Le bugie dei mass media e la realtà delle celle

dalla rubrica “Lettere dal carcere” del “Mattino di Padova” di oggi

In Italia, una bugia detta tre volte spesso diventa una verità, specie quando è ripresa dalla stampa e dalla tv. E il decreto originariamente partito come un provvedimento contro il sovraffollamento carcerario per “sanare” la condanna della Corte europea contro il nostro Paese per atti inumani e degradanti è stato ribattezzato dai mass media “svuota carceri”. In questo modo la montagna ha partorito un topolino perché s’è scatenata la bolgia di chi la sparava più grossa: “Un favore alla mafia”, “Fuori migliaia di tossicodipendenti nelle strade a rapinare”, “Usciranno molti condannati per reati finanziari e politici corrotti”. Quest’ultima affermazione mi ha fatto amaramente sorridere perché nella grandissima maggioranza dei casi in carcere ci sono tossicodipendenti, immigrati e poveri cristi. I condannati nati con la camicia o che hanno qualche santo in paradiso in carcere non ci vanno quasi mai. E se ci vanno perché hanno rubato qualche milione di euro, vanno per lo più agli arresti domiciliari per qualche giorno nelle loro ville serviti dai loro domestici. Sembra incredibile ma ha fatto più scandalo la “medicina” per rispettare la Convenzione dei Diritti dell’uomo che la stessa condanna (e vergogna) che ha subito lo Stato italia- no per trattamenti inumani e degradanti. Infatti, quasi nessun autorevole giornalista della carta stampata e della televisione ha scritto e ha detto che lo sconto di pena per buona condotta, che all’inizio nel testo del decreto era per tutti i condannati, era comunque a tempo e solo di pochi mesi. Quasi nessun autorevole politico, per non perdere consenso elettorale, ha dichiarato che se una persona va in carcere per avere commesso dei reati, una volta dentro non dovrebbe essere punita di nuovo con un trattamento inumano e degradante.

Quasi nessun autorevole magi- strato ha detto che le sofferenze del sovraffollamento nelle nostre patrie galere non migliorano certo le persone ma le incattiviscono. E che poi, quando molti di loro usciranno, avranno più probabilità di commettere un reato.

Per quel poco che possono contare queste cose, le dico io, ergastolano condannato a essere cattivo e colpevole per sempre. Aggiungo, per quello che può servire, che l’Italia ha appena subito un’al- tra condanna da parte della Corte europea per violazione dei diritti umani (Contrada contro Italia). E che nel carcere di Vibo Valentia s’è suicidato un altro detenuto, e un altro ancora in quello di Opera, il sesto caso nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Queste notizie però per i mass media italiani non sono rilevanti, per loro sono più importanti le polemiche scaturite dallo “Svuotacarceri”.

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