Qualche idea su come ridurre i costi del settore pubblico

Sul “Mattino” di ieri è apparso un articolo che parla delle proposte del senatore Giaretta del Pd per ridurre il costo dei servizi pubblici. Per quanto riguarda la Provincia ad esempio, al posto degli organi eletti direttamente ogni cinque anni dai cittadini, si dovrebbe avere un’assemblea composta «dai sindaci dei Comuni del territorio interessato che ricoprono le cariche connesse a titolo non oneroso». Gli enti di secondo grado fungerebbero da soggetti di coordinamento e collaborazione dei Comuni per l’esercizio delle funzioni di area vasta. La riforma determinerebbe il risparmio di un bel po’ di quattrini. I conti li ha fatti il consigliere provinciale Paolo Giacon: ogni anno, fra gettoni e indennità, Palazzo Santo Stefano liquida fra 600 mila e 1 milione di euro. Il che significa a spanne, nello Stivale, almeno 100-120 milioni di euro. «Quando andavo a scuola io — ricorda il vicesindaco Ivo Rossi — le Province erano 99». «Il governo di centrodestra — sottolinea Giaretta — le ha portate a 110: 72 hanno meno di 500: mila abitanti, mentre ben 22 hanno meno di 215 mila cittadini. E tutte hanno un presidente, una giunta, un consiglio, un segretario, delle auto blu. E dove c’è una Provincia, c’è una Prefettura, con gli uffici dei ministeri. Senza contare le 105 Camere di Commercio, che hanno creato 130 aziende speciali. E il sistema camerale partecipa a 1888 società, che hanno il loro cda e il loro presidente». Insomma, per Giaretta, non ci possiamo più permettere questa elefan-tiaca struttura burocratica: «Quando, nel 2008, era presidente della commissione per la spesa pubblica il professor Gilberto Muraro aveva indicato in 500 mila abitanti la soglia minima per la sussistenza di una Provincia». Sulle funzioni s’intrattiene il vice-sindaco Rossi: «Se si chiede a un cittadino cosa ricorda dell’attività di un Comune, probabilmente è in grado di snocciolare più di un intervento. Credo che se la stessa domanda fosse posta per la Provincia, i più potrebbero ricordare la modifica del logo. Di un ente che si occupa di caccia e pesca, pochi sentono la necessità».

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