sua categoria.
Un amico mi ha chiesto di dirgli tre motivi per cui dovrebbe scegliere Rosy Bindi alle prossime primarie del Partito democratico. Il primo motivo, gli ho detto, è che io a Veltroni voglio bene e lo stimo, per cui non voglio che il 15 ottobre sia poco soddisfatto perché non ha avuto concorrenti.
Il secondo motivo è che forse Veltroni non si è accorto che il regolamento delle primarie non favorisce l’apporto della società civile: i vertici di Ds e Margherita hanno praticamente bloccato le liste. Non ci sono le preferenze per cui puoi venire eletto all’Assemblea costituente nazionale e regionale solo se le segreterie dei partiti ti mettono ai primi posti nelle liste. Ma questo è molto, molto difficile che anche Veltroni ha denunciato recentemente il rischio che nelle liste che l’appoggiano vi siano solo persone dei partiti.
Ma il mio amico incredulo: E allora perché non fai una lista tua?. I partiti hanno bloccato anche questa possibilità perché la lista per essere valida deve essere approvata dal candidato alla segreteria del partito che avrà delle perplessità se non ti conosce. Ed ecco il secondo motivo per cui scelgo la Bindi: è stata l’unica dei candidati che ha chiesto di cambiare il regolamento inserendo la votazione separata per il segretario e per i delegati all’assemblea costituente. Di più è l’unica candidata che ha deciso di far scegliere veramente i cittadini.
E come? mi ha chiesto il mio amico che essendo un veltroniano doc faticava a seguirmi. L’unica lista che verrà collegata al nome della Bindi verrà formata con delle vere primarie che si faranno a metà settembre nei vari collegi elettorali. E tutti, dico proprio tutti, potranno candidarsi. E chi riceverà più preferenze andrà al primo posto della lista, il secondo per preferenze avrà il secondo posto in lista. Insomma delle primarie per davvero. Niente male, disse il mio amico, però devi ammettere che Veltroni ha carisma e si è sempre battuto per il partito democratico. E’ vero, Veltroni ha carisma ma anche la Bindi non è da meno e votarla è l’unica maniera per essere sicuri che potranno lavorare insieme ai vertici del Partito democratico. Veltroni ai vertici del Partito democratico ci andrà di sicuro comunque.   Però adesso ti dò il terzo motivo per cui scelgo la Bindi: ha dimostrato di essere molto abile a trovare non compromessi ma una nuova sintesi politica che metta d’accordo le due anime del Partito democratico e questo sia su temi eticamente sensibili, sia sulla collocazione internazionale che non può essere un entrare nel Pse, sia… ma dove stai andando?
Basta, mi hai convinto, vado ad iscrivermi al comitato, scelgo Rosy così tra l’altro sarà contenta mia moglie che la vota senz’altro, visto che finalmente anche in Italia una donna si candida alla segreteria di un grande partito (e questo forse è il quarto motivo).

Fabio Verlato
consigliere comunale di Padova

4 pensieri riguardo “Quattro buoni motivi per scegliere Rosy Bindi”

  1. Noooooo Rosy Bindi 😀
    Ma come la mettiamo poi con la legge 40? La Bindi mica la vuole togliere…

  2. Bene Fabrizio, mi hai dato una prima ragione per non votarla 😉 ma se non ci fossi tu sai che noia questo blog ? 😉

  3. Troppo buono Fabio, non merito tanto 😀
    Comunque mentre premevo il tasto sinistro del mouse per inviare il commento mi sono reso conto che anche la legge 40 è uno dei punti su cui maggioranza ed opposizione convergono, mi pare che il presidente in pectore del PD non ne abbia mai parlato…
    Caspita poi ci sono pure le mazzate a Beppe Grillo, le nomine in RAI e poi c’era l’indulto, ma vuoi vedere che non c’è proprio differenza, in Italia, tra maggioranza ed opposizione?

  4. Il giornalista romano ha rinunciato in extremis alla candidatura

    Antonello De Pierro non correrà più per la guida del Partito Democratico
    Il direttore di Italymedia.it e storico conduttore di Radio Roma, oltre che leader del movimento “L’Italia dei diritti”, aveva deciso di candidarsi, ma come si apprende dal coordinatore nazionale del movimento stesso Dario Domenici, è stato costretto a ritirarsi per motivi personali

    Aveva accettato di candidarsi per le Primarie del 14 ottobre 2007, per concorrere alla carica di segretario nazionale del Partito Democratico, dopo che da più parti gli erano giunte richieste in tal senso, e, sostenuto da più associazioni e gruppi, oltre naturalmente che dal movimento per i diritti dei cittadini “L’Italia dei diritti”, di cui è presidente, aveva avviato in tutta la penisola la raccolta delle firme necessarie da consegnare entro il termine fissato, per accedere all’elenco degli aspiranti. In extremis però il popolare giornalista Antonello De Pierro, direttore di Italymedia.it http://www.italymedia.it e voce storica dell’emittente radiofonica Radio Roma, giannizzero di tante battaglie in campo sociale, sempre per tutelare i diritti dei più deboli, schierato contro l’arroganza dei potenti e la corruzione dilagante di settori deviati delle istituzioni, per motivi personali ha rinunciato a candidarsi. E’ quanto è stato reso noto dal coordinatore nazionale del movimento “L’Italia dei diritti” Dario Domenici, che non ha specificato il motivo della defezione, che come già accennato risalirebbe a motivi prettamente personali. Sembra che la decisione di De Pierro di concorrere alla carica per cui sono candidati Walter Veltroni, Furio Colombo, Enrico Letta, Rosy Bindi, Mario Adinolfi ed altri, sia scaturita dalla necessità soggettiva di apportare una ventata di forte coinvolgimento sociale in una classe politica ormai impopolare, e sempre fedele al suo motto, ripescato nell’archivio geniale di Cesare Pavese “Non bisogna andare incontro al popolo, ma essere popolo”. Ed è proprio ciò che il giornalista romano ha da sempre fatto, dalle pagine dei giornali diretti, dalle frequenze radiofoniche, ma soprattutto grazie all’indole solidale che lo caratterizza, facendosi carico di problemi che nella maggior parte dei casi, con l’impegno, la caparbietà e la forza mediatica ha brillantemente risolto, rivendicando la sua indipendenza e non preoccupandosi giammai di potersi mettere contro i cosiddetti potenti. Spesso ha pagato anche sulla propria pelle le omissioni e le falsificazioni clamorose a livello istituzionale, e successivamente le ritorsioni, solo, in virtù del suo innato senso di giustizia, per aver tentato di far rispettare dei sacrosanti diritti, che nelle circostanze erano stati spudoratamente calpestati. Italymedia.it è da sempre un portale di informazione libera che denuncia tutto il marcio che riesce a smascherare, in maniera politicamente trasversale, la giustizia e i diritti non hanno colore, anche perché è pura retorica, peraltro piuttosto patetica la convinzione che le ingiustizie e i soprusi siano peculiarità di questa o di quella classe politica. Dove esiste l’uomo c’è il pericolo di degenerazione morale, ed è dovere sacrosanto di chi si muove nella legalità denunciarlo, anche se ciò non sempre avviene, ed è un dato di fatto che spesso il delinquente è più forte dell’onesto, e muoversi nell’illecito è più agevole che addentrarsi nei vincoli che la codificazione legale impone.

    Tra l’altro il giornalista e conduttore era considerato l’unico che avesse qualche improbabile e comunque inutile chance in più, di fronte a Superwalter, che dopo il grande consenso conquistato meritatamente alla guida dell’amministrazione capitolina, ha già in tasca la leadership del nascente Partito Democratico. I candidati Rosy Bindi ed Enrico Letta, facenti parte di un governo che ha fortemente deluso anche il suo stesso elettorato, non hanno alcuna speranza a cui aggrapparsi per ottenere l’ambita posizione di vertice. Il leader de “L’Italia dei diritti” comunque sosterrà Walter Veltroni, persona che ha dichiarato in più occasioni di stimare umanamente e politicamente da sempre e in cui ripone grande fiducia, ed ha annunciato che presto, “viste le pressioni della gente e dei fedeli lettori, ascoltatori e sostenitori, non potrà esimersi dall’affacciarsi sulla scena politica romana e nazionale, per ottenere uno strumento in più al fine di tutelare gli interessi di chi spesso non ha voce, in quanto soffocata dal potere e dall’arroganza di pochi eletti”, priorità diventata ormai una missione ed una ragione di vita.

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