Il puttaniere radicale

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Su Facebook sostiene che è “un dovere aiutare le istituzioni”. Poi ammette di stare trattando con il  Cavaliere e dichiara che “tra il puttaniere Berlusconi e il casto Formigoni non si può stare che col primo”.

Marco Pannella si prepara (e prepara i suoi) all’ennesima giravolta della sua lunga carriera. Ha un pugno di deputati che valgono oro per il premier, e poco importa che siano stati eletti nelle liste del Pd. Vuole rientrare in gioco. E il gioco che va alla grande è allargare la maggioranza. O tenerla per le palle, direbbe con una delle sue abituali perifrasi.

Sulla mossa del sovrano la monarchia radicale sembra perplessa. Emma Bonino, che nel regno svolge le funzioni di Regina madre, dice che non si fida di Berlusconi. Mentre dai militanti, vagamente disorientati, arrivano centinaia di messaggi per niente gentili.

Ma il meglio deve ancora venire.

Chissà con quali ardite circonlocuzioni Pannella spiegherà ai suoi che bisogna sostenere un esecutivo che si appresta a imporre idratazione e alimentazione forzata a  tutti i Welby italiani, presenti e futuri.

Marco lo sa benissimo, ma fa finta di niente. Meglio non dire adesso che il Cavaliere è quel genere di puttaniere che prima pecca e poi compra le indulgenze da Bertone e Bagnasco.

Tanto nemmeno costano soldi, solo qualche voto giusto in Parlamento.

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