dal sito http://www.cfsitalia.it/public/CFSForum/index.php?/topic/5108-virus-legame-con-i-metalli-pesanti-e-con-il-ciclo-della-metilazione/
Dott.ssa Amy Yasko
Esistono diversi tipi di virus. Due dei gruppi principali sono i virus a DNA (acido desossiribonucleico) e i virus a RNA (acido ribonucleico). La differenza tra questi due gruppi sta nel diverso formato che contiene il loro patrimonio genetico. Nei virus RNA, il materiale genetico è sotto forma di RNA. Nei virus DNA, è sotto forma di DNA. L’ herpes è un virus a base DNA, così come il CMV (cytomegalovirus), l’EBV (Epstein Barr Virus) e l’epatite. Il morbillo, la parotite e la rosolia sono virus a base RNA. Il nostro materiale genetico è immagazzinato sotto forma di DNA. Ciò che del DNA viene utilizzato, viene trasformato in RNA. Possiamo immaginare che il DNA sia tutto l’inventario in magazzino, e l’RNA è ciò che compri da questo inventario per poi usarlo. L’analogia che uso nelle conferenze e nel mio libro sull’RNA (che descrive più dettagliatamente, e in modo più facilmente comprensibile, il DNA e l’RNA) è quella del Brico Center. Il DNA è tutto il legname, i chiodi, le viti sugli scaffali del Brico Center. L’RNA è il materiale di cui avete bisogno per un progetto particolare, ad esempio per costruire la vostra casa; una volta completato il progetto, il prodotto finale -diciamo quindi la vostra casa- è la proteina. Quindi, tornando al punto principale, il nostro materiale genetico (tutte le nostre informazioni) è immagazzinato sotto forma di DNA. Quando veniamo infettati da un virus a base DNA tipo l’herpes, questo si può moltiplicare dando origine all’infezione attiva o a recidive. Oppure, può essere latente. Quando è allo stato latente, il virus se ne sta dentro al nostro DNA, nelle nostre cellule. Immaginate che il DNA sia una lunga collana di perle. Adesso immaginate di tagliare il filo che trattiene le perle, inserite alcune perline rosse nella parte centrale della vostra collana di perle, poi riannodate la collana. Abbiamo ora una collana di perle, con al centro alcune perline rosse. Le perline rosse possono stare lì ferme finchè non accadrà qualcosa che le farà saltar fuori dalla collana, che quindi tornerà ad essere una collana fatta di sole perle. Ora le perline rosse possono moltiplicarsi e causare un’infezione attiva. Alcune di queste perline (es. herpes) una volta riattivate possono dare origine a sintomi della malattia, altre possono saltare di nuovo dentro alla collana di perle del nostro DNA. Quando il virus salta fuori dal DNA per passare da una forma latente ad una attiva, esso ha bisogno di moltiplicarsi. Per potersi moltiplicare, ha bisogno di produrre un altro po’ del proprio DNA. Immaginate che per produrre DNA servano quattro mattoncini. Il Valtrex agisce andando a sostituire uno di questi mattoncini che servono a costruire il DNA. Il mattoncino fornito dal Valtrex è diverso dagli altri, quindi va a interferire con il processo necessario a collegare insieme tutte le perline per produrre altro virus. Quindi ciò che il Valtrex fa, è interferire con il processo di moltiplicazione del virus. Non sopprime il virus. Per permettere al Valtrex di agire, è necessario che il virus sia in una fase attiva di moltiplicazione. Se il virus non si sta replicando, se è ancora fermo dentro alla collana di perle, sotto forma di perline rosse, il Valtrex non può agire. Studi recenti nel campo dell’HIV, Virus da Immunodeficienza Umana (Nature Reviews in Drug Discovery Nov 2005), un altro virus che si incorpora nel nostro DNA, hanno mostrato come il modo più efficace di trattare questo tipo di virus consista nell’attivare il virus latente, il virus che si trova ancora nella collana di perle, e nell’interferire con la sua abilità di replicarsi. Il risultato è che è più efficace usare allo stesso tempo diversi tipi di agenti antivirali che agiscono attraverso meccanismi differenti, piuttosto che utilizzare un singolo agente antivirale. Il Valtrex può interferire solo con la replicazione di virus che utilizzano i mattoncini del DNA. Quindi può agire solo sui virus a base DNA, ma non su quelli a base RNA. Il Valtrex può interferire con la moltiplicazione virale dell’herpes, ma non con quella di morbillo, parotite e rosolia. Il morbillo, la parotite e la rosolia sono virus a base RNA. Il morbillo e la parotite sono retrovirus, cioè possono invertire il loro RNA in DNA (NdT: i retrovirus contengono un enzima, la trascrittasi inversa, che permette di trasformare l’RNA del virus in DNA, realizzando una copia del DNA a partire dalla singola catena dell’RNA) dopodiché sono in grado di incastrarsi nella nostra collana di perle. Poi, quando sono pronti a moltiplicarsi di nuovo, le perline rosse saltano fuori dal nostro DNA e si ritrasformano in RNA per produrre altro RNA virale. Nonostante la rosolia non sia un retrovirus, in altre parole non ha i mezzi per invertire il proprio RNA in DNA, esso è capace di prendere a prestito questi mezzi dal morbillo e dalla parotite. Quindi, in presenza di altri retrovirus, la rosolia stessa può comportarsi come un retrovirus. Una volta incorporato il DNA virale nel nostro DNA, quindi quando le perline rosse diventano parte della nostra collana di perle, il DNA virale può essere copiato ogni qualvolta il nostro DNA viene copiato. Per mettere a tacere il DNA virale, in modo che non si attivi, entrano in gioco i gruppi metilici. L’organismo riconosce il DNA “estraneo”, e manda i gruppi metilici a tenerlo a bada. Ciò non riesce se ci sono mutazioni nei gruppi metilici. Maggiore è la durata del cattivo funzionamento dei gruppi metilici, maggiore è la quantità di virus che si accumula. Ecco perché il carico virale è più alto nei bambini più grandi, ed ecco perché può occorrere più tempo per eliminare i virus. Abbiamo bisogno di far sì che il virus salti fuori dal nostro DNA, e poi dobbiamo schiacciarlo quando è in fase attiva e si sta replicando. Alcuni segni che il virus sta uscendo dal suo nascondiglio, fuori dalla nostra collana di perle, sono esantemi, febbre, mal di testa, vomito. Io credo che anche elevati livelli di creatinina siano un segno, e significhino che il virus sta uscendo dal suo nascondiglio. Il ruolo della metilazione nel mettere a tacere i virus è uno dei motivi per i quali sottolineo l’importanza dei test nutrigenomici per valutare il funzionamento dei processi di metilazione in tutti i bambini. Come sapete, io ritengo che i virus aiutano i metalli ad aggrapparsi all’organismo. Una volta sradicato il virus, i metalli saranno escreti. Più i virus restano nell’organismo, più sarà difficile arrivare ai metalli. Quando vediamo che i metalli cominciano ad essere espulsi, dobbiamo poi pensare alle infezioni virali croniche. Ecco perchè è importante essere sicuri che la metilazione sia a posto anche nei bambini che hanno usato altri metodi per espellere i metalli. Come ho già riferito in passato, alcuni chelanti hanno anche proprietà antivirali. Ad esempio, guardiamo al glutatione. So di bambini che, con una terapia basata in gran parte sull’uso di glutatione, sono guariti e hanno espulso grosse quantità di metalli. E’ meraviglioso. Tuttavia, se questi bambini erano autistici, allora devono esserci stati alcuni squilibri nel loro organismo che hanno permesso a questa patologia di svilupparsi. Fattori sottostanti quali le mutazioni nel ciclo della metilazione, infezioni croniche virali e batteriche, esposizione ai metalli pesanti, hanno tutti contribuito a creare la patologia autistica. Utilizzando, ad esempio, il glutatione per liberarsi dei metalli pesanti (il glutatione ha anche effetti antivirali) abbiamo eliminato alcuni dei fattori di rischio. Se non risolviamo il problema delle sottostanti mutazioni nel ciclo di metilazione, nulla potrà impedire ai virus di ricominciare ad accumularsi nell’organismo. Il meccanismo che dovrebbe mettere a tacere i virus è ancora guasto. Il meccanismo che “accende e spegne” l’espressione del DNA, detto epigenetica, è ancora guasto (il recente articolo della BBC su alimentazione e metionina sottolineava l’importanza del buon funzionamento della regolazione epigenetica) . La capacità di costruire alcuni dei mattoncini per il DNA e l’RNA, che dipende dalla metilazione, è ancora assente. Fondamentalmente, finchè non si risolve il funzionamento del ciclo di metilazione, è come avere una bomba a orologeria che aspetta di esplodere. Ecco perché è importante occuparsi del ciclo di metilazione e trovare il modo di aggirare gli ostacoli rappresentati dalle sue mutazioni.