E la chiamano giustizia….la storia di Paolo Dorigo

Uno sciopero della fame a staffetta «contro l’ingiustizia della detenzione di Paolo Dorigo». L’iniziativa è stata avviata in Parlamento dalla deputata Verde Luana Zanella, insieme ai colleghi Russo Spena (Rifondazione), Vianello e Giulietti (Ds), dopo le sempre più drammatiche notizie sulle condizioni di salute di Dorigo, ormai al cinquantesimo giorno di sciopero della fame.

«Paolo Dorigo è in gravissime condizioni di salute: perde 300 grammi al giorni ed il suo – spiega Zanella – è ormai un peso pediatrico, cioè quello del suo scheletro. Il 26 ottobre scorso l’avvocato Trupiano ha presentato una nuova istanza di scarcerazione che non è stata ancora presa in considerazione dallufficio di Sorveglianza di Spoleto. Questo silenzio è grave perché Dorigo sta morendo».

Contro Dorigo, aggiunge la parlamentare veneziana dei Verdi, «condannato alla pena abnorme di 13 anni e sei mesi per aver lanciato una bottiglia incendiaria contro la rete di recinzione dell’aeroporto militare di Aviano nel 1993, senza provocare danni a nessuno, si è verificato una vera e proprio accanimento». E aggiunge che «il suo è un caso di vergognosa ingiustizia, se consideriamo che che la Corte Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali ha riconosciuto che Dorigo non ha ricevuto un "giusto processo dal momento che la sua condanna scaturì unicamente delle dichiarazioni rese alla pg ed al pm da parte di Angelo Dalla Longa, collaboratore di giustizia, che vennero acquisite agli atti del processo come prova"». La Zanella ricorda che «il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha invito dal ’99 ogni sei mesi l’Italia ad assumere "iniziative legislative conformi alle raccomandazioni in tema di salvaguardia dei Diritti dell’Uomo tese al riesame o alla riapertura dei procedimenti, visto che la parte lesa continua a subire conseguenze molto negative di un processo non equo"».

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