dal sito http://www.tlcworld.eu/?p=1385#more-1385
Speciale Tlc World sul libro inchiesta ‘Falce e carrello‘ del Patron di Esselunga Bernardo Caprotti (foto a dx). 187 pagine, edito da Marsilio Editore (13.50 € il prezzo di listino, scontato negli Store Esselunga), una prefazione di Geminello Alvi.. e pagine e pagine di fatti veri raccontati in prima persona da Bernardo Caprotti: questo è il contenuto del libro che a pochi giorni dall’uscita ha fatto e farà discutere (probabilmente anche nelle aule di tribunale) l’Italia intera. Noi lo abbiamo acquistato in uno degli Store di Milano al prezzo di 11.47 € ed eccoci qui ora a recensirlo per chi decidesse di valutarne la lettura. Fatti del passato raccontati con dovizia di particolari fino all’intervento dell’Unione Europea che vuole vederci chiaro sui vantaggi “fiscali” delle Cooperative. Ma entriamo nel dettaglio. ‘Falce e Carrello’ inizia con una bella prefazione dello scrittore Geminello Alvi e prosegue con una piccola “presentazione” del Patron di Esselunga (milanese, classe 1925): una carrellata di storia dagli anni ‘60 ad oggi, dal primo Supermarket italiano fondato insieme a Nelson Rockfeller e che portò alla luce di quello che oggi è il primo Esselunga di Italia (Milano, Viale Regina Margherita, anno 1957). Una carrellata di fatti e storia dicevamo, perchè nel libro sono molti i riferimenti ad avvenimenti politici e di attualità (per quegli anni), dalle leggi sul lavoro.. fino alle lotte con i sindacati degli anni ‘70 di cui vengono riportati vari riferimenti. Uno fra tutti – al limite dell’assurdo – fu quello legato allo store dell’Argingrosso nel 1976, dove un gruppo di sindacalisti creò il caos buttando in terra tutti i prodotti presenti negli scaffali oltre a circondare il direttore del negozio che venne spintonato e cadde a terra colto da un ictus e, a detta di Caprotti, sopravvisse ma “fu rovinato per la vita”. Fatti che proseguono con dovizia di particolari, come fossero accaduti pochi giorni prima della stesura del libro, che sono probabilmente rimasti impressi nella mente dell’imprenditore milanese per l’assurdità a volte degli stessi, come i “chiodi” degli anni ‘80.. particolari oggetti appuntiti a forma più o meno triangolare, che venivano gettati all’uscita del magazzino centrale di Firenze per bucare (o meglio squarciare è il termine più corretto) le ruote dei TIR e i camion in uscita da esso..
Fatti, dicevamo.. ma anche denunce.. racconti dettagliati di come la concorrenza, in questo caso esclusivamente Coop, impediva e impedisce lo “sbarco” di grandi catene di supermercati specialmente in regioni come Emilia Romagna, Toscana Umbria e Liguria, regioni considerate storicamente “rosse” (guidate cioè da giunte di sinistra) e vicine – secondo Caprotti – alle Cooperative, favorendone la crescita in questi territori. Tra i tanti casi riportati, quello nella città di Modena, un’area di 60.000 mq dove sarebbe dovuto sorgere un grande Store Esselunga (anno: 2000/2001) ma che, previa un’asta che fu partecipata anche dalla Coop Estense, vide l’assegnazione proprio a quest’ultima: un terreno valutato circa 5 miliardi e che fu acquistato dalla Coop per ben 23 miliardi delle vecchie lire. Un terreno pagato “a peso d’oro” e che servì ad impedire un concorrente “scomodo come Esselunga”, come riportato dalla Gazzetta di Modena il 13 febbraio del 2001. Casi “estremi” e molto simili si verificarono anche in toscana e in liguria.. tutti documentati anche qui con dovizia di particolari dallo stesso Patron di Esselunga nel suo libro. Non manca in questo libro anche una sezione di allegati e immagini dove sono riportati articoli di quotidiani e foto che vanno dal primo store aperto a Milano fino ai ritrovamenti archeologici che bloccarono la costruzione di un nuovo Store Esselunga da parte della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna … e che pochi mesi dopo invece vennero spostati per consentire nello stesso luogo, la nascita di una Coop Adriatica. Ma Caprotti non le risparmia proprio a nessuno e, ce ne sono anche per Romano Prodi che, in una puntata del 2006 di “Porta a Porta” con Bruno Vespa disse che il governo “le può mettere assieme – riferito a Coop e Esselunga – può aiutarle .. a fare una politica perchè stiano assieme”. Insomma, in quasi 200 pagine, non mancano davvero fatti, riferimenti a cose e persone, estremamente dettagliati, fino ad arrivare ai fatti dei nostri giorni.. sotto accusa questa volta il ‘decreto Bersani’: nello specifico Caprotti accenna a questo decreto riferito alla liberalizzazione dei farmaci da banco nei supermercati. Un decreto che sarebbe stato studiato appositamente per le Coop e a loro favore: sempre secondo Caprotti infatti, la legge prevede che i farmaci siano venduti in appositi reparti saparati dagli altri prodotti in commercio e con la presenza di almeno un farmacista iscritto all’Ordine. Un obbligo che avrebbe avvantaggiato le Coop ed escluso praticamente l’Esselunga, perchè questi spazi possono essere allestiti solo in negozi di grandi dimensioni, in pratica solamente negli ipermercati: una fascia di mercato dove sono presenti primariamente le Coop. Come detto, il libro farà discutere non poco, perchè parliamo di un attacco/denuncia verso un mondo, quello delle Coop, che non comprende solo la grande distribuzione, ma anche settori finanziari (dettagliati resoconti sulla fallita scalata a Bnl da parte di Unipol sono presenti all’interno del libro stesso), immobiliari, dei servizi e non solo. Tutto quello che è raccontato nel libro non è solo storia passata e presente, ma anche futuro, perchè proprio in questi giorni sarà la magistratura ad indagare sui fatti riportati nel libro e sulle dichiarazioni rilasciate da Caprotti, oltre ad una eventuale inchiesta della Unione Europea.. nel frattempo, una nota associazione consumatori aveva reso noto i risultati di una indagine (vedi tabello a dx) sui prezzi, e indovinate quali sono le catene di supermercati più economici e quelle più care? Al primo posto per risparmio Esselunga, all’ultimo i supermercati Coop.. ogni commento aggiuntivo è superfluo a questo punto.. buona lettura a tutti!
Grazie per la recensione , lo comprerò volentieri. A dirla tutta però, è un po’ ingeneroso dire che Coop è ultima quando Ipercoop che fa parte sempre delle Coop, è a metà della classifica… non credi ? 😉
Altra cosa: sicuramente l’indagine riguarda (e no n può che riguardare) prodotti di marca venduti i n tutti questi supermercati. Io alla Coop acquisto prevalentemente prodotti a marchio coop, che costano molto meno. Probabilmente accanto a questa classifica ne andrebbe fatta un’altra con i prodotti di marchio proprio (es. vasetto marmellata 500g) . Che ne pensi ?
Fabio che aspetti a buttare la carta fedelta’ coop? 😉
Eh Alberto..il punto è che io faccio 5 km per andare alla Coop proprio perchè mi trovo meglio rispetto all’Auchan che ho vicino casa. A parte che è frequentato da spacciatori , extra, ecc. c’è sempre una coda incredibile alle casse, è molto dispersivo, si perde un sacco di tempo. Inoltre, alla Coop, comprando i loro prodotti , spendo meno, c’è poco da fare….
Ragazzi io abito a Bologna e quello che ho letto sul libro di Caprotti, corrisponde al vero.
Voi fatevi un giro in una Coop normale per vedere i prezzi che vi sparano. Provate ad aprire un centro commerciale che non abbia il marchio. Andate a raccontare a certa gente cosa fanno i Consorte vari dei soldi dei soci (Leggete nel libro e vedrete quale quantità di denaro viene versata all’interno delle Coop). Leggete tutto e venite a vivere a Bologna per toccare con mano.