Michael Van Vleet via Compfight
Niels Bohr, premio Nobel nel 1922 , è stato padre cofondatore della fisica quantistica e dell’interpretazione di Copenhagen secondo la quale le sole cose reali sono i risultati di esperimenti , così come vengono misurati da osservatori “coscienti e macroscopici”.
Bohr riteneva che l’albero che aveva nel suo giardino esistesse manifestandosi realmente solo quando lui o qualcun altro lo guardava, mentre se nessuno lo guardava spariva nel nulla, forse per esistere solo nel mondo potenziale , possibilistico o latente; avrebbe potuto essere un albero o qualsiasi altra cosa ma, secondo lui, la sua manifestazione “reale” avveniva solo quando qualcuno interagiva con esso osservandolo. [..] L’azzardo , se possiamo ritenerlo tale, per uno scienziato del suo calibro è stato soprattutto ritenere che sia l’essere umano a creare la Realtà in cui vive, nel senso che tutto ciò che l’essere umano crede di vivere è allora solo un effetto della sua coscienza ovvero della sua interazione con la Realtà.
(dal libro ” Io scelgo io voglio io sono, pg. 233, che sto leggendo a piccolissimi pezzi in questi giorni di convalescenza post-intervento).