Benvenuti nel Nord che lavora (e muore sul lavoro)

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BERGAMO – Sospeso tre giorni dal lavoro, senza stipendio. La colpa: aver segnalato una serie di situazioni di pericolo nel reparto in cui presta servizio da anni nella fonderia Officine Pilenga di Comun Nuovo, in provincia di Bergamo. La denuncia arriva dalla Cgil: «Nel reparto officina, dove operano torni, frese e foratori – spiega Valter Albani, responsabile per la sicurezza dell'azienda – un lavoratore diligente e con elevata professionalità ha cominciato a segnalare ai suoi responsabili situazioni di pericolo oggettivo: mancanza di carter, sistemi di purificazione dei vapori non funzionanti, olio e acqua chimica sul pavimento». Le numerose segnalazioni verbali, andate avanti per anni, non hanno mai avuto effetto. Così il dipendente ha deciso di evidenziare i problemi sugli spazi liberi dei fogli di produzione giornalieri che devono essere compilati ad ogni turno. L'effetto in questo caso c'è stato. L'uomo è stato convocato dal caporeparto: «Gli è stato detto che non era quello il modo di segnalare i rischi. Bisogna farlo verbalmente, o tramite apposite schede, che però io non ho mai visto» spiega Albani. Il lavoratore sarebbe stato perfino accusato di mobbing: continuando a segnalare le situazioni di pericolo sui fogli di produzione avrebbe messo a rischio la salute del caporeparto.

4 pensieri riguardo “Benvenuti nel Nord che lavora (e muore sul lavoro)”

  1. Già, ma c’è una soluzione a tutto.Perchè investire ancora nell’Italia? Meglio spostarsi in Cina, no?

  2. e i giovani italiani cosa faranno in futuro?
    se tutti si muovono in cina,gli italiani si gratteranno,come stanno gia’ facendo ora da un po’ di anni a sta parte!
    ricordati che io son uno di quelli che se ne e’ andato dal Bel Paese per trovare un futuro stabile e migliore per me e la mia famiglia.
    fatti un giro qui e vedi come viene trattato il dipendente,o magari chiedilo direttamente a fabio!

  3. Appunto Marco, la mia era una frase provocatoria. Se facciamo sempre più pressione sulle aziende (che sono la fonte di reddito di tutto il sistema), prima o poi si stancheranno, se trasferiranno completamente in Cina e qui non rimarrà nulla per nessuno. Sono pienamente d’accordo con te quando dici, e qui cito: “Se tutti si muovono in Cina, gli italiani si gratteranno,come stanno gia’ facendo ora da un po’ di anni a sta parte!”.

    E’ pertanto necessario dare un po’ di respiro a coloro che creano indotto e posti di lavoro!

  4. A proposito Marco, come ti trovi con gli australiani? Da quel poco che li conosco credo benissimo. Proprio ieri sera un manager australiano mi ha invitato a cena e mi ha detto: “Abbandoneresti tutto e ti ritireresti con me in una fattoria in Australia?”

    Oddio, a fare il pastorello di pecore non mi ci vedo, però è stato molto gentile, no?

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