Sciopero per una giusta causa

ROMA – Fallito il tentativo di conciliazione, le Rsu e le Rls hanno confermato lo sciopero nazionale dei treni che scatterà alle 21 di domani e proseguirà per 24 ore. Un'azione di protesta contro il licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza Dante De Angelis, che a febbraio si era rifiutato di guidare un treno su cui era installato il Vacma, il sistema di sicurezza detto "dell'uomo morto". E' lo stesso De Angelis che spiega il fallimento del tentativo di conciliazione con Trenitalia: "L'azienda è rimasta sulle sue posizioni. Mi offrono di fare l'uscire in una società minore del gruppo".

Un Etr460 deragliato a Firenze
Il macchinista aveva messo in chiaro già venerdì quali fossero i termini di 'manovra' per il tentativo di conciliazione: avrebbe accettato solo di tornare al suo posto, con le medesime mansioni, quelle cioè di macchinista abilitato alla guida di tutti i tipi di treni, anche Eurostar. De Angelis precisa che l'azienda ha presentato l'offerta del posto di usciere in una società minore da specificare in seguito come un modo "per garantire la sussistenza economica della mia famiglia". Per il macchinista una "lesione dei diritti sindacali", dato che il licenziamento è stato usato per colpire un rappresentante dei lavoratori impegnato in una battaglia contro uno strumento considerato lesivo della salute dei lavoratori e non efficace dal punto di vista della sicurezza. De Angelis, che è senza lavoro ormai da 100 giorni e mantiene moglie e figli grazie all'aiuto dei colleghi, era disposto a rinunciare ad ogni pretesa economica, anche agli stipendi arretrati, a patto di venire reintegrato al suo posto, per dimostrare che il licenziamento era stato ingiusto. La qualifica offerta invece è di fatto un "demansionamento".


Da domani alle 21 i ferrovieri si fermeranno delle Rsu e di alcuni spezzoni dell'Orsa si fermeranno quindi per 24 ore. Le organizzazioni sindacali giudicano "irricevibili" le proposte di Trenitalia e sottolineano che "alla luce "dell'archiviazione del procedimento per interruzione di pubblico servizio e della riconosciuta legittimità a non utilizzare il dispositivo a 'uomo morto', vengono meno tutti i motivi addotti dall'Azienda per il licenziamento, compreso la mancanza del rapporto di fiducia". E motivano ancora una volta la protesta con la necessità di garantire la sicurezza di tutti, ferrovieri e viaggiatori.

Il sistema "uomo morto" è un pedale da premere ogni 55 secondi per garantire l'attenzione del macchinista. Era in uso anche sul treno dell'incidente di Crevalcore che nel gennaio del 2005 causò la morte di 17 persone. Sono stati numerosi gli studi e le prese di posizione sul sistema, che dovrebbe servire a tenere desta l'attenzione del macchinista ma che, secondo i detrattori, distrae invece da mansioni più importanti come l'osservazione dei segnali.

(19 giugno 2006)

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