In tasca, solo caparbietà e rispetto.

Dall’intervento di Fabio Geda alla Route nazionale degli scout:
Il coraggio è una curva del quotidiano, come certi improvvisi riverberi di luce. Il coraggio è mettere in crisi le proprie certezze, aprirsi al diverso, all’inaspettato. C’è coraggio nella curiosità e nel voler sapere. Il coraggio è dire a un amico che ha sbagliato, dire: guarda, secondo me dovresti chiedere scusa. Serve coraggio per crescere insieme, così come per ammettere un errore. Il coraggio è nel perdono. A volte nel dire ti amo e nel trovare l’esatta sequenza dei gesti per dimostrarlo, quell’amore. Il coraggio è essere coerenti. È farsi testimoni della verità anche quando c’è da rimetterci. È nelle domande, perché una volta ricevute le risposte non potremo più far finta di non sapere. Il coraggio – poi – è farsi carico di quelle risposte. Il coraggio è abitare davvero le relazioni, starci dentro, non fuggire: con i genitori, i fratelli, le sorelle, gli amici, i maestri – con chi vorrebbe che i maestri fossimo noi. Il coraggio è tentare di cambiare il mondo rinunciando alla violenza: in tasca, solo caparbietà e rispetto. Il coraggio è tentare di cambiare il mondo cominciando a cambiare noi stessi. Non c’è coraggio nell’urlare uno slogan quando lo stanno urlando tutti. Il coraggio è gridare il nostro dissenso quando il silenzio della società e delle istituzioni diventa assordante. Il coraggio è rialzarsi e ripartire. È avere fiducia. È accettare la fiducia che gli altri ci accordano. Il coraggio è alzarsi ora, adesso, dire: sì, sono pronto, in questo momento. Non c’è più tempo per rimandare il tempo del coraggio. Sorella del coraggio è l’umiltà. Fare del nostro meglio quando nessuno ci osserva. Accordare il nostro passo a quello degli ultimi, anche quando potremmo correre. Il coraggio è rinunciare a qualcosa di nostro per un bene più alto: per il bene comune. Il coraggio è non mentire a se stessi, scavare dentro la propria storia, elencare pregi e difetti. Il coraggio è accettarsi. Il coraggio è pregare dicendo: accettami come sono, ma rendimi come tu mi vuoi. Il coraggio è trasformare il coraggio in qualcosa di quotidiano, impastarlo alle nostre azioni, al punto da non distinguerlo più.

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