E la vacanza a Barcellona si trasformò in un calvario…

Un week-end davvero corto, dalle 22.10 di sabato sera alle 17.25 di lunedì pomeriggio, per la prima volta con Enrico fuori dall’Italia. La destinazione , Barcellona. Purtroppo, dopo sole 7 ore dall’arrivo a Barcellona, complice il fatto che non avevamo l’albergo che dal giorno successo, il fattaccio. Sul bus per il souvenir , dopo aver pagato i biglietti, vengo derubato. Carta di credito, centinaia di euro in contanti (per l’albergo e per tre giorni de vacaciones) , carta di identità , patente (che non porto mai all’estero e che era rimasta dentro il portafoglio per sbaglio….

All’uscita dal souvenir, vai a piedi al Commissariato di Nou della Rambla a fare denuncia (tra l’altro molto più veloce di quanto avviene in Italia, compili tre fogli , firmi, consegni, e te ne vai, senza che un carabiniere/poliziotto debba interpretare e scrivere in modo prolisso come sono avvenuti i fatti). Mi dicono che la denuncia varrà anche in Italia per rifare i documenti, ma al mio arrivo in Italia mi viene detto il contrario. Senza documento di identità, vado al Consolato italiano: 50 persone in fila per un ufficio che apre alle 10 e chiude alle 12,30 , e che dal 31 ottobre , “per una migliore organizzazione degli uffici”, aprirà tre giorni alla settimana per le persone di lingua spagnola , e due giorni per quelli di lingua italiana. Esauriti i 15 numeri disponibili per l’intera giornata per le procedure relative al ritiro passaporti e anagrafe A.I.R.E. (Italiani Residenti all’Estero) , una trentina di persone, arrivate da tutta la regione della Catalogna, se ne vanno arrabbiate. Il consolato argentino – mi riferiscono – prepara i passaporti in giornata !!!

Quando arrivo su, un funzionario mi risponde che per volare con Vueling basta la denuncia, se invece avessi utilizzato Ryan Air ,senza una fotocopia del documento non avrei potuto imbarcarmi. E delle ragazze di Lecce disperate che dovevano partire da Girona il giorno successivo (un’ora e mezza di treno da BCN) , erano lì che tentavano di contattare il loro comune. Già, perchè il funzionario ha chiesto a loro il numero di telefono dell’ufficio anagrafe del loro comune e che comunque in giornata non ce l’avrebbero fatta, ma erano fortunate perchè non sono state derubate l’ultimo giorno !!!

Per il resto, ogni volta Barcellona mi affascina, i giovani sempre pronti a far festa ma che l domenica riposano “porque manana trabajo”, troppo di compagnia.

Devo anche ringraziare qui pubblicamente tra i tanti che mi sono stati (e in primis Enrico, il mio compagno di viaggio, che purtroppo ho dovuto lasciare solo nel secondo giorno) vicino Danilo, detto er murena , che appena saputo ciò che mi era successo, mi ha scritto vari sms, e dato che passava per Barcellona in aereo perchè sta andando a lavorare a Madrid per un paio di anni, mi ha detto che se mi serviva qualche soldo, eravamo vicini. Che dire, nel casino generale, è davvero bellissimo sapere che c’è qualcuno disposto ad aiutarti. grazie amici !

3 pensieri riguardo “E la vacanza a Barcellona si trasformò in un calvario…”

  1. “Mi dicono che la denuncia varrà anche in Italia per rifare i documenti, ma al mio arrivo in Italia mi viene detto il contrario. ”

    da quanto ho letto su internet, in caso di furto all’estero devi presentare denuncia di furto alle autorità locali estere, e devi fare denuncia anche alle forze dell’ordine in italia. Non so se l’hai fatto, ma se eri in aereo ti conveniva fare denuncia già in aereoporto (come ben sai sono presidiati).
    Sicuramente ti conviene cercare bene su internet, perchè so che le forze dell’ordine la legge la conoscono abbastanza poco, ed è tuo onere essere preparato sui tuoi diritti…!!

    riguardo alla fotocopia del documento…
    pensavo che non sarebbe male farne una scannerizzazione da tenere da qualche parte sotto chiave online, così basterebbe un internet point… la prossima volta che esco dallo stato ci penso 😉

    che sfiga pero’!
    sarebbe buona cosa tenere anche due documenti in due posti diversi quando si viaggia… bah.

  2. ahhhh che pessima cosa! Per fortuna all’estero non mi è mai successo nulla (però mai dire mai). Anni fa ero a Bibione, sono andato a fare il bagno e quando sono ritornato all’ombrellone non c’era più la mia borsa. Non avevo tanti soldi, ma si sono fregati il mio telefono (e poi ci ho messo un secolo a recuperare la maggior parte dei numeri) e le chiavi di casa. In più non ho fatto nemmeno in tempo a rivestirmi che è scoppiato un temporalone enorme e sono dovuto correre dall’altra parte della città dove c’è l’agenzia che si occupa della manutenzione del giardino e di mettere l’antigelo nei tubi per farmi dare la chiave. Sono poi andato a sporgere denuncia, ma è stato inutile.

    Una volta invece ero a Trento e sono andato ad accompagnare la mia amica Marta a fare denuncia dai carabinieri per il furto della bicicletta. Non ho mai riso così tanto: l’addetto era un carabiniere calabro con un accento così forte che non riuscivamo a capire nulla di quello che diceva e alla domanda: che valore darebbe alla sua bicicletta? La mia amica ha risposto: beh, un grande valore affettivo visto che me l’avevano regalata per la prima comunione!

  3. Beh dai.. l’importante come si suol dire che tutto sia finito bene.. la prossima volta ti farai regalare un porta banconote a tracolla da indossare sotto la maglietta.. così vedrai starai + tranquillo 😉

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