Una piccola buona azione….

Dopo penso dieci anni che non raggiungevo le montagne in treno (anche se Feltre si trova ad appena 362 metri s.l. del mare), il giorno della Vigilia sono andato a fare un giro sulla padova-Belluno. Nella sezione album di foto trovate qualche scatto che ho fatto in treno e nella pizza centrale del paese (Piazza Maggiore). Lì mi sono trovato con un mio amico mezzo svizzero che fa l’insegnante di tedesco …. nelle foto troverete qualche traccia di questa lingua che mi appassiona troppo, anche se è come se non la conoscessi 😉
Al ritorno, il regionale per Padova aveva la seconda carrozza (quella dove sono salito) gelida; a Montebelluna (dove sono sceso per trovarmi un’oretta con un altro mio amico) , ho avvisato la capotreno che mi fa :”No, la carrozza 2 non ha il riscaldamento guasto, è un po’ freddina. Sulla 1 c’è il riscaldamento guasto ! Dovevi andare sulla terza ! Però lì non funziona l’annuncio delle stazioni”. Penso che non siano mai andati così male i treni come in quest’ultimo decennio, da quando l’Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato è stata data in mano a manager e Spa varie.
Il regionale Ponte Nelle Alpi- Padova con cui sono tornato da Feltre
Nella mia trasferta friulana di ieri invece, da Mestre a Padova , c’era un TAF, uno di quei nuovi treni a doppio piano che hanno sofferto di numerosi problemi d’infanzia (sono complessi nuovi), che sono stati risolti dalle FNM (facendo valere la garanzia del costruttore), ma che nella flotta Trenitalia continuano ad andare male (nel disinteresse generale per la manutenzione dei mezzi ferroviari); in particolare, quando si toccano i 150-160km/h (cosa che accade spesso sulla tratta Venezia-Vicenza, ad esempio) , si sentono numerosi strattoni e, cosa ancor più grave, siccome spesso il capotreno non sta nelle carrozze ma accanto al macchinista, e un lungo corridoio inaccessibile ai viaggiatori rende IMPOSSIBILE comunicare con il capotreno, è capitato che , durante le soste di 10-20 secondi nelle piccole stazioni, le porte non si aprissero e i viaggiatori fossero costretti a scendere alla fermata successiva, non senza imprecazioni, dato che i treni regionali non sono molto frequenti (uno ogni ora, se non è domenica!).

Tornando a ieri, prima di salire a Mestre ho visto che ben due gruppi di porte su 8 (i TAF hanno quattro carrozze con due gruppi di porte per ciascuna vettura) non si aprivano dall’interno, e su nessuna di queste c’era il famoso cartellino giallo “porta inutilizzabile”. Purtroppo questi treni non hanno il piano alla stessa altezza per tutta la lunghezza della carrozza, per cui chi aveva carrozzine ecc. doveva farsi gradini su e giù per raggiungere un’altra porta. In una stazione come Dolo o Vigonza, dove tali treni sostano per pochi secondi prima di ripartire, sicuramente alcuni viaggiatori sarebbero rimasti intrappolati. Ho tentato di bussare alla posta del capotreno, ma nessuno riusciva a sentirmi (appunto per quel lungo corridoio che porta alla cabina di guida, oltre all’inevitabile rumore generato dalle ventole dei motori elettrici). Così ho provato a premere il pulsante SOS, e così ho potuto spiegare al capotreno che intere porte non si aprivano. Egli mi ha ringraziato più volte e dopo aver avvisato a voce i viaggiatori (anche se avrebbe fatto meglio a farlo più volte durante il tragitto utilizzando il sistema – se non era guasto- di annunci via microfono) – mancavano infatti cartellini gialli di “porta inutilizzabile” da apporre- scendeva in ogni stazione e chiudeva manualmente le porte . Qualche minuto di ritardo, certo, ma almeno ieri, i viaggiatori non saranno stati presi da attacchi di panico.

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