Anche le Poste aumentano i prezzi

dal sito http://www.corriere.it/solferino/severgnini/06-01-16/03.spm
Caro Beppe, cari Italians,
visto che si parla di banche e commissioni, continuo sul tema.
Avevo un conto alle Poste, conto essenzialmente inattivo dove versavo la strenna dei nonni a mia figlia. Le condizioni delle Poste erano perfette, pagavo solo se avevo movimenti. Durante le vacanze di Natale ricevo l’aggiornamento delle condizioni e sorpresa sorpresa: dal 1° gennaio 2006 ci sono 30 euro di mantenimento conto. Sommiamo 34 euro di imposta di bollo e arriviamo a un totale di 64 euro all’anno per avere mille euro in Italia. Conclusione: sono andato alla Posta e l’ho chiuso, e i soldi sono andati all’estero. Informazione per chi ha un conto alla Posta: se lo chiudete entro il 16 gennaio non pagate commissione di chiusura e i 30 euro di mantenimento.
Ecco perché hanno tanta paura di Abn Amro o Bbva: tra Olanda e Spagna ho cinque conti da anni e non mi costano niente. Presso Abn ho 34,5 euro dal 1999 e a ogni estratto conto sono sempre 34,5. Nei Paesi normali le banche lavorano, cioè raccolgono fondi e li prestano contro interessi. Il reddito delle banche deriva dal correre un rischio sui prestiti. Estorcere commissioni per far nulla non vuol dire lavorare. Idem per la raccolta delle imposte e relative commissioni. Ci sono solo tre Paesi in Europa in cui le banche lo fanno: Italia, Spagna e Portogallo. E quest’ultimo sta per smettere di farlo.
Ben venga il mercato unico. Tutti a lavorare, please. Tutti a fare analisi di rischio per i prestiti e prendere decisioni difficili, non a contare commissioni.

Rino Leone, salvatore.leone@excite.com

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