Espanol 24 – La ropa

La spiaggia di Canet de Mar, Catalunya
Già, utilizzavo “ropa” al posto di “roba” in spagnolo. E invece no, la “ropa” è il vestiario… la “tienda de ropa” è il negozio di abbigliamento…
Altre parole nuove per me sono state:

el abrigo (il cappotto)
el plumìfero (il piumino, che ridere !!)
la falda (la gonna)
la minifalda (minigonna, ovviamente 😉
los vaqueros (i jeans, l’avreste mai detto ?)
el traje (l’abito, tailleur)
el chubasquero (k-way)
el banador (costume da bagno)
chanclas (infradito – mio padre precisa “non mi interessa perchè non ne faccio uso”)
el bolso (la borsa – attenzione però , la Borsa Valori si dice “bolsa” in spagnolo)

Stress Italia

Sono sveglio dalle 5 di stamattina; dopo due giornate di lavoro infinito non sono riuscito ad andare in palestra ed il risultato è che dormo male. Sono tre giorni che cerco di organizzare una settimana a Lisbona per fine maggio con un amico di Torino; i voli da Venezia non sono effettuati da low-cost , easyjet vola da Malpensa. Già, Malpensa.

L’ultima volta, treno fino a Milano (+15% da gennaio) , poi corriera da fuori la stazione, circa un’ora di percorso ed un’altra ora e mezza per il check-in. Ma non è finita. Il volo del ritorno arriva alle 22.50 a Milano. E , come avrete già letto in questo blog, non ci sono treni da Milano per Venezia e viceversa dopo le otto di sera e fino alle sei di mattino. Mi pago l’albergo a Milano ? Ma suvvia.

Parlavamo giusto ieri con Emiliano di come mai ci sia un aeroporto in ogni città; e una delle risposte è che mancano collegamenti ferroviari veloci tra gli aeroporti e le stazioni; anzi, mancano proprio. Penso a Orio al Serio , penso a Villafranca (VR), penso a Tessera (VE), tutti posti dove la ferrovia arriva a non più di 5-6 km dall’aeroporto. Eppure la regione veneto aspetta l’alta velocità per dotare l’aeroporto Marco Polo di un collegamento ferroviario. Forse che avremo degli Eurostar Venezia Mestre – Aeroporto Marco Polo (15 km di distanza) – Trieste ?

Se penso a Sydney….arrivare in aeroporto , in treno, da casa di Marco, richiede 25 minuti, perchè deve cambiare linea.

Da El Prat (Barcellona) al centro, 20 minuti. Vabbè.

Pensavo di andare in palestra stamattina alle 7, ma sono talmente stanco che non sarei riuscito a centrare la porta d’ingresso, così ho optato per andare al lavoro in bici ; prima però, una piacevole (ma assonnata) lettura del terzo fascicolo di Espanol 24. Ecco le frasi che più mi hanno divertito stamattina:

Tiene entradas – E’ stempiato (non ” ha delle entrature” 😉

Tienes pecas – Ha le lentiggini (non le “pecche” che mia madre dice ci sono sul pavimento da me)

Tiene lunares – Ha molti nei (non “ha la luna”)

Es un poco feo – E’ un po’ brutto

Tiene il pelo cano – Ha i capelli bianchi

Che ridere 😉

Barcellona – Italia a confronto….

Leggere “Lavanguardia”, il quotidiano di area monarchica (destra, ma non la nostra di “Libero” o “Giornale”) molto diffuso in Catalonia, mi fa sorridere. Se vivessero in Italia, in una qualunque città del nord (non oso immaginare del sud), credo molti catalani si suiciderebbero. Gridano allo scandalo e alle dimissioni di Zapatero per ogni cosa. Dovete sapere che a Barcellona e in generale in Catalonia la popolazione partecipa molto alla vita politica e in genere alle decisioni prese dalla Generalitat, con manifestazioni pro e contro tutto, portando i bimbi con i passeggini in piazza quando servono più asili, i lavoratori nelle stazioni (senza bloccare i treni e gli aerei, però), quando ci sono licenziamenti, e così via.

Foto tratta fa flickr

Da qualche anno l’AVE, il treno ad alta velocità spagnolo, si sta avvicinando a Barcellona. I lavori fervono, anche se sinceramente, da quello che ho visto due settimane fa, non so se ce la faranno ad inaugurare la linea il 21 dicembre come previsto. Bene, da ieri è in vigore il Piano alternativo dei Trasporti, che prevede la sopressione dei treni tra Piazza Espanya e Barcellona Saints, dove si attesterà l’AVE.

I catalani sono incazzati neri. I responsabili non sanno ancora dire se l’interruzione, necessaria per completare gli ultimi lavori della linea, dureranno una settimana, dieci giorni, o due settimane. Quando a Roma RFI ha attivato il nuovo sistema di controllo della stazione, qualche anno fa, è saltato tutto. Treni soppressi , ritardi minimi di 4 ore, il tutto per circa dieci giorni. Se andate sul sito di Trenitalia , ogni giorno di ogni settimana, trovate pezzi di linea con treni soppressi. L’ultima, dei treni Minuetto, nuovi di zecca, che Trenitalia sta ridando indietro al costruttore perchè dopo appena un anno si sono usurati i bordi delle ruote. E sulle linee dove giravano questi treni, ci sono bus.

Ma va tutto bene. Se uno non viaggia su queste linee, nessuna notizia. A Barcellona, per questi lavori imponenti, chiedono la testa di Zapatero. Date un’occhiata ai commenti degli utenti. E qualche video. Qualche utente dice che sono ridotti “come nei paesi del Terzo Mondo”. La capitale finanziara d’Italia, Milano, ha tre linee della metro e tutte chiudono alle undici e mezza di sera. A Barcellona vai all’aeroporto con il biglietto della metro (69 centesimi, se compri il carnet da 10, con il bancomat o la carta di credito). Chissà quando si trovano a Tessera e l’autista della Sita chiede ai turisti spagnoli il 50% del prezzo del biglietto in più “perchè vogliono farlo a bordo” cosa pensano…. di essere in Burundi ? E non parliamo del tram ” a batterie” in prato della Valle…..

Nel secondo giorno di Piano di Trasporto Alternativo a Barcellona , già danno il biglietto gratis . Anche qui vero ? W Barcellona. E’ da quando passa il bus a Bragni (Cadoneghe) che la mattina se piove stai a piedi a 4 fermate dal capolinea. Ero al liceo quando ho segnalato la cosa. Dieci anni di centrosinistra a Padova, 5 di centrodestra, l’orario Aps e le corse della linea 4 non sono aumentate nemmeno dello 0,1%…. questo paese non ha futuro….

Altra notizia del giorno , un giovane che aggredisce una ragazza dell’Ecuador su un treno regionale nei pressi di Barcellona. Arrestato e ripreso dalle telecamere che, normalmente, si trovano sui treni. Già. Noi non abbiamo nemmeno le porte funzionanti su tutte le carrozze…

E la vacanza a Barcellona si trasformò in un calvario…

Un week-end davvero corto, dalle 22.10 di sabato sera alle 17.25 di lunedì pomeriggio, per la prima volta con Enrico fuori dall’Italia. La destinazione , Barcellona. Purtroppo, dopo sole 7 ore dall’arrivo a Barcellona, complice il fatto che non avevamo l’albergo che dal giorno successo, il fattaccio. Sul bus per il souvenir , dopo aver pagato i biglietti, vengo derubato. Carta di credito, centinaia di euro in contanti (per l’albergo e per tre giorni de vacaciones) , carta di identità , patente (che non porto mai all’estero e che era rimasta dentro il portafoglio per sbaglio….

All’uscita dal souvenir, vai a piedi al Commissariato di Nou della Rambla a fare denuncia (tra l’altro molto più veloce di quanto avviene in Italia, compili tre fogli , firmi, consegni, e te ne vai, senza che un carabiniere/poliziotto debba interpretare e scrivere in modo prolisso come sono avvenuti i fatti). Mi dicono che la denuncia varrà anche in Italia per rifare i documenti, ma al mio arrivo in Italia mi viene detto il contrario. Senza documento di identità, vado al Consolato italiano: 50 persone in fila per un ufficio che apre alle 10 e chiude alle 12,30 , e che dal 31 ottobre , “per una migliore organizzazione degli uffici”, aprirà tre giorni alla settimana per le persone di lingua spagnola , e due giorni per quelli di lingua italiana. Esauriti i 15 numeri disponibili per l’intera giornata per le procedure relative al ritiro passaporti e anagrafe A.I.R.E. (Italiani Residenti all’Estero) , una trentina di persone, arrivate da tutta la regione della Catalogna, se ne vanno arrabbiate. Il consolato argentino – mi riferiscono – prepara i passaporti in giornata !!!

Quando arrivo su, un funzionario mi risponde che per volare con Vueling basta la denuncia, se invece avessi utilizzato Ryan Air ,senza una fotocopia del documento non avrei potuto imbarcarmi. E delle ragazze di Lecce disperate che dovevano partire da Girona il giorno successivo (un’ora e mezza di treno da BCN) , erano lì che tentavano di contattare il loro comune. Già, perchè il funzionario ha chiesto a loro il numero di telefono dell’ufficio anagrafe del loro comune e che comunque in giornata non ce l’avrebbero fatta, ma erano fortunate perchè non sono state derubate l’ultimo giorno !!!

Per il resto, ogni volta Barcellona mi affascina, i giovani sempre pronti a far festa ma che l domenica riposano “porque manana trabajo”, troppo di compagnia.

Devo anche ringraziare qui pubblicamente tra i tanti che mi sono stati (e in primis Enrico, il mio compagno di viaggio, che purtroppo ho dovuto lasciare solo nel secondo giorno) vicino Danilo, detto er murena , che appena saputo ciò che mi era successo, mi ha scritto vari sms, e dato che passava per Barcellona in aereo perchè sta andando a lavorare a Madrid per un paio di anni, mi ha detto che se mi serviva qualche soldo, eravamo vicini. Che dire, nel casino generale, è davvero bellissimo sapere che c’è qualcuno disposto ad aiutarti. grazie amici !

Quando volano i carciofi..

 

Sto guardando (senza aver appreso del tutto il contenuto dei DEOVEDE precedenti peraltro) il sesto dvd del corso di spagnolo. in questa puntata, le due coinquiline litigano sulla “compra”, la spesa; una delle due ama patatine fritte pollo mentre l’altra è vegetariana . A un certo punto iniziano a volare “alcachofas”, carciofi, e la tizia dice all’altra “tu sabes cuanto cuesta esta alcachofa ? lo sabes ? sois una lima !!” . Cecilia, la nostra “profesora”, parlando con lo studente olandese Paul , altro protagonista del serial (davvero appassionante), dice a ragione che quella non è una casa , ma una telenovela (che in spagnolo si chiamano peliculàs lacrimogenas), “Tambien las alcachofas llaman”, in italiano “Anche i carciofi piangono”. Non ho saputo trattenere le lacrime dalle risate..;)

Viva Zapatero

La locandina
E’ il nome del bellissimo documentario che ho visto ieri pomeriggio al Cinema Edera di Treviso , al prezzo scontato di 4,50 euro dato che era mercoledì. Non ho fatto che bestemmiare all’andata e al ritorno, in macchina, per percorrere i 52 km da Padova Ovest al cinema : all’andata per evitare il caos che ci accompagnerà per almeno una settimana a Padova Est per l’apertura dell’Ikea (grazie Forza Italia ed in particolare alla intelligente donna che ha guidato il Comune negli scorsi 5 anni), all’andata sono passato per Pontevigodarzere e la miriade di strade statali e provinciali costruite al tempo degli antichi romani , tra cardi e decumani, la splendida Noale, il tutto in soli 1 ora e 40 minuti alle 15.40 del pomeriggio !
Ma torniamo al documentario, che parla della soppressione della trasmissione RaiOt di Sabrina Guzzanti; un documentario alla Michael Moore, che punta il dito non sono sul governo An-Lega-Forza Italia (l’Italia, secondo l’associazione indipendente Freedom House, è passata dal 40 esimo al 77 esimo posto per la libertà di stampa e di informazione). Durante la sua visita a Sofia , Berlusconi pronunciò il famoso “editto di Sofia” contro Biagi, Luttazzi , Santoro e Freccero. Tutti cacciati dalla RAI e mai più tornati.
La scusa per bloccare la trasmissione satirica della Guzzanti l’ha data guarda caso Mediaset con una querela alla RAI per svariati milioni di Euro. La RAI per “tutelarsi” (“allora se uno querela il tg1 cosa facciamo, lo chudiamo per tutelarci in attesa della sentenza del giudice ?” – diceva ironicamente ieri la Guzzanti) ha così deciso di sospendere la trasmissione. Il giudice ha dato ragione alla Guzzanti , non solo confermando che essendo la trasmissione satirica non poteva essere querelata, ma soprattutto perchè “i fatti riferiti erano veri”.
Nel documentario si parla anche di Petruccioli dei Ds, che non ha difeso in nessun modo il programma, e che anzi è su posizioni coincidenti con il centrodestra (ma a nessuno dei lettori del blog è saltata la pulce all’orecchio notando l’assonanza d’Alema-Alemanno ?). Cosa risaputa. Quand’era al governo l’Ulivo non ha fatto una legge contro il conflitto d’interessi e l’eccessiva concentrazione del potere mediatico.
E voi direte: cosa c’entra Zapatero ? Ha operato una riforma con la quale, finalmente il governo non nomina più i vertici dell’azienda televisiva di Stato. Ovviamente su un sito di Forza Italia questa riforma è presentata come un attacco alla libertà di informazione. Per fortuna che non mancava nel documentario di ieri che ho visto al cinema, un pezzo di “Porta a Porta” con il premier che cantava. E un succo dell’informazione nell’era Berlusconi : cani abbandonati per strada e le migliori ricette per scoprire l’Italia. Un ‘Italia alla frutta.