Trenitalia ed i rimborsi tagliati (anche per gelo)

Trenitalia dopo aver unilateralmente tagliato di oltre metà i rimborsi dovuti ai viaggiatori per ritardi per propria causa due anni fa, adottando la scusante dell’entrata in vigore dell regolamento CE 1371/2007 in materia di rimborsi per ritardi ferroviari, ha in questo giorni di blocco per gelo e neve (ma in Finlandia come fanno a correre i nostri Pendolini ?) mostrato la sua eccezionale buona volontà nel coprire anche i ritardi per avverse condizioni meteo che lei stessa ha escluso dalla normativa che poi applica !

Ordinari disservizi di Trenitalia
Che pena sentire tante sciocchezze. Nulla vieta alle imprese ferroviarie di risarcire fattispecie più estese di quelle minime stabilite dal regolamento europeo. E infatti, parlando di ritardi che danno origine al rimborso, il Regolamento CE 1371/2007 stabilisce “I risarcimenti minimi in caso di ritardo sono fissati come segue: a) il 25 % del prezzo del biglietto in caso di ritardo compreso tra 60 e 119 minuti; b) il 50 % del prezzo del biglietto in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti. I passeggeri titolari di un titolo di viaggio o di un abbonamento che siano costretti a subire un susseguirsi di ritardi o soppressioni di servizio durante il periodo di validità dello stesso possono richiedere un indennizzo adeguato secondo le modalità di indennizzo delle imprese ferroviarie. Tali modalità enunciano i criteri per la determinazione dei ritardi e il calcolo dell’indennizzo“.
E’ data quindi ampia facoltà alle imprese ferroviarie di aumentare sia i limiti di rimborso sia le fattispecie nei quali è previsto il rimborso (deviazioni di percorso, cancellazioni, sovraffollamento, utilizzo di materiale rotabile non adatto alla categoria del treno, ecc.).
Trenitalia si è adeguata agli standard minimi previsti dalla Direttiva, un film visto già altre volte. Ma non si attribuiscano all’Unione Europea colpe che non ha. In Spagna la RENFE indennizza per i ritardi dei treni AVE (equivalenti dei nostri Frecciarossa) il 50% del biglietto per ritardi contenuti tra i 16 ed i 30 minuti, e del 100% per ritardi superiori a 30 minuti. Giusto per parlare di Europa.

Ora il governo Monti sta riducendo gli stipendi dei manager delle aziende pubbliche: e l’incarico di Moretti a due milioni di euro l’anno per un servizio che non funziona nemmeno con il sole e le margherite sui prati ?

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