Sanità in Veneto, Azienda ospedaliera di padova….e creme solari

Ieri per me è stata l’ennesima giornata di paura di conciliazione tra orario di lavoro e visite mediche di prevenzione. La mattina per un check-up di idoneità sportiva in cui è andato tutto abbastanza bene tranne che mi dovrò rifare tre ore di coda dal medico di base per farmi aggiungere nell’impegnativa (ricetta rossa) due righe, altrimenti dovrei pagare la prestazione con tariffa privata (circa 15 euro in più), il pomeriggio nell’odissea Busonera.

Al Busonera un mega SUV parcheggiato davanti all’ingresso, nessuno spazio per le moto (sì, io ero in moto), e io per paura di essere multato sono finito negli unici posti disponibili su terreno di sassi e terra, con il rischio che la moto cadesse. Fantastico. Entro dentro e trovo io credo almeno 25 gradi ed un caldo soffocante, pur togliendomi giaccone e felpa, e rimanendo in camicia con le maniche tirate su. Lì , pur avendo già l’appuntamento (15 mesi di attesa per la visita di controllo per i melanomi). mi metto in coda.

Il CUP infatti aveva fatto la prenotazione senza la riduzione per reddito inferiore ai 29000 euro lordi (per inciso, il CUD 2013 redditi 2012 che mi è stato consegnato ieri ha certificato un reddito lordo 2012 inferiore dell’8,41% rispetto al reddito 2011 , e l’anno prossimo andrà anche peggio, dato che solo da ottobre 2012 ci è stato tagliato l’importo del buono pasto del 40%, mentre il costo della spesa pubblica a livello nazionale continua ad aumentare).

Il volantino della CISL (ma la CGIL denuncia questa cosa da anni, da sola…) che parla di cosa sta succedendo nella pubblica amministrazione italiana.

Nel frattempo era arrivato il mio turno per la visita vera e propria (ero andato ad avvisare che ero presente ) , e c’era una sola persona allo sportello. L’IOV , se possibile, è un luogo ancora di più delicato degli altri, perchè i pazienti oncologici sono sottoposti a un vero girone dell’inferno tra prenotazioni, visite, terapie salva e distruggivite, e spesso l’unico interlocutore è la persona allo sportello del CUP. Che era da sola. E con la quale ovviamente mi sono arrabbiato, quando mi ha spiegato che ero io che dovevo chiedere che venisse scritto il codice sulla ricetta, io che le ripetevo che l’avevo fatto notare quando LORO (IOV) mi hanno fatto la ricetta 15 mesi fa e lei che mi rispondeva che non avevo capito niente di quello che le avevo detto. Stress da entrambe le parti, e non è difficile capire questa operatrice che almeno da quando ero lì si trovava a dover parare il colpo a utenti del dis-servizio sanitario regionale che protestavano per i tempi di attesa per le visite mediche e anche del CUP stesso. 40 minuti di coda per cambiare una prenotazione (tempo effettivo di modifica: 1 minuto).

Proprio ieri è apparso sul Mattino di Padova l’ennesimo articolo (per chi vuole interessarsi) sullo stato della sanità veneta; perchè è vero,i tagli della spending review arrivano da Roma alle regioni, ma ciascuna regione può decidere dove tagliare di più e dove tagliare meno (per esempio, quello che Zaia chiama regione virtuosa spende per il trasporto ferroviario regionale 1/4 della vicina , ma lontanissima per certi versi, Emilia Romagna). Nell’articolo anche i vertici del Policlinico universitario hanno ammesso che sì, succede che medici specializzandi (quindi per definizione ancora in via di formazione) si trovino senza lo strutturato a fare visite e diagnosi ! Il fattaccio è esploso dopo che , purtroppo, un medico specializzando ha commesso un errore e ora si troverà a dove rispondere forse anche penalmente per questo, anche se non doveva essere lasciato solo. Come scrive “il Mattino” con rara chiarezza, “Non è un caso, poi, se inchieste come questa siano partorite da altre indagini dove la solitudine degli specializzandi, costretti a fronteggiare in sala parto qualche emergenza e a chiamare il medico strutturato che non è presente, li espone a guai giudiziari. Guai che possono macchiare una carriera prima ancora del suo inizio.” . 
E’ il paradigma di questo paese marcio, l’Italia , dove manca il lavoro e quando si lavora il lavoro è una tortura, un lavoro rischioso non solo e non tanto per il lavoro che si fa ma soprattutto per le condizioni in cui si è costretti a lavorare. E mentre i contratti di Dirigenti e manager pubblici hanno cifre da capogiro , a te viene misurata la performance individuale, ai sensi della Legge Brunetta (150/2009) per vedere se al prossimo giro, tra tre anni, dopo 6 anni di blocco della contrattazione e delle progressioni economiche (una cosa vagamente simile agli scatti di anzianità che nel settore pubblico non ci sono) potrai avere 100 euro di aumento di stipendio.

Torniamo però alla mia visita ; superato stremato la parte amministrativa, come spesso accade, sono stato controllato approfonditamente dal personale dell’IOV (tutte ragazze giovani) e dalla dr.ssa Bernardini, a cui ho anche esposto alcune riflessioni sul rischio di tumori causato dalle creme solari, citando anche lo studio apparso su PubMed . La dottoressa mi ha voluto tranquillizzare (anche se ho imparato a prendere sempre con le pinze quanto riportato dalla sanità ufficiale), ricordandomi che non tutte le creme sono uguali e che oramai ci sono vari prodotti in commercio prive di parabeni (aggiungo io, tipo quelle della Avené, mentre le peggiori , ma va ? NIVEA) . Allo staff medico che si trova ad operare in queste condizioni va il mio più grande ringraziamento.