Quel Veltroni, il futuro del paese ?

 

dal sito http://ugualiamori.wordpress.com/

Il grande Uolter – quello che sta cercando di togliere il diritto dei cittadini di scegliere il loro governo, mettendosi d’accordo con l’altro furfante – sarebbe un personaggio degno di una commedia degli equivoci, tanto è sciocco. Il dramma è che ambisce a governarci, esportando il modello Roma.

Cosa è il modello Roma? E’ il sistema di relazioni bilaterali che ha costruito un centro di potere intorno alla figura del sindaco di Roma, che se ne frega altamente del traffico, dei sampietrini, della monnezza, del degrado che ormai investe tutta la città, ma si mette d’accordo con i grandi costruttori (che hanno edificato 30 milioni di metri cubi negli anni della sua amministrazione) e con tutte le corporazioni, ultima quella dei tassisti, con l’obiettivo innanzitutto di perpetuare sè stesso e tale sistema di relazioni, per cui si spendono 12 milioni di euro per la Festa del Cinema e non si dà una casa ai barboni.

La legge Bersani sulle liberalizzazioni voleva intervenire sui tassisti, ma il grande Uolter l’ha scavalcato facendo un accordo con i suddetti, gente che dichiara in media 1000 euro al mese e compra una licenza di taxi a circa 150mila euro, c’è da domandarsi come possano pagarsela con questo reddito. Gente che provoca blocchi selvaggi nel centro della Capitale per protestare, roba che se l’avesse fatto chiunque altro sarebbe sceso l’esercito in strada, come è giusto che sia perchè se i camionisti danno fastidio quando bloccano il Frejus è assai più grave bloccare la città impedendo alle persone di muoversi.

Di fronte a questi personaggi, Uolter – che non ha le palle – ha fatto un nuovo accordo che prevede:

  • un aumento delle tariffe del 18%

  • un supplemento di servizio per i taxi che partono da Termini di 2 euro. C’è un motivo per cui si chiede un aumento per chi parte dalla destinazione più trafficata della città e non chessò dalla stazione di Fidene? Appunto, che se chiedi l’aumento per chi parte da Fidene i tassisti non lo prendono quasi mai, invece in questo modo lo prendono sempre, quindi l’aumento delle tariffe è superiore al 18%;

  • un ulteriore pagamento per il tempo che il taxi ci mette ad arrivare, dopo la chiamata al radio taxi. L’accordo non prevede che i tempi dichiarati dal tassista siano congrui, può dire quello che vuole.

In cambio di questo, ci saranno meno licenze di quelle previste dalla legge Bersani.

Ora, questo mentecatto sindaco di Roma ha avuto il coraggio di dichiarare al Messaggero (che è un giornale di proprietà di un costruttore, Caltagirone, che con Veltroni sindaco ha fatto i miliardi di euro, un esempio quindi di indipendenza della linea editoriale e ansiosa ricerca della verità) che si tratta di un risultato esemplare senza che nessuno gli dicesse: “Veltrò, facce ride.”

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