Le fondazioni bancarie: cosa sono ?

Il fenomeno della fortissima presenza delle fondazioni nel sistema finanziario sembra comunque un tratto caratteristico dell'Italia. Quasi tutti i più grandi gruppi bancari hanno infatti dietro di sé una o più fondazioni. San Paolo-Imi ha la Compagnia San Paolo, Unicredito ha Fondazione CariVerona, Torino e Cassa-marca. Banca Intesa ha la Fondazione Cariplo, mentre Monte dei Paschi di Siena ha la sua Fondazione Monte dei Paschi.Le fondazioni, spiegano Gros-Pietro, Reviglio e Torrisi (Assetti proprietari e mercati finanziari europei, 2001), sono state introdotte nel sistema bancario italiano con la riforma Amato del 1990, che realizzava la cosiddetta "privatizzazione fredda": gli istituti di credito sono stati trasformati in S.p.A. e il pacchetto azionario conferito alle fondazioni. L'obiettivo della riforma era avviare la ristrutturazione completa del sistema bancario, facilitare le concentrazioni e l'ingresso di nuovi soci per accelerare la privatizzazione. Ma poi, nella pratica, le cose hanno preso una piega molto diversa. Altri politici (Ciampi per esempio) hanno cercato negli anni di razionalizzare e definire il ruolo delle fondazioni, ormai diventate uno strano miscuglio economico e giuridico, con la confluenza negli stessi enti di elementi sociali e culturali ed elementi prettamente capitalistici. Il processo è andato molto avanti contribuendo a creare veri e propri centri di potere, fino al durissimo scontro che ha visto protagoniste, nel 2002 e nel 2003, le associazioni delle fondazioni contro il ministro dell'Economia Giulio Tremonti: una lotta per il potere che è ancora in corso e che occorrerà decifrare.

(dal libro "La trappola dei fondi pensione" che sto leggendo) 

Un commento su “Le fondazioni bancarie: cosa sono ?”

  1. Ma sono semplicemente un modo alternativo alla cooperativa per ridurre la pressione fiscale in capo alle banche. Facci caso, o sono banche popolari costituite come società cooperative per azioni o sono Spa controllate da fondazioni 🙂

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