Il governo piu’ amato dagli italiani, presentato da Travaglio

dal blog http://bananabis.splinder.com/tag/prestigiacomo+stefania
Non c’è famiglia italiana che, in questi giorni, non abbia uno studen­te, un insegnante, un genitore, un bidello, un ricercatore, un borsista che manifesta contro i tagli del governo alla scuola e all’università (7 miliardi e fischia nei prossimi tre anni).
Si può menarla finche si vuole sul fatto che, anche nel settore dell’istruzione, ci sono spre­chi da eliminare e risparmi da ritagliare. Ma liquidare la protesta come un’espressione della geometrica potenza dell’opposizione, o come una corporazione che difende i suoi presunti privilegi e che va dispersa con gli idranti e gli sgomberi della polizia, oltreché una stu­pidaggine. e un errore drammatico. La politica c’entra poco, i parti­ti ancor meno (anche perché non esiste alcuna “riforma Gelmini”: nessuna idea, nessun progetto, solo tagli indiscriminati, ‘ndo cojo cojo). C’entra la sensazione diffusa che, in tempi di crisi finanziaria, gli unici settori condannati alle cesoie siano la cultura, la formazio­ne, l’istruzione, la ricerca e, ultimo arrivato, l’ambiente. Intanto il governo è sempre pronto a trovare le risorse per salvare le banche dai loro errori, per esentare i ric­chi dall’lci, per conservare gli scandalosi privilegi immobiliar-fiscaii della Chiesa, per ripianare i debiti di Catania portata al fallimento dal sindaco-sciamano Umberto Scapagnini detto Sciampagnini (premiato con un seggio al Parlamento), per perpetuare gli sperperi nel settore della sanità convenzionata pubblico-privata, per caricare sui contribuenti i 2-3 miliardi di debiti dell’Alitalia (la cui parte buona, senza buchi, verrà quasi rega­lata a una compagnia di 16 furbetti dell’aeroplanino), addirittura per regalare 5 miliardi di dollari in ventanni alla Libia di Gheddafi in cambio di non si sa bene che cosa. A proposito, che fine ha fatto la solenne promessa del Cavaliere di “eliminare le province e le comunità montane” e di “dimezzare i parlamentari, i consiglieri comunali e regionali”? Dopo le ultime elezioni, i gruppi parlamentari sono scesi da 11 a 6, ma il loro costo, anziché dimezzarsi, e aumentato. E l’anno scorso i parlamentari si son aumentati un’altra volta lo stipendio, tutti unanimi, di nascosto: più 1.135 euro al mese. Qualcuno pensava che, dopo lo scandalo di Mastella e Rutelli sorpresi sull’aereo di Stato con i loro cari in volo da Roma a Milano per il Gran Premio di Monza, si fossero tagliati almeno i voli blu. In effetti, rispetto a Berlusconi che in 5 anni aveva triplicato la spesa (da 23 a 65 milioni l’anno), il governo Prodi nel 2007 era sceso a 35 milioni: aereo di Stato solo per alte cariche in viaggio istituzionale, appiedati i ministri salvo che non esistesse un volo di linea. Ma Berlusconi, appena tornato, ha rimesso le ali a tutti, “in via del tutto eccezionale” anche “al personale estraneo alla delegazione”. Cioè portaborse, pa­renti, giornalisti amici “purché accreditati al se­guito su indicazione dell’Autorità”. Tutti a bordo. Stefania Prestigiacomo ne ha subito approfittato: due settimane fa è finita fuori pista con un Falcon dell’Aeronautica militare che la riportava a Ciampino dalla Polonia. Con lei, una delegazione di ben 10 persone. Se avessero preso uno dei tan­ti voli di linea Roma-Varsavia, avrebbero speso 5 mila euro in tutto. Invece il Falcon costa 7 mila euro all’ora solo di carburante. 40 mila al giorno con le altre spese. E poi sputazza di anidride car­bonica à gogò. Ma Prestigiacomo è solo il mini­stro dell’Ambiente. E la salute è un lusso. Come l’istruzione. Non ce le possiamo permettere.

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