Poke (ricetta di N.N)

Ingredienti: 

  • 100 g di riso venere 
  • 1 zucchina tagliata a striscioline
  • 250 g gamberetti surgelati 
  • 100 g di salmone affumicato 
  • 1 pacchetto di alghe wakame congelate

Procedimento: 

1. Mettere a bollire sul fuoco un pentolino di acqua salata. 

2. Lavare accuratamente una zucchina e con un pelapatate ricavare delle striscioline sottili, affettando la zucchina longitudinalmente. 

3. Sbollentare (=immergere carni o verdure per poco tempo in acqua bollente) le strisce di zucchina per 1 minuto e poi, con l’aiuto di una pinza, rimuoverle dall’acqua. Tenere da parte. 

4. Allo stesso modo, sbollentare i gamberetti precedentemente scongelati e lasciarli cuocere per 1 minuto dalla presa del bollore. Una volta cotti, con un mestolo forato rimuoverli dall’acqua. Tenere da parte. 

5. Nella stessa acqua immergere il riso venere e lasciarlo cuocere a fuoco basso per 20 minuti. Una volta cotto, con un colino a maglia stretta scolare il riso e lasciarlo raffreddare. 

6. In attesa che il riso si intiepidisca, condire le zucchine con un po’ di sale e olio; i gamberetti con sale e limone e, infine, rimuovere le alghe dal sacchetto una volta scongelate. 

7. A riso completamente raffreddato, comporre il piatto con alla base il riso venere e attorno le alghe, le zucchine, i gamberetti e alla fine le fette di salmone affumicato adagiate in cima. 

8. Servire accompagnando il piatto con salsa di soia. 

Un piatto semplice e pratico, ma allo stesso tempo gustoso, equilibrato e nutriente, ricco di fibre, vitamine e minerali per la presenza del riso e delle zucchine e di proteine nobili e grassi omega-3 per la presenza di questi nutrienti nel pesce e nelle alghe. 

Patata intera al microonde

Mi sono ispirato a questa ricetta che ho trovato su Giallo Zafferano : https://blog.giallozafferano.it/ilchiccodimais/come-lessare-le-patate-nel-microonde/

Spellata patata grande bucherellata con forchetta , messa in piatto adatto a microonde con un cucchiaio di acqua e coperchiò intero senza buco . 7 minuti a 800w e due minuti di recupero .

Appena cotta
Tagliata con olio e un pizzico di sale

Ricetta carote lesse in pentola a pressione

Prendi 4o5 carote ,le sbucci e le tagli a rondelle,prendi pentola a pressione e ci metti 2o3 cucchiai di olio,butti le carote un po’ di saleun po’ di prezzemolo,metti la pentola sul fuoco…misceli e ci metti mezzo bicchiere di acqua,chiudi la pentola e appena si mette in funzione la volvola a fuoco basso in modo che sfiati un po’ efai cuocere x 10..15 minuti quando ha finito di sfiatare togli il coperchio e controlli se sono cotte ….se c’è ancora acqua la fai asciugare senza coperchio a fuoco più alto….buon lavoro ??

in questo primo esperimento ho tenuto al minimo il fuoco della pentola a pressione , la prossima volta posso tenerlo un po’ più alto …

Semifreddo alla liquirizia

25 gr di liquirizia purissima possibilmente frantumata (tipo quella saila o oronero)

75 gr di zucchero

1 tuorlo d’uovo

250 ml di panna da montare (non quella spray 🙂 )

3 cucchiai di latte

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Tritare piu’ finemente per quanto possibile la liquirizia con il tritatutto.

Versarla poi in un piccolo pentolino insieme al latte e farla sciogliere completamente  a fiamma bassa.

Unire il tuorlo con lo zucchero e sbatterli un poco assieme e dopo unirci o sciroppo di liquirizia appena creato.

Montare la panna finché non diventa bella spumosa e a questo punto aggiungerci il composto preparato prima e mescolare dal basso verso l’alto facendo attenzione di non “smontare” la panna.

Versare in un contenitore o in stampi da muffin e lasciare riposare nel freezer almeno un paio d’ore.

Bistecca alla Maillard

Dopo un eccellente tiramisù (che ho preparato però in due ore anziché i 40 minuti previsti perché il mega robot che ho a casa non è poi così mega), oggi ho provato a fare una bistecca a “punto” che avesse subito la reazione di Maillard, eccellentemente descritta in questo articolo che mi ha appassionato. In tutta la mia vita infatti (perché così ha deciso papà per motivi igienico/sanitari/di alimentazione) ho mangiato bistecche ben cotte che non avevano mai in superficie quella quasi crosticina che invece hanno le bistecche (costate  / fiorentine / Filetti) che si mangiano al ristorante. Così, mi sono chiesto: cosa mi manca per poterne gustare una anch’io ? In un articolo scritto da un appassionato di scienza (ed ecco perché la ricetta era completa in ogni dettaglio, contrariamente a molte ricette nei siti “al femminile”, dove troppe cose scontate vengono tralasciate)  viene descritto cosa succede alla bistecca che mangiamo al ristorante, quella tenera al centro e che nella parte esterna ha una crosticina dovuta alla fuga degli zuccheri presenti all’interno della carne). Proprio per questo, avviene una cosa che non ci si aspetterebbe, e cioé che la carne si stacca da sola dalla padella. L’ottimo articolo spiega anche un altro trucco, e cioè quello di aspettare due minuti dopo la cottura per lasciare che i succhi si spostino verso la parte esterna della carne, più bruciacchiata.

Per me è stata una novità dietro l’altra, per vari motivi: perché avvenga questa reazione è necessario utilizzare una padella di acciaio anziché una antiaderente, la temperatura deve essere molto alta, non bisogna utilizzare olio extra-vergine perché il basso punto di fumo sprigionerebbe vapori non proprio sani, e infine perché bisogna avere a disposizione una vera bistecca, alta due dita .

Sembra incredibile ma anche questa volta mi mancava qualcosa a casa, e cioè su tre cose (padella in acciaio, carne abbastanza spessa e olio d’oliva o di semi di arachidi) mi mancava l’olio giusto. Come per l’informatica , anche in cucina qauando manca anche una piccola cosa, avviene il patatrac.

All’inizio infatti ho pensato di compensare l’assenza dell’olio con un maggior tempo di cottura (seguendo alla lettera l’ottima descrizione, ho riscaldato per due minuti a fuoco alto la padella e poi ho fatto cuocere la carne per 2 minuti per lato dopo averla pepata e salata), ma l’interno della carne era ancora quasi del tutto crudo !

A questo punto ho deciso di utilizzare un po’ dell’unico olio (extra vergine) che avevo a casa, e pur avendolo spalmato con un dito sulla carne anziché versarlo sulla padella per ridurre il pericolo di bruciatura dell’olio, puntualmente si è verificata una nube d fumo, però la cottura è avanzata verso l’interno. Soddisfazione a metà quindi , però la reazione è avvenuta e la parte esterna della carne era veramente squisita, come al ristorante , e la prossima volta sarà perfetta. Unita a un misto di rucola , valeriana ed altre erbe condite con aceto balsamico e olio, ne è venuto fuori un ottimo pranzo domenicale !

Gamberoni al vapore

Preparazione

Sistemare nel cestello per la cottura a vapore le fette di limone e il finocchietto e appoggiarvi i gamberoni.
Cuocere per 3 minuti dal momento in cui bolle la acqua.
Spruzzarli con il vermouth e cuocere per altri 2 minuti.
Frullare la polpa di avocado con il succo di limone, il 1/2 peperoncino e poco sale.
Servire i gamberoni con la salsa di avocado a parte.

Ingredienti e dosi per 4 persone