Fate il nome.

dal profilo pubblico di Alessandro Di Battista, deputato M5S alla Camera.

“Fate il nome!” ci chiede qualcuno. Proviamo a fare chiarezza. C’e’ chi ci chiede questo, Scanzi, giornalista che apprezzo moltissimo e’ capofila della cordata del nome. Qual’e’ il motivo? Stanare il PD. Ci si chiede di fare un nome pur sapendo che il Quirinale non lo accetterà. Ci si chiede una mossa comunicativa, sostanzialmente mediatica a noi, proprio a noi che vogliamo rompere proprio con questa logica “politicomediatica” inaugurata da B. con quell’indecente messaggio alla nazione del 94′. Bene, a parte il fatto che la Costituzione parla chiaro, e’ il Capo dello Stato che fa il nome, cercherò di spiegarvi il mio punto di vista. Li ho visti in faccia, li ho visti lavorare in Commissione, ho ascoltato le loro balle. Credetemi, noi cittadini possiamo tranquillamente lavorare nelle Istituzioni, da Palazzo Chigi all’ultima circoscrizione del comune più piccolo d’Italia. Per chi vuole cambiare un sistema, anche modelli di ragionamento obsoleti, fare un nome quando i nomi ce li abbiamo a casa, e sono le Ruocco, i Rizzetto, i Di Maio, i Fico, le Taverna, le Spadoni, i Sibilia, i Di Stefano (e potrei continuare con decine di nomi, praticamente tutti, tranne coloro che non restituiscono i soldi o parlano di piattaforma quando chiudono le proprie pagine FB se criticati), e’ un passo indietro. Semplice! Noi non dobbiamo stanare il PD, noi non dobbiamo distruggere il PD (il PD si distrugge da solo), noi dobbiamo convincere gli italiani che con credibilità, onesta’ e studio, tanto studio, i cittadini possono occuparsi della res pubblica. Noi dobbiamo convincerli della bontà delle nostre idee. Semplice, parole semplici! Non ci vuole Einstein a capire che se non hai i canadair meglio non comprare gli F35, che prima di portare l’IVA al 22% meglio tagliare le pensioni d’oro, che i militari in Afghanistan non ci devono stare, meglio dare quei soldi, sono soldi, a chi non ha lavoro o alle aziende perché ripartano. Vi ricordate la provocazione di Beppe in campagna elettorale: “voglio una casalinga ministro dell’economia”. L’ho capito, non era una provocazione. Letta, un indecente bugiardo e’ premier. Perché Morra non può esserlo? E’ più preparato, più onesto intellettualmente e non ha doppi fini! Punto. Io non “spreco” energie nel fare nomi per reiterare la “videocrazia”, anche per questo, come vedete, non vado in TV, non perché abbia paura, parlare di fronte alle telecamere lo avete visto non mi fa ne caldo ne freddo. Io e i miei colleghi facciamo agora’ in strada, andiamo a casa degli sconosciuti, riempiamo piazza su piazze (anche senza Beppe ed e’ favoloso!). Ci impegniamo per far capire che l’unico nome che ognuno deve fare e’ il proprio. Perché tutti dobbiamo esser parte di questa rivoluzione storica. Tutti, ed e’ una rivoluzione. Il M5S e’ un movimento rivoluzionario, democratico, nonviolento ma rivoluzionario e i movimenti rivoluzionari non si accontentano, non usano le armi del passato, non risolvono i problemi utilizzando i sistemi che li hanno generati. I movimenti come il nostro vincono o perdono, non pareggiano mai. Ognuno faccia il suo. A riveder le stelle!

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