Padova, una stazione a misura di utente

dalla rubrica delle lettere del “Mattino” di oggi

Confesso: sono io il pericolo della stazione ferroviaria diPadova. Mi aggiro per la stazione la sera tardi e cerco un modo per guadagnare qualcosa. Un esempio? Ieri sera (erano le 21.10) volevo guadagnare tempo, per tornare a casa quanto prima.Tram: tempo di attesa 19 minuti. Taxi: zero, con lunga coda di persone in attesa. Panchine, sedili? Zero, dentro e fuori dalla stazione: lo ammetto, mi ci sarei stravaccato sopra e so che questo è male, visto che le panche sono state debellate. Wc:chiuso quello interno, aperto e affollato quello alle spalle della fermata del tram. «Potevo venirci in moto, stamane, a prendere il treno», mi sono detto.Peccato che abbiano eliminato il parcheggio per le moto per costruire una collinetta. Maledizione, tocca farmela a piedi. Però confido nelle forze dell’ordine: li prenderanno prima o poi quei disgraziati che rendono invivibile la stazione. Che hanno messole boutique al posto delle panchine, le collinette al posto dei parcheggi, le pensiline alposto dei cessi pubblici. Ci fosse almeno la fontana, così sapremmo dove urinare.

Giovanni Chinotto
Pendolare

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