Domenica, al mare in treno. Regionale 11474 proveniente da Bologna e diretto a Venezia, con cambio a Mestre: l’unico treno diretto da Padova a San Donà di Piave-Latisana-Trieste del mattino è un intercity notte delle 6.28 , che viaggia tutti i giorni con un ritardo variabile tra i 20 e i 60 minuti. Il treno regionale arriva in orario ma al binario 2 ci sono davvero tantissime persone: tra l’altro, la domenica alcuni treni regionali (ben 3) nella fascia 7.30-8.30 sono soppressi. Ci sono anche tanti cicloturisti che sono diretti nella zona della sinistra Piave per una piccola gita di un giorno. Le prime due carrozze del treno, inspiegabilmente, sono chiuse e fuori servizio: per risparmiare personale, ci spiegherà il capotreno. Nel frattempo il treno , sovraffollato e con gente stipata vicino alle porte, parte in ritardo: nonostante le vetture abbiano il sistema di aria condizionata, recentemente installato, questo non va. Evvai con i finestrini aperti ma su un treno che ferma in tutte le stazioni, il caldo è soffocante.
Arriviamo a Mestre con 7 minuti di ritardo, giusto in tempo per prendere il treno per Trieste… le coincidenze non ci sono più, e se arrivi anche cinque minuti dopo, aspetti un’ora. Sullo sfondo , l’inferno: la tangenziale di Mestre con due corsie su tre chiuse al traffico per asfaltature urgenti, da fare rigorosamente di giorno, e un lungo serpsentone di auto e TIR ! Perchè in questo paese partire è davvero un po’ morire ?