Soldi buttati: a fine giugno chiude la Roma-Pantano

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La notizia è di quelle appena sussurrate, senza comunicazioni ufficiali né titoli in prima pagina, eppure non sarà uno scherzo per migliaia di romani la chiusura di una parte della ferrovia regionale Roma Pantano. In pensione anticipata a fine giugno andranno ben 11 stazioni della tratta esterna al grande raccordo anulare. Tra poco più di un mese i pendolari perderanno le stazioni che vanno da giardinetti a pantano, proprio quelle inaugurate appena due anni fa dall’allora sindaco Veltroni al costo di 135 milioni di euro. Il 1 marzo 2006 cittadini e istituzioni assistono al taglio del nastro delle stazioni di Fontana Candida, Borghesiana, Bolognetta, Finocchio, Graniti e del nuovo capolinea Pantano: poco più di 5 km di binari per la cui realizzazione ci sono voluti ben 9 anni di lavori. La Roma Pantano, di proprietà della regione e in concessione a Metro, complessivamente raggiunge i 17,8km di lunghezza e garantisce ogni giorno la mobilità di 35 mila pendolari. La tratta inaugurata due anni fa serviva a collegare la capitale con la periferia nell’ottica della cura del ferro. Ora quella stessa tratta si appresta a chiudere per fare posto alla nuova metro C così come previsto da un ordine di servizio dell’azienda Metro datato 14 marzo 2008. Ad oggi però dello smantellamento delle 11 stazioni periferiche di Roma non c’è comunicazione ufficiale. Nessuno sa quale sia il giorno di chiusura né se sia stato predisposto un piano di mobilità alternativo per quelle migliaia di persone che ogni giorno si servono della tratta regionale. Per quanto riguarda le certezze, non sono delle più confortanti: 135 milioni di euro e 9 anni di attesa stanno per essere buttati, le nuove stazioni saranno distrutte e al loro posto riaprirà un altro cantiere e chissà quanti altri anni di lavori.

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