Il primo ciclo di chelazione

A poco meno di una settimana dall’estrazione dell’ultima delle cinque otturazioni in amalgama, alle 18 di giovedì pomeriggio ho iniziato il primo ciclo di chelazione, con 100mg di DMSA ogni tre ore, anche di notte, fino alle 18 di domenica.

DMSA, il miglior chelante del mercurio, che teoricamente non ha effetti collaterali. A meno di essere molto intossicati dal mercurio, per cui bisogna utilizzare dosi bassissime.

E’ stata abbastanza dura. Gli effetti collaterali erano gli stessi del post-estrazione; intestino bloccato, mani gelate, tachicardia , sintomi depressivi e ansia. La notte dormire è stato praticamente impossibile , il sonno era molto disturbato, ma alla fine sono riuscito a concludere il primo ciclo. Come indicato nel racconto di un ragazzo americano, la chelazione non è un processo totalmente privo di rischi, e vanno monitorati con attenzione gli effetti collaterali. Il ragazzo in questione parla di una pessima esperienza con il DMSA , per il fatto che il mercurio in circolo viene ridistribuito all’interno del corpo, e le funzionalità renali di espulsione di questo metallo tossico possono essere molto ridotte dall’intossicazione stessa, e invece di essersi trovato bene con il DMPS, di cui tra l’altro racconta un sacco di particolari interessanti. Un’altra cosa che ho verificato coincidente con il racconto di questo ragazzo, è che il processo di ridistribuzione (e di espulsione, si spera) del mercurio continua anche dopo il ciclo di tre giorni, ovvero quando non si assume più il DMSA. Me ne sono accorto perchè pur avendo terminato il ciclo la domenica pomeriggio ieri, martedì, ho avuto braccia e mani congelate per tutto il giorno, e uno stato depressivo molto forte. Anche in questo caso la bioarginina – e non so ancora perchè – mi è stata utile per avere un po’ più di forze. Ora attenderò tutti gli 11 giorni prima di riprendere un secondo ciclo. Ad oggi  non ho avuto alcun miglioramento nè dalla rimozione delle amalgame, nè dall’intervento di settoplastica (una migliore respirazione notturna consente un’ossigenazione migliore del cervello, e la mia polisonnografia aveva registrato 13 eventi per ora tra ipopnea ed apnea) , in compenso ho una infezione batterica al setto più coinvolto dall’operazione, e così da oggi riprendo gli antibiotici per 10 giorni. Per quanto riguarda i benefici dalla rimozione del mercurio dalle otturazioni , tutti gli studi indicano che i primi risultati si vedono in modo evidente non prima dei sei mesi. Ed il 22 marzo saprò, con i risultati del test MELISA , se sono un soggetto che in presenza di mercurio e di titanio sviluppa reazioni autoimmuni.

Naso nuovo …

In palestra al quinto anniversario della Fitness First

E così domani l’operazione al setto (che è deviato) , che mi consentirà di respirare meglio. La polisonnografia infatti aveva mostrato un grado lieve di OSAS . All’epoca nemmeno immaginavo che la causa dei miei disturbi del sonno non era dovuta al setto ma molto più probabilmente agli effetti dell’intossicazione da mercurio dovuta alle amgalgame dentali. L’ennesimo articolo in inglese che parla degli effetti devastanti del mercurio sul sistema nervoso centrale (e di molto altro, come dei danni al cuore ed ai reni, alcuni irreversibili), è questo.
Ora la mia speranza, ed è tutto da vedere se ciò avverrà, sarebbe di migliorare la mia attuale condizione di salute, che definire compromessa è dir poco, tra alcuni mesi, dopo la rimozione dell’ultima amalgama (prevista per il 5 marzo) e la disintossicazione con DMSA per via orale.
Artrosi, rinite, disturbi del sonno, perdita di attenzione, difficoltà (enorme) di concentrazione, intolleranza al glutine e latticini hanno un unico denominatore, una intossicazione sistemica da mercurio da otturazioni dentali in amalgama, che contengono circa 1 g di mercurio ciascuna.
Secondo quanto riportato in vari studi , la grande maggioranza delle persone che riferivano sintomi neurologici ha visto miglioramenti entro un anno dalla rimozione delle amalgame, alcuni lievi altri più grandi. Io spero che con la disintossicazione l’artrosi degenerativa alle ginocchia migliori e di recuperare la concentrazione che serve per tornare al lavoro.
E come in ogni momento importante della mia vita, c’è sempre una traccia al mio fianco, questa volta del grande artista spagnolo Taito Tikaro che fa parte dello staff di Matinée Group. Eccola per voi 🙂

Dopo vent’anni nel dente rimane solo il 5% del mercurio…il resto è nel corpo :(

dal sito http://www.algheria.it/rimozione-delle-amalgame

Già dal VII° secolo, in Cina, si usava una pasta d’argento e mercurio per otturare i denti. Nel medioevo, gli alchimisti tutti erano affascinati da questo metallo liquido, argento vivo, che apriva i pensieri alle congetture più varie. Nel 1800 in Europa e nel 1830 in USA, si usava regolarmente l’amalgama per le otturazioni dentarie, ma già verso il 1850 vi fu un primo ripensamento:”The American Society of Dental Surgeon”vietò ai propri iscritti di continuare ad usarlo. Black, verso il 1900, lo consigliava caldamente, anche perché, nel frattempo, era stata modificata la composizione. Per ottanta anni l’amalgama, prima sciolto, poi in dosi capsulate, è stato il materiale di elezione per le otturazioni nei distretti posteriori: resistente, facile da usare, duraturo, economico, rispetto all’alto costo degli intarsi in oro e alla fragilità dei primi compositi per restauri occlusali. Negli ultimi anni, da più parti, è cominciata una revisione critica sul suo uso e sui suoi possibili effetti collaterali, dovuti essenzialmente al mercurio, presente per il 40/50% in una dose di amalgama. Vero è che in natura (eruzioni vulcaniche, mari) si trova in grandi quantità, così pure come scarichi di industrie (basti ricordare la sindrome di Minamata, in Giappone); altre fonti di inquinamento da mercurio, sono: auto vecchie, alimenti esposti a pesticidi, pesticidi, lassativi, amalgama, tubi dell’acqua, cosmetici, conservanti per il legno, adesivi. Altresì è vero che nel tonno è presente mercurio, ma una parte per milione, mentre nei nostri amalgami è di 500.000 per milione…Il mercurio viene rilasciato dalle otturazioni dentali senza soluzione di continuità, sotto forma di vapori (vaporizza infatti a temperatura ambiente) e di microparticelle. Ormai è stato dimostrato che una otturazione vecchia da 5 a 7 anni ha perso il 50% di mercurio originale e che in un amalgama di 20 anni non ne rimane che il 5%. Ma dove è finito il mercurio che manca? Naturalmente nell’organismo: è stato respirato dai polmoni sotto forma di vapore, inghiottito nello stomaco attraverso la saliva, assorbito dal sangue (l’80% del vapore inalato è assorbito direttamente nella circolazione sanguigna). Dal cavo orale si è diffuso nei reni, nel fegato, nelle ghiandole, nel sistema nervoso periferico, in quello centrale, nel cuore, negli intestini, ecc..In Svezia, in alcune città, è addirittura vietato usarlo, così come in Giappone. Ma allora, qualcuno dirà, come è possibile che persone con 1012 amalgami non abbiano sintomi e persone con due amalgami sì? Tutto dipende dalle difese e risorse del singolo individuo. Però è inutile tenere l’organismo in attività difensiva al massimo, col serio rischio che non possa intervenire altrove, qualora se ne presenti la necessità o fare esaurire le riserve difensive ed immunitarie, in una lotta che può essere evitata sul nascere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre raccomandato che l’esposizione di donne in età fertile, e quindi con possibilità alta di gravidanza, ai vapori di mercurio debba essere la più bassa possibile perché il mercurio attraversa facilmente la barriera della placenta e raggiunge il feto. Sarebbe quindi preferibile evitare l’uso dell’amalgama in particolari situazioni quali: pazienti con allergie per l’amalgama, donne in stato di gravidanza e allattamento, bambini sotto i sei anni e pazienti con gravi nefropatie. Altri Paesi europei sono più avanti di noi ed hanno adottato da tempo misure: dal 1992 la Germania ha vietato la vendita e la fabbricazione dell’amalgama contenente mercurio e il maggior produttore di amalgame accettò di pagare la cifra di 1,5 milioni di marchi per evitare un processo penale dopo la lettura della perizia effettuata dalla Procura della Repubblica di Francoforte dimostrando che l’amalgama è pericolosa per la salute, mentre in Svezia nel 1978 è stata fondata l’Associazione svedese delle vittime di mercurio dentale, nata per dare supporto alle sofferenze degli individui con intossicazione da amalgame e, lo Stato già da qualche anno ha fatto rimuovere le amalgame dalla bocca di tutta la popolazione a sue spese. Dal dicembre del 1998 in Canada tutti i produttori di amalgama, le associazioni di dentisti ed il Ministero della salute vengono citati per danni da centinaia di portatori di otturazioni di mercurio, il governo Finlandese ha bandito le amalgame dentali dal 2000. I sintomi e danni da intossicazione da mercurio:insonnia, parestesia, nervosismo, perdita di memoria, ansietà, dolori muscolari, irritabilità, depressione, infiammazione della pelle, disbiosi intestinale, stomatite aftosa, lingua fissurata o a lampone, psoriasi, vitiligine, fatica cronica, alterazioni tiroidee, ovaio policistico, oligospermia, candidosi, problemi riproduttivi.Il mercurio, nel corpo umano, dopo assorbimento per inalazione o ingestione, va ad interferire con il sistema immunitario, renale, intestinale, riproduttivo, nervoso. A livello immunitario, con prove su topi, si sono avuti casi di malattie autoimmuni. Nel rene si è visto che influisce con l’inulina, il sodio e l’albumina: l’albumina può elevarsi dopo otturazioni con amalgami e i livelli rimangono alti fino ad un anno dopo la rimozione degli stessi. La normale flora batterica intestinale può venire alterata e dare luogo a fenomeni di disbiosi (candida) con sequela di effetti collaterali; non dimentichiamo le correnti galvaniche che si producono in bocca e tendono ad acidificare l’ambiente orale, abbassando il normale pH e favorendo funghi e lieviti. Per quanto riguarda il sistema riproduttivo, basti pensare che vi sono prove che inducono a ritenerlo responsabile di alcune sterilità (uomo-donna) e di ovaio policistico. Per il sistema nervoso centrale sono state avanzate ipotesi sulla possibilità che il mercurio favorisca l’insorgere di gravi malattie degenerative quali la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson o l’Alzheimer. REGOLE GENERALI Masticando una gomma americana, quando spazzoliamo i denti, quando assumiamo bevande calde o ingeriamo cibi (in particolare quelli acidi) favoriamo il rilascio di mercurio; le particelle si staccano dalle otturazioni e il livello di mercurio, nella cavità orale rimane elevato per più di un’ora e, dopo la rimozione di una vecchia amalgama, senza i dovuti e necessari accorgimenti, il tasso di mercurio nella saliva è elevato e, nelle persone con sintomi da intossicazione, si può avere un peggioramento degli stessi, quindi: gli amalgami vanno eliminati secondo procedure apposite. Il paziente va preventivamente preparato con supplementi antiossidanti e chelanti per un minimo di due o tre settimane. Vanno tenuti presenti i protocolli per minimizzare l’esposizione al mercurio, il loro scopo è di ridurre sostanzialmente il paziente e l’assorbimento di mercurio rispetto a quello che avviene in una procedura standard di estrazione. Si possono rimuovere solo una amalgama alla volta e, non più di due al mese in ogni caso e, aspettare 4 settimane prima di rimuovere le successive. Va misurato il potenziale relativo a ciascun amalgama e se possibile rimuovere prima quelle con valori più elettronegativi. Va usata la diga di gomma che si elimina dopo la rimozione insieme alle particelle di amalgama. Il trapano deve essere a bassa velocità circa 20K rispetto ai normali trapani a 300-500K, per evitare la nuvola tossica che in poco tempo contamina l’intero studio dentistico. Vanno usati occhiali, maschere nasali, cappello e coperta di cellofan poiché il mercurio entra nel corpo attraverso la pelle. E’ necessario che lo studio sia ventilato e vengano usati filtri per il mercurio. Sia prima, sia durante, sia alla fine di ogni rimozione bisogna fornire all’organismo supplementi che lo difendano dall’aggressione del mercurio. Inoltre come prevede il protocollo dell’Associazione Svedese Vittime delle Amalgama, bisogna rafforzare le difese immunitarie contro l’azione del mercurio con le vitamina B1, B3, B6, C, E, magnesio, selenio e zinco.