Fausto ? Meglio Umberto

dal “Mattino” di oggi

TORINO. «Trent’anni di lotte andate in fumo. Fa male  vero, ma  il risultato della rabbia che mi porto dentro». Giovanni, da trent’anni operaio delle carrozzerie dello stabilimento di Mirafiori, questa volta non ce l’ha fatta a votare il partito di Fausto Bertinotti e ha scelto la Lega. «Fausto  è diventato presidente della Camera e da quel momento non  è stato più uno di noi, si è dimenticato dei suoi operai. E’ diventato un esponente delle istituzioni, uno di quelli che devono tenere conto di tante cose e non pensano più a chi li ha eletti», dice con amarezza. «Eppure le aspettative c’erano, le promesse pure: doveva fare qualcosa per le nostre buste paga. E avete visto i contratti?». Giovanni, un passato da delegato sindacale, c’era il giorno dei fischi ai leader di Cgil, Cisl e Uil: era tra gli operai che urlavano, ma allora non pensava ancora di votare Lega. «Il mio  è soprattutto un voto di protesta, esprime quella stessa rabbia che avevo dentro il giorno dell’assemblea con Epifani, Bonanni e Angeletti. Ma non  solo questo: la Lega oggi sembra l’unica in grado di dare qualche garanzia. Per esempio la sicurezza,  una priorità e Bossi su questo dice cose giuste. E poi il federalismo. Molte cose mi convincono, vedremo se saranno attuate». Non ha rimpianti, per ora, Giovanni. «Mi fa più male arrivare alla terza settimana e non riuscire più a fare la spesa, dovere spiegare ai miei due figli che devono fare delle rinunce. Bisogna pensare alle cose concrete. E la Sinistra se n’è dimenticata». E, poi, Giovanni dice di non essere solo in questa scelta. «In fabbrica non sono l’unico ad avere lasciato la sinistra per la Lega. Vi assicuro ce ne sono. Non c’è più spazio per i grandi ideali.”

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