La nuova costituzione

tratto da giramundo.splinder.com

La nuova Costituzione

Le ultime ore della nostra Repubblica
Dunque l’8 marzo dovrebbe essere concepita la nuova Repubblica, per atto congiunto della Camera e del Senato .

Poi ci vorranno tre mesi per la seconda lettura, e già l’8 giugno la nuova Costituzione, interamente riscritta nella seconda parte e di fatto svuotata e lasciata sguarnita nella prima, potrebbe essere varata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per entrare in vigore entro l’anno.
A meno che il referendum popolare, all’ultimo momento utile, non la cancelli.

Così stando le cose l’8 marzo l’Italia, salvo questa condizione risolutiva che sta nelle mani del popolo sovrano, potenzialmente cesserà di essere una Repubblica parlamentare di democrazia rappresentativa, per essere ridisegnata nelle forme di un regime del Primo Ministro, come i costituzionalisti fascisti definivano il regime instaurato da Mussolini a partire dal 1924. Il Parlamento sarà espropriato dei suoi poteri, essendo reciso il rapporto di fiducia da cui oggi dipende la legittimità del governo, e sarà privato della sua funzione rappresentativa, che sarà tutta concentrata nel Primo Ministro che da solo dovrà in se stesso mediare ed esprimere l’intero pluralismo sociale. L’ideologia è quella dell’investitura elettorale che, senza il filtro della scelta del Presidente della Repubblica (ridotto a un ruolo liturgico) e della fiducia parlamentare, direttamente abilita il Primo Ministro a governare e ne garantisce l’inamovibilità.
Ma il mandato popolare, enfatizzato per quanto riguarda il Primo Ministro, non conta nulla per i parlamentari, che in ogni momento egli può mandare a casa, sciogliendo la Camera, sotto la sua “esclusiva responsabilità”, quando essa non goda più la sua fiducia o per qualsiasi altro motivo di utilità politica. E quando fosse la maggioranza a non avere più fiducia nel suo Primo Ministro, non potrebbe mandare a casa lui senza andare a casa anche lei, con tutta la Camera che sarebbe automaticamente sciolta, salvo che la stessa maggioranza tutta intera e senza ribaltoni per infiltrazioni del nemico, riuscisse a nominarne un altro.
Il peggio è che tutto questo avviene senza che nessuno lo sappia o mostri di allarmarsi; tutto il processo di sovvertimento costituzionale si è svolto in questi mesi senza che alcuna notizia ne trapelasse sui mezzi di informazione, e quando se ne è fatto cenno si è sempre e semplicemente fatto intendere che si trattasse di una riformetta di Bossi, di devolution e di federalismo.

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