La riforma Gentile del 1923 sostituì il sistema relativamente apertamente aperto previsto dalla legge Casati con uno molto più chiuso. Gentile infati sopprimeva la scuola tecnica e la sostituiva con un’altra che non aveva alcuna possibilità di accesso all’università. Con la riforma, chi finiva le elementari si trovava di fronte al ginnasio-liceo, al liceo scientifico, all’istituto magistrale ed a quello tecnico ed alla scuola complementare. I licei gli permettevano di entrare all’università, gli istituti tecnici gli consentivano di iscriversi solo ad economia e commercio ed a statistica (e non più a matematica e ad ingegneria) , mentre la scuola complementare era chiusa, era una “scuola di scarico” , una sorta di vicolo cieco.
Altri cambiamenti introdotti durante il regime fascista resero ancora più netta la biforcazione del sistema scolastico in due rami: uno per la classe media e la borghesia, l’altro per la classe operaia. Così, subito dopo la seconda guerra mondiale, dopo le elementari ci si poteva iscrivere o alla scuola media o a quella di avviamento professionale. Chi era costretto a seguire questa seconda strada non aveva alcuna possibilità di proseguire gli studi. Chi invece poteva prendere la prima aveva accesso o ai licei (classico o scientifico) o all’istituto tecnico o a quello magistrale o al liceo artistico. Solo chi finiva il liceo classico poteva iscriversi a qualsiasi facoltà universitaria. Chi aveva fatto lo scientifico non poteva entrare a lettere o a giurisprudenza. Chi terminava un istituto tecnico era ammesso solo a economia e commercio o a scienze statistiche.
Nel corso degli anni Sessanta questo sistema è stato tuttavia profondamente cambiato. Innanzitutto nel 1962 con l’approvazione della legge di riforma che aboliva la distinzione tra scuola media e l’avviamento e istituiva una scuola media unica. In secondo luogo con la legge dell’11 dicembre 1969, che consente ai diplomati di tutte le scuole medie superiori di iscriversi a qualsiasi facoltà universitaria. Veniva così superata per la prima volta nella storia d’Italia, la dicotomia tra scuole pre-universitarie e scuole pre-professionali. Il sistema scolastico veniva democratizzato ed aperto.
(dal manuale di Sociologia di Anthony Giddens)
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