dal sito http://www.laretedeimovimenti.it/fucina/leonello/Istintomoraleetica
un altro quesito, che mi ‘e sempre stato posto quando mi sono messo a parlare di etica con qualcuno, e’: “che differenza esiste tra etica e morale”? Spesso, devo ammettere, ho cercato di eliminare la discussione semplicemente dicendo che sono sinonimi. Cosa non tanto vera. Questa mia risposta mi e servita piuttosto da scorciatoia che sgobra il campo da una problematica che puo
essere fuorviante. In base alla mia esperienza, basata su discussioni tra persone o dibattiti nei forum, sono stato indotto a maturare il dubbio che chi pone questo dilemma, spesso, intende semplicemente rifiutare la discussione. L’ interrogarsi, razionalmente, su quale sia l’etica piu’ opportuna e’ infatti una novita’ recente nel mondo occidentale. Come tutte le novita’ puo’ dare anche fastidio.
La nostra tradizione e’ piuttosto quella di avere una morale che deriva da una visione teologica. “Non uccidere”, e perche’ mai? Perche’ l’ ha detto un Dio o perche’ in una societa’ dove le gente si uccide e’ veramente sgradevole vivere? Cioe’, “non uccidere” perche’ non conviene? La cosa (anche se magari vera) non piace, quasi disgusta un po’.
Disgusta il metodo, consistente nel riflettere razionalmente sull’etica da adottare. Alcuni preferiscono obbedire ad un precetto fisso, ritenuto immutabile in quanto derivato da una religione, da una educazione, da una cultura, che vogliono credere immutabili (anche se, in relata’, non lo sono mai. Anche quando si modificano, benche’ forse lentamente, nel tempo)
Il quesito sulla differenza tra etica e morale e’ pero’ assolutamente legittimo. Inoltre i due vocaboli esistono in diverse lingue per cui il trovarne le differenze d’uso puo’ non rappresentare un puro gioco linguistico particolare, valido solo per una lingua o dialetto. La domanda, allora preferisco pormela in modo piu’ generale ancora e mi interrogo sulla differenza tra: istinto morale ed etica. Tutti e tre infatti influenzano il nostro comportamento e tutti e tre sono modificabili, anche se con modi e tempi diversi.
Ecco, qui di seguito, la risposta che ho trovato piu’ corretta. L’istinto, lo ho gia’ detto, e’ legato alla struttura genetica della specie. La morale e’ legata alla religione o alla educazione ricevuta nella prima infanzia. In conseguenza, i precetti morali sono vissuti come fossero “istintivi” da noi individui, benche’ non lo siano se condideriamo la spece umana.
Istinto e morale sono difficili da separare tra di loro: l’incesto viene rifiutato per istinto o per un rifiuto morale? Ai fini del nostro discorso, fa poca differenza. Ma per completezza del nostro discorso, ammettiamo pure l’esistenza di una differenza (e lasciamo ad altri il compito disviscerarla).
Quello che e’ piu’ legato al nostro discorso e’ il fatto che l’etica, invece, e’ conseguenza di una costruzione filosofica volontaria e cosciente. E questo vale anche quando, magari, questa attivita’, pero’ razionale, ha una connotazione teologica, come per esempio l’etica protestante frutto di riflessioni dei riformatori (Lutero, Calvino, Zwingli o altri) o l’etica cristiana, frutto dell’opera di teologi diversi a partire dai padri della Chiesa.
Oggi esistono sistemi etici moderni che non hanno piu’ nessun riferimento teologico e che sono frutto del lavoro di pensatori specilisti nel campo. Dopo questa introduzione comincero’ finalmente a parlarvene. Alla prossima! – – – Qui finisce quindi questa sorta di introduzione sul tema: l’etica, cos’e’ e cosa non e’. La prossima volta cominciamo ad entrare nel merito con l’elenco dei sistemi etici moderni che poi, nel seguito, esamineremo piu’ in dettaglio. Continua. Leonello Zaquini