I libri consigliati da papà.

Se c’è qualcosa che mi ha allontanato dalla lettura (ma per fortuna nel tempo ho rimediato scegliendo da me i libri) sono state le scelte molto sfortunate di papà in merito ai libri. Scritti da cani, in modo criptico, anche se magari su tematiche interessanti.

L’ultima “perla”, il libro di Luigi Cancrini, “Dialoghi col figlio”, e spero davvero che il figlio fosse immaginario, ovvero una finzione narrativa.  A pagina 102:

Figlio: Dicendo che non c’è bisogno di abbandonare la logica per accettare l’idea di un’attività del pensiero che si svolge ad un livello superiore a quelli delle attività di adattamento. Basta pensare che la mente è in grado di cogliere la struttura che connette e che ciò dà piacere.
Padre: Nel senso di Bateson ?
Figlio: Precisamente . “Per estetico – ricordi – intendo sensibile alla struttura che connette”. Affrontando gli studenti di una scuola d’arte Bateson si era presentato con un granchio cotto dicendo:” Voglio sentire da voi ragioni che mi convincano del fatto che questo oggetto è ciò che resta di un essere vivente. Potreste immaginare di essere dei marziani: su Marte avete dimestichezza con gli esseri viventi, dato che voi stessi siete vivi,  ma non avete mai visto i granchi nè le aragoste…”. Rispondendo, gli studenti si mostrarono sensibili alla struttura che connette. Notavano, cioè, i particolari pertinenti. Lo facevano con piacere. All’interno di una ricerca libera (cioè non seduttiva) , basata sull’attesa di un concetto capace di far vibrare le loro sensibilità.
Padre: La storia di Bateson la ricordo. Quello che vorrei capire però….
Figlio: E’ la pertinenza che io, tuo figlio, riconosco tra il significato di questa tua storia ed il tuo pessimismo ?
Padre: Sì.
Figlio: La struttura che connette, papà, non è solo un modo di piegare la realtà al nostro bisogno di rappresentarla. L’emozione estetica vissuta dagli studenti che colgono ciò che è pertinente alla vita nella struttura del granchio non è il risultato di una allucinazione. E’ o potrebbe essere il risultato dell’attività di un apparato percettivo estremamente sofisticato. Capace di eccitarsi di fronte all’immagine che riassume le speranze costitutive del granchio (la sua embriologia) semplicemente perchè esse sono parte integrante della sua propria embriologia.
Padre: E allora ?

Amen.

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