Ni siquiera…..

Oggi ,approfittando della giornata di relax (la lavastoviglie per fortuna mi sta risparmiando un po’ di lavoro, oggi sto sperimentando il pulsante 3/1 con le pastiglie magiche della finish) , sto andando avanti con il corso di spagnolo.

Ho visto come si coniuga l’imperativo della seconda e terza persona singolare e plurale anche dei verbi irregolari (Cierra, Cierre, Cerrad – grazie Jorge !- , Cierren) , il condizionale presente (che si usa in spagnolo quano in italiano si utilizza il futuro anteriore o il condizionale passato) e finalmente alcune parole di cui non ricordavo il significato, ora non mi sono più oscure. Tra queste:

“por fi” = por favor = per favore !

“jo!” = jolìn = cavolo !

Ni siquiera = nemmeno (not even, come diceva su un sito la risposta ad un quesito di uno studente americano)

Ritorno nel “vero” Friuli

Dopo davvero molti mesi, eccomi ad affrontare (con un aumento del 15% ) la tratta Padova-Cormons. Ho tentato di sapere tramite il sito viaggiatreno.com di Trenitalia se il mio regionale da Bologna è soppresso o in ritardo, ma la parte riguardante i treni regionali non va…

Ieri sera ho provato la lavastoviglie (tutto strabene tranne che avevo messo due padelle a pancia in sù e quindi sono state lavate poco e male, e alla fine erano piene d’acqua), davvero un portento…. alla fine ho optato per una smeg (costruita a Guastalla, Reggio Emilia) con possibilità di mezzo carico e garnzia estendibile con 50 euro a 5 anni.

Mi farà compagnia nel lungo viaggio in treno nella linea a doppio binario più lenta d’Italia (2 ore e 32 minuti per 177km) , il fascicolo 7 di Espanol 24. Ecco qui un po’ delle cose che ho imparato in questi giorni:

meterse con : prendersela con qualcuno

soñar con : sognare qualcosa o qualcuno

Serà por algo ?: vorrà dire qualcosa ?

Traer e llevar : La differenza è determinata dalla direzione verso cui si porta: nel caso di traer si porta da un luogo lontano verso uno vicino; nel caso di llevar invece si porta via, lontano.

Sotto la banca la capra crepa

Oggi mi sono messo a leggere l’opuscolo 6 del corso di Espanol 24 che come sapete è decisamente appassionante . Una delle tante cose che ho visto oggi è che il nome del frutto al maschile identifica la pianta , al femminile il frutto (ad es . el almendra, la almendra). Ma non è finita: un sacco di parole, al femminile o al maschile, cambiano totalmente significato:

el corte = il taglio (di un vestito); la corte = la corte

el policìa = il poliziotto; la policìa = la polizia

el coma = il coma; la coma = la virgola

el cura = il parroco ; la cura = la cura medica

el anillo = l’anello; la anilla = attrezzo della ginnastica

el barco = la nave ; la barca = la barca

el banco = la banca ; la banca = la panca

el cochero = l’autista; la cochera = el garage

el mùsico= musicista ; la mùsica = la musica

Anche le città non sono tutte femminili (lo sono normalmente se terminano in -a) , es Valladolid es muy bonito.

Espanol 24 – La ropa

La spiaggia di Canet de Mar, Catalunya
Già, utilizzavo “ropa” al posto di “roba” in spagnolo. E invece no, la “ropa” è il vestiario… la “tienda de ropa” è il negozio di abbigliamento…
Altre parole nuove per me sono state:

el abrigo (il cappotto)
el plumìfero (il piumino, che ridere !!)
la falda (la gonna)
la minifalda (minigonna, ovviamente 😉
los vaqueros (i jeans, l’avreste mai detto ?)
el traje (l’abito, tailleur)
el chubasquero (k-way)
el banador (costume da bagno)
chanclas (infradito – mio padre precisa “non mi interessa perchè non ne faccio uso”)
el bolso (la borsa – attenzione però , la Borsa Valori si dice “bolsa” in spagnolo)

Quando volano i carciofi..

 

Sto guardando (senza aver appreso del tutto il contenuto dei DEOVEDE precedenti peraltro) il sesto dvd del corso di spagnolo. in questa puntata, le due coinquiline litigano sulla “compra”, la spesa; una delle due ama patatine fritte pollo mentre l’altra è vegetariana . A un certo punto iniziano a volare “alcachofas”, carciofi, e la tizia dice all’altra “tu sabes cuanto cuesta esta alcachofa ? lo sabes ? sois una lima !!” . Cecilia, la nostra “profesora”, parlando con lo studente olandese Paul , altro protagonista del serial (davvero appassionante), dice a ragione che quella non è una casa , ma una telenovela (che in spagnolo si chiamano peliculàs lacrimogenas), “Tambien las alcachofas llaman”, in italiano “Anche i carciofi piangono”. Non ho saputo trattenere le lacrime dalle risate..;)