Per il puro gusto di stare insieme

A proposito, Fable, ieri sera ho visto la P. e la A. – la tua amica P. mi chiede se una sera andiamo lì anche con te perchè ha
scaricato le foto di Lampedusa nel suo PC ma non sa come fare per passarmele…ha Nero, e le ho detto che forse io ci riesco, ma sai com’è…..Quindi dice che con l’occasione prendiamo un caffè da lei e le insegni anche per il  videoregistratore (?)….

Un venerdì da dimenticare

E’ il primo giorno del mese: sono riuscito per miracolo a stare dentro l’orario mensile anche questa volta; mi aspetta la giornata più tranquilla della settimana. Gli uffici il pomeriggio sono chiusi, c’è poco personale, e nel pomeriggio rientro solo per seguire i lavori di impermeabilizzazione di due terrazze che lasciano filtrare acqua nel salone sottostante.

Arrivo in ufficio e dopo poco inizia a suonare un allarme (“anomalia”) antincendio al 3 piano. Corro a vedere e di incendio o fumo nessuna traccia; di lì a poco , ogni 5 minuti, un allarme nuovo si aggiunge agli altri . Chiamiamo la ditta che si occupa del sistema di diagnostica dell’impianto , nel frattempo procedo ad entrare nel sistema diagnostico e disabilito tutti gli allarmi del piano, cosa che non si deve fare alla leggera, perchè di fatto nel caso di un incendio vero e proprio, nessun allarme suona. Il caso vuole poi che il dirigente sia in ferie, la responsabile con la valigia pronta perchè parte nel pomeriggio, e siamo io ed il mio collega.

I campanellini rossi sono gli allarmi che fanno suonare la sirena alla centrale di controllo al secondo piano…

Mentre sono lì dagli uscieri mi consegnano il riepilogo buoni pasto, e mi accorgo che me ne hanno segnato uno in più. Vado all’ufficio personale e mi dicono che sì, non solo il sistema (due richieste per lo stesso giorno, la causa) ha contato un buono pasto in più, ma anche un’ora e mezza in più di lavoro che non ho fatto. Mi hanno anche detto che non se ne sarebbero accorte facilmente…..e così per aver fatto il mio dovere ho perso 20 euro tra buono pasto e orario di lavoro…

Continuo a prendere nota del numero dei sensori in allarme e un nuovo errore dall’aspetto sinistro, “extension BUSC 14501 error” fa la sua comparsa. I tecnici mi assicurano un intervento nel pomeriggio, proprio quando speravo, unica volta per questa settimana, di andare in palestra…

Arrivano le 13 ed esco in pausa pranzo: al rientro, un vigile mi ferma, mi chiede dove abito e dove lavoro e mi chiede i documenti; mi prende in disparte e mi fa:” Eh , qua è successo un casino!” – “Sapesse!” pensavo tra me e me. In pratica un residente si è lamentato per il rumore dovuto alla fiamma ossidrica degli operai che stavano posando la guaina impermeabilizzante al secondo piano, e così ho dovuto portarlo dagli operai, dare i miei dati (“Sei tu il dirigente ?” – “No, sono di categoria C, come … fu la risposta!) , e perdere una buona mezz’ora mentre stavano suonando allarmi a tutto spiano… già, perchè (come vedete sopra, in verde) non avevo disabilitato gli allarmi manuali…. se erano manuali, ho pensato, mica partiranno in automatico !!

Incrocio in velocità il mio collega per aggiornarlo quando mi dice che dall’ufficio personale sono in panico perchè la Dirigente si trova il telefonino muto; già, perchè nonostante avessimo avvisato tutti del cambio di operatore delle nostre SIM da Vodafone a TIM e che il cambio sarebbe avvenuto in questi giorni, nessuno di loro – ora in vacanza- ha ben pensato di portarsi dietro la nuova SIM.

Marta mi chiama ogni 17 del mese per chiedermi com’è andata, ma la sfiga si è fatta furba: agisce quando meno te l’aspetti….

Quel bonifico estero con Friuladria

Questa mattina sono stato nella filiale della banca più vicina al posto dove lavoro ( ci sono solo due filiali Friuladria nel comune di Padova!!) per fare un bonifico di 90 euro come caparra dell’hotel a Ibiza.
Mi presento allo sportello e il tipo mi fa:” sa, dobbiamo mandarlo ad un’altra agenzia perchè non trattiamo con l’estero”. Per un momento ho pensato di essere finito in una casa di riposo e non in una banca. Chiedo allora come posso avere una ricevuta del bonifico, da far avere all’hotel, e mi dicono che “mi arriverà a casa per posta”. Sì – dico io – col cavolo, come posso aspettare oltre una settimana ?
Così ho scritto in calce al modulo se per cortesia potevano spedirmi via fax copia della ricevuta del bonifico; ho chiesto anche al tipo – sui 25 anni, sudato- se poteva abilitarmi ai bonifici esteri (come mi diceva l’applicazione di home banking, “rivolgiti alla tua filiale”) e , colto dal panico, mi ha risposto:”eh ma dovrebbe rivolgersi al gestore…” io lo guardo pensando se dovevo chiamare vodafone o chi….poi chiedo “scusi ma chi sarebbe il gestore ? ” e lui :” no perchè io dallo sportello non lo posso fare”… “si, e quindi ?” “eh, dovrebbe rivolgersi al gestore”….
Poi, grande strategia, cambio frase:” ma allora devo andare alla mia filiale ?” “no no parli qui davanti con il gestore, all’ufficio accanto”. Il gestore sarebbe il consulente, quello che ti vende le magiche polizze e obbligazioni ….
“Aspetti, le evito un giro a vuoto, chiamo io la mia collega” (che era di fronte a lui dentro un ufficetto trasparente) …”guardi, dovremmo aprire una partita estero (ho pensato, siamo in fase di campionati….) , poi chiamare comunque un altro ufficio, è davvero complicato..”

“vogliamo meritare di essere la tua banca” recitava lo slogan di quando quella filiale era ancora Intesa (i dipendenti però sono gli stessi) . Per fortuna non c’è nessuno in Camera di Commercio, agli sportelli, che tratta così la gente.

Consulenze informatiche di donne

Angela , amica di Marta, ogni tanto mi chiede consulenze informatiche via sms. Già dare un consiglio su che prodotto acquistare ad una persona che non sa nulla di informatica è difficile perchè presuppone un minimo di conoscenze su cos’è la memoria RAM, quanto occupa una foto, ecc., figuriamoci via sms dove i 160 caratteri costringono ad una sintesi impossibile.

Prima è stata la volta della fotocamera: “cecchi cosa mi consigli per una buona fotocamera ?”. “Cosa vuol dire buona ? ” “Insomma, che non costi troppo e faccia belle foto”; una ventina di sms dopo, decidiamo di trovarci alla RCE foto, dove la scelta finale è stata dettata dal colore della fotocamera ; ha preso l’unica che era nera e che pe questo le piaceva di più.

Poi la volta del portatile. Lì intanto le ho dato due consigli condivisibili un po’ da tutti:”Evita come la morte Acer e Packard Bell, se il portatile ha Windows XP che abbia almeno 512mb di ram, se ha Windows Vista che abbia almeno 2gb”. In risposta una marea di sms:” Perchè non Acer ? Ma costa poco…” e ancora:” Ho trovato questa occasione di Packard Bell con Windows Vista e 1GB di RAM“….

Dire che mi stava venendo l’orticaria è dire poco. Dopo che non ha visto risposta se ne è stata buona per un mese, dopodichè mi arriva un sms più o meno del tipo:” Ho preso un Acer perchè era un’occasione “. E io le ho risposto:” Ottima scelta!”.

Comprato  il portatile, è arrivata la volta della connessione internet, ovviamente dal cellulare: perchè mai spendere 20 euro al mese per una adsl fissa quando con poco di più puoi navigare – “lbera e bella” – ovunque ? Il portatile per cosa l’hai preso ? E infatti arriva l’sms:” Ciao F, che mi dici della promo 100 ore internet di vodafone a 30 euro mensili ? Ps sono zia!”. Risposta:”Ottima, falla.” Altro sms:” Ma TIM non è meglio ?”. Risposta:” Non so come dirtelo ma meglio o peggio non vuol dire nulla e per voi donne ancora meno dato che il colore spesso conta più della velocità di navigazione”. Ecco l’ultimo suo sms:” Cretino ! di un bel giallo ! “.

Quando volano i carciofi..

 

Sto guardando (senza aver appreso del tutto il contenuto dei DEOVEDE precedenti peraltro) il sesto dvd del corso di spagnolo. in questa puntata, le due coinquiline litigano sulla “compra”, la spesa; una delle due ama patatine fritte pollo mentre l’altra è vegetariana . A un certo punto iniziano a volare “alcachofas”, carciofi, e la tizia dice all’altra “tu sabes cuanto cuesta esta alcachofa ? lo sabes ? sois una lima !!” . Cecilia, la nostra “profesora”, parlando con lo studente olandese Paul , altro protagonista del serial (davvero appassionante), dice a ragione che quella non è una casa , ma una telenovela (che in spagnolo si chiamano peliculàs lacrimogenas), “Tambien las alcachofas llaman”, in italiano “Anche i carciofi piangono”. Non ho saputo trattenere le lacrime dalle risate..;)