La regione da terzo mondo ferroviario

dal “Mattino” di oggi

Ieri mattina, in occasione del penultimo giorno di Carnevale per far partire tre treni regionali per Venezia SantaLucia, sono dovuti interveniregli agenti della Polfer. Iconvogli presi d’assalto daipadovani, tra i quali tantissimi giovani già in maschera, sono risultati quelli che partono alle 9,29, alle 10,21 e 10,29. Tutti i treni era strapieni con viaggiatori stipati come sardine in scatola nei corridoi e nelle toilette nonostante fossero formati, ognuno, da numerose carrozze. Ci sono stati disagi anche suitreni regionali del ritorno, ingenere su quelli che sono partiti dalla laguna dalle 16in poi. Una valanga di persone,quasi tutte ancora mascherate sui treni arrivati instazione, al binario uno, alle19,26 per Rovigo ed alle 19,31 per Bologna. Ieri il consigliere regionale dell’IdV Antonino Pipitone ha provocatoriamente inviato Zaia a prendere il treno per rendersi conto dei disagi. Intanto oggi, martedì grasso,si prevedono treni ancora più affollati e, quindi, si consigliadi andare a Rialto e San Marco anche a bordo deibus Sita, via autostrada o dell’Actv,via Riviera del Brenta. Sono previsti treni straordinari soltanto al ritorno. Si riparte da Venezia alle 0,05 con treno diretto a Vicenza ed alle 0,55 con un altro convoglio per Montegrotto, Monselice e Rovigo. (f.pad.)

Qui sotto: mentre l’Ufficio per la Regolamentazione dei Servizi (che dipende dal Ministero dei Trasporti) ostacola l’ingresso di operatori ferroviari alternativi a Trenitalia imponendo ai treni che collegano la Germania con l’Italia il divieto di fermata nelle stazioni, i viaggiatori italiani si trovano con pochi treni regionali strapieni , e in molti casi rimangono a piedi ! Foto tratta dal sito ferrovieanordest.it

A piedi sui regionali sovraffollati di Trenitalia

 

 

Quei poggiatesta usa e getta sui treni, durati pochi mesi…

Era l’ottobre 2007. L’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, dichiarava un impegno forte (200 milioni di euro ) nell’ambito dell’obbiettivo “treni puliti” . L’articolo apparso su ferrovie.it (e su tutti i mezzi di comunicazione) dice : ” La novità assoluta è costituita dall’applicazione sui sedili di tutti gli ottomila treni dei pendolari di nuove foderine antisporco. Si tratta di coperture a strappo “usa e getta” concepite per poter essere immediatamente sostituite in caso di necessità. La loro installazione è già iniziata e si concluderà entro giugno. (2007). ” Io li ho visti per pochi mesi, e voi ?

Qui sotto, i risultati di questa attenzione verso l’igiene dei treni , su uno dei tre regionali rimasti ( solo 5 anni fa erano 12)  tra Milano e Venezia, oggi pomeriggio (foto del mio amico Simone che , dopo essere stato trasbordato su un altro treno per il guasto del suo regionale 2188 Genova-Milano nei pressi di Pavia, sta lentamente arrivando a Padova) . Delle foderine poggiatesta usa e getta, sono rimasti solo i velcri a cui dovevano essere attaccati, sui sedili.

Articolo su “L’Espresso” sulle Ferrovie

La stazione c’è ma resta chiusa

dal “Mattino” di oggi

PONTE DI BRENTA. Al di qua del Brenta, nonostante sia stata «impresenziata» (senza ferrovieri) da 10 anni, la stazione Fs Padova-Ponte di Brenta è ancora aperta ma nel degrado totale. Al di là del fiume, già a Vigonza, località Busa, è pronta da un anno la nuova stazione che, però, non viene utilizzata perch? la Metropolitana di Superficie, gestita dalla Regione, è ferma su un binario morto. In mezzo ci sono centinaia di utenti, quasi tutti residenti nella zona di Padova Est, che ogni giorno devono fare i conti con il letamaio in cui si trova la stazione di Ponte di Brenta,
gestita da Rete Ferroviaria Italiana. Dove i viaggiatori devono tapparsi il naso e stare attenti a non pestare siringhe,
preservativi ed escrementi. «E un paradosso – sottolinea Marzia Cervellin, pendolare – La stazione vecchia (seconda metà ‘800, costruita dagli austriaci ndr) dovrebbe essere chiusa anche per motivi igienico- sanitari. Quella nuova resta chiusa per un motivo assurdo e rischia il degrado». (f.pad.)

E Matteoli (AN) disse:” chiederemo una deroga all’UE”…

Il ministro Matteoli (Alleanza Nazionale) , responsabile dei trasporti, dichiara pubblicamente che chiederà una deroga al regolamento CE 1371/2007 adottato di recente dal Governo Italiano per consentire l’indennizzo per i viaggiatori che hanno subito disagi per le condizioni meteo.

Che pena sentire tante sciocchezze.  Nulla vieta alle imprese ferroviarie di risarcire fattispecie più estese di quelle minime stabilite dal regolamento. E infatti, parlando di ritardi che danno origine al rimborso, la direttiva stabilisce “I risarcimenti minimi in caso di ritardo sono fissati come segue: a) il 25 % del prezzo del biglietto in caso di ritardo compreso tra 60 e 119 minuti; b) il 50 % del prezzo del biglietto in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti. I passeggeri titolari di un titolo di viaggio o di un abbonamento che siano costretti a subire un susseguirsi di ritardi o soppressioni di servizio durante il periodo di validità dello stesso possono richiedere un indennizzo adeguato secondo le modalità di indennizzo delle imprese ferroviarie. Tali modalità enunciano i criteri per la determinazione dei ritardi e il calcolo dell’indennizzo“.

Trenitalia si è adeguata agli standard minimi previsti dalla Direttiva, un film visto già altre volte. Ma non si attribuiscano all’Unione Europea colpe che non ha. In Spagna la RENFE indennizza per i ritardi dei treni AVE (equivalenti dei nostri Eurostar con materiale ETR, mi si perdoni se mi rifiuto di chiamare Frecciabianca i treni Intercity con i sedili nuovi e con una nuova colorazione , e prezzi aumentati del 30% rispetto a quando si chiamavano Intercity!) il 50% del biglietto per ritardi contenuti tra i 16 ed i 30 minuti, e del 100% per ritardi superiori a 30 minuti. Giusto per parlare di Europa.

E intanto l’Unione Consumatori si prepara ad una class action, con un sito dove si possono segnalare i propri casi di ritardi. Sulla Milano-Venezia, dove gli intercity sono stati ricolorati , cambiati i sedili interni e i prezzi aumentato del 30% per classificarli come Eurostar City, con gli stessi tempi di percorrenza che avevano gli Intercity 15 anni fa, ritardi compresi tra i 20 e i 40 minuti sono ormai la normalità . E non danno diritto ad alcun rimborso.

La Toscana caccia i soldi per i treni, e i risultati si vedono

Da domenica 12 aprile, in Toscana, 24 nuovi treni cadenzati – 16 sulla linea Pontremolese e 8 sulla Tirrenica – collegheranno La Spezia con Pisa, Firenze, Sarzana e Pontremoli fino a Parma, con un incremento del servizio che varia dal 20 al 50 per cento a seconda delle giornate. Sono queste le principali novità di Memorario, l’offerta di Trenitalia che mette a disposizione treni a cadenza regolare con orari facilmente memorizzabili, dal giorno di Pasqua estesa anche alle linee Pisa – La Spezia, La Spezia – Parma e Monterosso – La Spezia.

Il nuovo sistema permetterà di velocizzare gli spostamenti e collegare così La Spezia e Parma in un’ora e 48 minuti, mezz’ora in meno rispetto ad oggi, e La Spezia e Pisa in un’ora e 12’. Oltre che sulla facile memorizzazione di orario per ciascuna tratta, Memorario si basa anche sulla messa in rete dei servizi sulle varie direttrici, in modo tale da moltiplicare le corrispondenze con altri servizi nelle stazioni principali.

Nell’occasione cambierà anche l’orario di alcuni treni regionali in LombardiaPiemonte, Liguria e Emilia: le variazioni sono già consultabili nel motore orario di ferroviedellostato.it.

E in Veneto ?

E l’etr 500 (ricolorato e rinominato Frecciarossa) perde ancora i pezzi

dal “Corriere” di oggi

ROMA – Nel giorno del viaggio inaugurale di un Frecciarossa sulla tratta Bologna-Firenze, da un gruppo di macchinisti di Trenitalia arriva una denuncia sull’efficienza dei nuovi treni. Un convoglio partito alle 6,30 dalla stazione Termini e diretto a Milano avrebbe registrato un ritardo di 40 minuti a causa del distacco di una parte metallica dalla cabina di guida anteriore.

GUASTO A 230 KMH – La notizia è stata diffusa dai macchinisti della rivista «ancora in Marcia» spiegando che il guasto si è verificato intorno alle 10 mentre il Frecciarossa viaggiava sulla linea ad alta velocità a 230 Km/h, nei pressi di Piacenza. A margine della giornata di inaugurazione del nuovo tratto percorso dal presidente del Consiglio con un treno analogo, i macchinisti di «ancora in Marcia» hanno osservato che «fortunatamente non vi sono state conseguenze nè per i macchinisti nè per gli altri treni circolanti in senso opposto.

DUBBI SULLE RISORSE – «L’evento – si legge in una nota – desta una particolare apprensione nella categoria poiché un fatto analogo e di maggior gravità era già accaduto allo stesso tipo di Etr 500 il 5 aprile 2008 nei pressi di Roma». «Temiamo – concludono i macchinisti – che le ingenti risorse destinate ad aumentare la velocità massima dei treni dopo aver «prosciugato» quelle destinate ai pendolari possano influenzare negativamente anche la manutenzione ordinaria».

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Taglia taglia, non rimarrà più niente (tranne i SUV)

dal “Gazzettino” , ovvero quello che c’era una volta, non c’è più

di Davide Calimani

VENEZIA (22 febbraio) – Cordoni di polizia e carabinieri, spintoni, cori e qualche contuso. Il ritorno a casa di migliaia di persone che ieri avevano scelto il treno per raggiungere Venezia e che in treno volevano lasciarla, non poteva essere peggiore.
Dalle 17.30 a serata inoltrata, alla stazione di Santa Lucia c’è stato il caos e solo per la prontezza delle forze dell’ordine e per una buona dose di fortuna, non è successo nulla di grave.

“Vergogna, vergogna, vergogna”, hanno urlato per ore passeggeri inferociti all’indirizzo di Trenitalia. Terminati gli spettacoli in città decine di migliaia di turisti si sono diretti verso la ferrovia. Lì la brutta sorpresa. Non essendo previsti convogli speciali, in pochi minuti la stazione si è saturata. Ad avere la peggio sono stati i binari 11 e 14, quelli i cui treni erano in partenza per Bologna e Verona.

Link al forum sull’argomento di “Ferrovie.it” (la foto qui sopra è stata fatta da un lettore del forum)

Migliaia di persone hanno iniziato ad accalcarsi ed a spingere in direzione dei convogli. Verso le 18.30 i primi feriti, apparentemente non gravi. Un signore è stato scaraventato a terra dalla folla, mentre una donna è rimasta schiacciata. In un clima surreale, tra persone inferocite, forze dell’ordine schierate per impedire l’accesso ai binari, verso le 19 si è rischiato grosso. Il treno in partenza per Verona previsto su di uno dei primi binari, è stato improvvisamente annunciato sul binario 14. Almeno un migliaio di persone hanno improvvisamente attraversato di corsa tutta la stazione.

«State calmi, state calmi – ha urlato invano Maurizio Calligaro, capo di Gabinetto del sindaco – Non correte, non correte». Nulla da fare, la folla è rimasta fuori controllo. «Non è possibile che si verifichino simili episodi – ha detto preoccupato Calligaro – sono qui da un’ora a fare ordine pubblico ed ho già chiamato i vigili urbani in supporto. Continuano a spostare i treni ed invece di avvisare per tempo la Polfer, che potrebbe così organizzarsi, comunicano le variazioni ai passeggeri che corrono senza controllo».

Nonostante la cinquantina di poliziotti e carabinieri, la pressione della folla è stata più volte sul punto di prendere il sopravvento. Decine di persone, tra loro anche un padre con una bimba in braccio, hanno attraversato i binari. «È uno schifo, una vergogna – ha inveito Maria – Ho due bimbi piccoli, siamo schiacciati da ore e ci hanno già fatto perdere due treni. Si devono vergognare, vergognare. Sapevano che saremmo dovuti tornare indietro, visto che siamo arrivati in treno».

Verso le 19.30 gli animi sono ormai fuori controllo. Decine di persone esasperate fischiano ed insultano Trenitalia. «Quello che è appena partito era il terzo treno che questi signori mi hanno fatto perdere. Devo tornare a casa» urla inferocito Vincenzo Monaco.
«È sequestro di persona» replica un altro passeggero. Alle 19.40 circa, il treno per Verona che sarebbe dovuto partire alle 19.04 lascia la stazione. Tra le decine di passeggeri rimasti a terra esplode la rabbia. In molti minacciano di scendere sui binari e di bloccare tutto. Qualcuno se la prende con gli agenti della Polfer.

Nel treno appena partito migliaia di persone sono ammassate tra loro, in un vagone stracarico manca addirittura la luce. Sono ormai le otto e mezza circa quando Trenitalia inizia a cercare di reperire un treno speciale per riportare a casa i malcapitati viaggiatori che non sono riusciti a partire. Qualcuno dovrà spiegare perché non ci hanno pensato prima.

Problemi contrattuali per la nuova linea che attraversa i Pirenei (dalla Spagna)

I quotidiani catalani lavanguardia e elperiodico non sono andati per il sottile: è la prima volta che un’opera ferroviaria viene conclusa esattamente il giorno previsto contrattualmente. Oggi il consorzio TP Ferro consegnerà i 44,5 km di linea ferroviaria che attraversa i Pirenei per congiungere Francia e Spagna con un tracciato ad elevata velocità (200km/h). Contrariamente alla nostra linea Bologna-Firenze AV , che verrà inuaugurata a dicembre, questa linea per ovvi (ma non da noi) motivi di sicurezza ha una galleria a doppio tubo , di circa 8km .

Un treno AVE percorre il tratto tra Figueres e Perpinya, in Catalogna.

La nuova linea che collega Francia e Spagna, a Figueres.

Il punto è che il contratto prevede che lo Stato non tiri fuori un euro per quest’opera e il consorzio riceva 1300 euro per AVE (treno Alta Velocidad Espanola)  che transiti, e poco più di 500 euro per ogni treno merci. I treni però non circoleranno prima del 2010, quindi il Consorzio chiede l’indennizzo previsto contrattualmente, che è una cifra esorbitante. Questo perchè non è stato ancora completato (anche se i lavori sono a buon punto, tant’è che manca solo un anno) il tratto di cui si occupa la società Adif , in qualche modo controllata dallo Stato. Ecco la foto dello “scandalo”, tratta da un forum (grazie a Javi di Hospitalet de LLobregat) :

Contatti sono in corso tra il Ministero del Fomento (Trasporti) ed il Consorzio ma è sicuramente una situazione imbarazzante per il governo spagnolo. L’articolo ironicamente poi dice – sbagliando – che i treni AVE nemmeno potranno passare su questa linea, limitata a 200km/h, non sapendo forse che per ragioni di pendenza e/o raggio delle curve spesso le linee costruite in montagna hanno dei limiti inferiori di velocità. Ad ogni buon conto, la linea loro l’hanno finita , e con una galleria a norma.

Anche da noi,  qualcosa si muove. Finalmente, a cinque anni dal completamento del raddoppio della linea ferroviaria tra Pescara e Bari tranne per un pezzo di 500 metri in galleria a nord di Ortona, iniziano i lavori. Nel 2011 anche questo tratto sarà raddoppiato.  Oggi come oggi i treni hanno allungamenti di percorrenza abnormi , che ho verificato di persona mentre tornavo dalla Puglia di oltre 20 minuti, per compensare il “senso unico alternato” di questo piccolo tratto, decisamente trafficato soprattutto durante la stagione estiva.  Cosa farebbero gli spagnoli che inveiscono tutti i giorni contro il governo se vivessero in Italia ?

http://www.ferrovie.it/fol.tim/img/FN2544101.jpgL'imbocco della galleria di Ortona, ancora per poco a binario unico.

L’Assessore identificato dalla Polfer perchè fotografa i treni sporchi

Modello sovietico o fascista, chiamatelo come volete, ma è l’Italia di Trenitalia. Dal “Corriere” di oggi

MILANO – Ormai da alcuni giorni l’assessore ai Trasporti della Lombardia, Raffaele Cattaneo, prende i treni dei pendolari per vedere com’è il servizio. Questa mattina però il suo viaggio sul treno in partenza da Bergamo alle 7.32 per Milano – uno dei peggiori – è finito con la Polfer che lo ha identificato. Cattaneo era accompagnato da un giornalista e da un fotografo, che ha ripreso alcune immagini. Arrivati alla stazione di Lambrate, ha spiegato Cattaneo, il capotreno si è accorto del fotografo e ha chiamato la Polfer. «È sconcertante un trattamento da modello sovietico come nemico della patria – ha commentato Cattaneo -. Sono amareggiato e sorpreso che Trenitalia si preoccupi di chi fa le foto e non della qualità del servizio».

MEZZ’ORA DI RITARDO – Il treno in questione è arrivato a Milano Centrale – anche a causa del tempo perso per controllare l’identità dell’assessore e del fotografo da parte della Polfer a Lambrate – con 34 minuti di ritardo. Ma nel viaggio che Cattaneo ha fatto assieme al sottosegretario della Lombardia, Marcello Raimondi, ha anche visto due carrozze chiuse, aperte in un secondo momento, due carrozze senza riscaldamento e una sporcizia tale da aver trovato anche una bottiglia di spumante vuota. «Quando siamo arrivati – ha spiegato Cattaneo – ho chiamato immediatamente il direttore nazionale del servizio regionale di Trenitalia Laguzzi, con cui ho un appuntamento questa mattina. Sono il loro principale cliente, come Regione, e fra le funzioni che ho c’è anche quella del controllo del servizio, che ho esercitato nel modo più elementare prendendo il treno e pagando regolarmente il biglietto. Negli ultimi cinque giorni ho preso cinque treni diversi. Sono sorpreso che non controllino i biglietti ma chi fa le fotografie».

LE FOTO IN TRENO – A proposito delle fotografie, l’ufficio stampa Fs fa sapere che, per motivi di privacy, da anni le ferrovie non autorizzano generiche riprese fotografiche e video sui treni di Trenitalia, salvo autorizzazioni particolari. Cattaneo non aveva comunque richiesto alcun permesso.

E il Gazzettino pubblicò la mia lettera…

dal “Gazzettino” del 16 dicembre:

Il 20 luglio ho scritto una e-mail all’assessore regionale ai Trasporti Chisso segnalandogli alcune gravi carenze nella tutela dei diritti dei passeggeri veneti sulla rete Trenitalia, mostrano che ad esempio la Regione Toscana nel contratto di servizio ha stabilito rimborsi per inadempienze e livelli di servizio inadeguati. Vi copio la lettera alla quale non ho mai ricevuto risposta, per una pubblicazione: Oggi (20 luglio 2008) volevo recarmi da Padova a Treviso (inutile dirlo, non esitono treni diretti nei festivi, e nei feriali sono solo due) con il regionale delle 15.29 , soppresso a causa di uno sciopero. Ho chiesto all’assistenza alla clientela, come prevede la Carta dei Servizi, di poter salire sul treno successivo , un Eurostar city (ennesima trovata per aumentare il prezzo dei vecchi intercity) , senza pagare la maggiorazione di prezzo (per impiegare 2 minuti in meno, quel treno costa oltre il doppio di un regionale). Mi è stato risposto che non era possibile e che l’unica cosa che potevano fare era rimborsare il biglietto. Me ne sono tornato a casa. E’ grave che la regione Veneto, a differenza di quanto hanno fatto altre regioni (Toscana in testa), non preveda nel contratto di servizio con Trenitalia alcuni diritti che io considero scontati ma in questo Paese non lo sono, come per esempio in caso di ritardo o soppressione del treno la possibilità di prendere un treno di categoria superiore senza pagare alcun sovrapprezzo.

Non è possibile che solo i viaggiatori in possesso di biglietto Intercity, Eurostar o ESCI abbiano queste possibilità. Addirittura alcune regioni non prevedono nemmeno il balzello di 8 euro richiesto per cambio servizio, per fatto imputabile a Trenitalia. E la regione Veneto, oltre a rimborsare gli abbonamenti, cosa fa?

Inoltre, vorrei dare alcune altre informazioni. Il rimborso del biglietto in caso di ritardo: chi viaggia sui treni regionali, in caso di ritardo superiore a trenta minuti può richiedere un rimborso pari al 100 per cento del costo del biglietto nel caso debba rinunciare e non usufruire del viaggio e del 50 per cento del costo del biglietto nel caso usufruisca con ritardo o con mezzi integrativi del viaggio. Il rimborso può consistere nella restituzione diretta del denaro o nell’emissione di un buono’ valido per l’acquisto di altri biglietti. Per gli abbonati il rimborso sarà calcolato in maniera proporzionale rispetto alla tariffa dell’abbonamento stesso. Le modalità, in questo caso, saranno oggetto di un progetto che Trenitalia dovrà presentare alla Regione entro i prossimi tre mesi. Il rimborso dovrà essere effettuabile in tutte le biglietterie presenziate. Sui treni sempre affollati la prima classe non esiste più Se, nell’ambito di un servizio extraurbano si registra per almeno una settimana il costante sovraffollamento delle carrozze di seconda classe, il gestore del servizio (Trenitalia) provvede al declassamento delle carrozze di prima classe. Da allora in poi il treno sarà composto di sole carrozze di seconda classe: e questo potrà permettere agli utenti di utilizzare tutta la disponibilità di posti offerti sul treno allo stesso livello.
Vendita dei biglietti in treno: il viaggiatore che sale sul treno all’ultimo secondo e quindi non fa in tempo a recarsi alla biglietteria, può acquistare il biglietto sul treno, pagando un sovrappiù massimo di 5 euro. In Toscana ad esempio non si applica la misura varata su scala nazionale da Trenitalia, che prevede di far scattare automaticamente una multa a chi sale sul treno senza biglietto. Il regolamento toscano prevede questa misura solo per chi cerca volutamente di non pagare. Il regolamento quindi non vuol penalizzare i passeggeri dell’ultimo secondo che segnalano subito la loro presenza al personale, ma chi cerca indebitamente di farla franca.