Quella piccola arma costata 21 anni di carcere

da “Lettere dal carcere” del 3 maggio 2009:

Leggere sul giornale la storia di un giovane padre di famiglia che è stato ucciso con una coltellata in una banale lite per un parcheggio mi ha fatto ricordare la drammatica storia di un mio amico, che a 23 anni ha comperato un coltello che costava diecimila lire, ma che in realtà ha pagato con 21 anni di galera. Perché a volte si frequentano delle compagnie sbagliate e si ritiene «normale » avere un coltellino magari con il portachiavi, per sentirsi «figo», alla moda, senza rendersi conto delle conseguenze che possono nascere dal fatto di possedere un’arma. Stando in cella insieme, lui mi ha raccontato la storia che l’ha portato in carcere. In pratica, un giorno un suo amico aveva avuto uno scontro per stupidi motivi con delle persone, che era degenerato in una rissa. In questa rissa un ragazzo gli aveva fatto un taglio profondo sul viso, un vero sfregio, e da allora lui non pensava ad altro che a vendicarsi e a restituire il taglio ricevuto. Così aveva deciso di chiedere al mio compagno di cella di aiutarlo a dare una lezione a chi l’aveva ferito e gli aveva deturpato la faccia. Sono andati allora in un negozio di ferramenta, hanno comprato due coltelli da poche migliaia di lire l’uno e sono partiti per fare la loro vendetta. Però il ragazzo che volevano punire apparteneva ad una banda, e quando lo trovarono non era solo ma con altri amici che, guarda caso, erano tutti armati di coltelli. Ci fu una violenta rissa con calci, pugni e coltellate, con una tale confusione che nessuno era riuscito neppure a capire chi aveva colpito e da chi era stato colpito. Alla fine, tutti sono scappati, ma un ragazzo é. rimasto a terra. Il mio compagno di cella mi ha raccontato di essere andato a farsi medicare senza nemmeno immaginare di essere stato lui ad aver ucciso uno di loro, e solo dopo molte ore la notizia uscì su un giornale e lui si rese conto della tragedia. Seguì ben presto l’arresto, il carcere, e poi il processo conclusosi con una condanna a 21 anni di carcere. Ora sono 12 anni che é in galera, da quell’episodio non é più riuscito a riprendersi e continua a dirsi che, senza quel maledetto coltello a portata di mano, non sarebbe mai giunto a togliere la vita ad un altro essere umano. Ma se giri con un coltello, non puoi fingere di pensare che lo userai solo per minacciare, o al massimo per “dare una lezione” ai tuoi avversari. Prima o poi, succede sempre qualcosa che va oltre le tue intenzioni, e poi non si può più tornare indietro.

Maher Gdoura

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