A volte c’è un limite all’arroganza dei capi

Esemplare la recente notizia apparsa sul Mattino di Padova il 19 gennaio 2013, titolata “La Regione perde: colpo da 30 milioni“. Non sono d’accordo con il titolo – ma i titoli del Mattino sono quelli che sono – la Regione non perde niente, ma deve reintegrare il taglio di 30 milioni di euro che ha fatto in due anni al finanziamento del trasporto pubblico locale (che vuol dire treni , bus e corse per i cittadini e gli utenti). Cos’è successo ? E’ successo che il presidente Zaia – uno come tanti, troppi manager che hanno un ruolo pubblico e che si comporta in modo arrogante credendosi il Dio in terra – quello che parla ai veneti in TV, non ha convocato il tavolo delle sette aziende di trasporto pubblico, nemmeno quando a costringerlo è stato una sentenza del TAR. Probabilmente , avrebbe preso comunque le stesse decisioni , ma aveva l’obbligo di relazionarsi – faccia a faccia  – con gli altri “portatori di interessi”, stakeholder come ripeteva poco fa la non rimpianta Professoressa Fornero . Non ha fatto nemmeno questo. Eccesso di arroganza, autostima , disprezzo per il confronto e per chi vede tagliate le proprie risorse ? Fatto sta che ora deve ripristinare il fondo che ha tagliato, che vorrà dire più treni e bus per i cittadini. A volte, c’è un limite all’arroganza dei capi, perché quando hanno un ruolo pubblico, esiste qualche volta un Tribunale che può decidere nel merito di alcuni comportamenti scorretti.

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