Riprendono i lavori di raddoppio della Genova-Ventimiglia

Già. TAV-NO TAV. Fuori dall’Europa. Ma per una linea ad alta velocità da costruire accanto ad una linea a doppio binario, ce n’è un’altra che collega Italia e Francia , la Genova-Ventimiglia, ancora prevalentemente a binario unico, e con velocità di circa 100km/h.

I lavori procedono molto lentamente perchè , come per altri casi (Verona-Bologna, in cui si è deciso di accelerare i tempi solo dopo l’incidente di Crevalcore), la linea non rientra nella grande T ad AV  per la quale invece (a costi quadruplicati) l’importante è andare avanti.

Dalla stampa locale (ligure) infatti, apprendevo in settembre: Nuovi problemi per la realizzazione dello spostamento a monte della ferrovia. Problemi che ufficialmente sono legati alla mancanza di discariche per inerti, che blocca gli scavi delle gallerie, ma che in realtà devono essere imputati al mega-contenzioso finanziario tra Italfer e Ferrovial-Agroman che, malgrado incontri al vertice avvenuti nelle scorse settimane a Roma, è ancora irrisolto sul tavolo. E in questa situazione, altri lavoratori, oltre a quelli che già sono in cassa integrazione, ora rischiano il posto. Ieri anche Cossi Costruzioni spa, che con Ferrovial sta realizzando il raddoppio scavando le gallerie Poggi e Terrebianche, ha infatti annunciato di essere stata costretta a sospendere le lavorazioni di scavo e le attività connesse e a chiedere la cassa integrazione ordinaria per trenta lavoratori.
«La situazione è preoccupante – confermano Costanza Florimonte (Fillea-Cgil), Epifanio Giannì (Filca-Cisl) e Antonio Cirillo (Feneal-Uil)- Intendiamo coinvolgere le amministrazioni locali poichè non solo i lavoratori della Ferrovial, ma anche quelli della Cossi che stanno realizzando il raddoppio ferroviario, sono a rischio impiego».
L’ennesimo grido di allarme dei sindacati arriva a conclusione di un incontro con l’azienda nel corso del quale i rappresentanti della società di costruzione hanno ribadito la necessità di ricorrere alla cassa integrazione almeno per un mese, precisamente sino al 12 ottobre prossimo. «Salvo – ha detto l’ingegner Luigi Paieri – eventuale ripresa delle lavorazioni a seguito della risoluzione delle attuali problematiche».
Si insiste ad attribuire le difficoltà alla mancanza di discariche, ma si dimentica che recentemente ha ottenuto il via libera della conferenza dei servizi la discarica per inerti della Cervo Park, il sito nell’estremo levante della provincia dove potranno essere abbancati oltre 500 mila metri cubi di materiale proveniente dallo scavo delle gallerie. La Provincia ha anche autorizzato la Eco 12 di Antonio Lapalomenta ad accogliere i primi 120 mila metri cubi di inerti dei 430 che la discarica può ricevere dopo l’esecuzione delle opere richieste, ovvero la tombinatura di un rio. Con la conferenza dei servizi e autorizzazione alla Eco 12 sembrava conclusa l’emergenza discariche che era stata indicata dalla Ferrovial come causa del blocco del cantiere, la sospensione dei lavori di scavo e la messa integrazione degli operai.
Sul tappeto però c’era, e a quanto pare rimane, il contenzioso tra l’azienda spagnola che sta eseguendo lo spostamento e il raddoppio della ferrovia nella tratta San Lorenzo al Mare-Andora e Rete ferroviaria italiana che ha appaltato l’opera. Le cifre del contenzioso sfiorano i settanta milioni di euro, solo otto dei quali attribuibili ai costi dello smaltimento degli inerti che nessuna delle due società vorrebbe accollarsi.
A farne le spese sono i lavoratori. Ma quello che si sta verificando non è un fatto che mette solo a rischio i livelli occupazionali: «Temiamo – concludono i sindacalisti – che la prosecuzione dell’opera rimanga in forse. Non è quindi soltanto un problema legato all’occupazione che noi difendiamo in tutti i modi, ma anche di utilità pubblica. Ecco perché nei prossimi giorni chiederemo un incontro con le amministrazioni locali».

Per fortuna oggi la buona notizia dal sito delle Ferrovie dello Stato:

“Riprenderanno il 10 ottobre i lavori per il raddoppio della linea Genova – Ventimiglia nel tratto fra San Lorenzo al Mare (Imperia) ed Andora (Savona). E’ questo l’esito dell’incontro di oggi tra il Ministero delle Infrastrutture, Regione Liguria, Ferrovial, Italferr e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS).

Due nuove stazioni, Andora e Imperia, una fermata aggiuntiva, Diano Marina, 19 chilometri di linea – di cui oltre 16 in galleria – 6 viadotti: queste le principali caratteristiche della nuova linea che si svilupperà interamente a monte dell’attuale percorso. A questa prima fase seguiranno i 32 chilometri circa che collegano Andora con Finale.
L’intervento permetterà di ridurre i tempi di percorrenza tra Genova e Ventimiglia di circa mezz’ora, migliorando le prestazioni della linea esistente (velocità fino a 200 km orari, circa il doppio rispetto all’attuale. ”

Le foto sono tratte dal bellissimo portale www.ferrovie.it

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