Stanchezza cronica, sono al punto di prima, ma questo studio…

E così, dopo un’altra visita di controllo al centro specializzato, anche i medici hanno convenuto che la cura con il cortisone non è servita a niente. Ho valori sballati per quanto riguarda il rame, i globuli bianchi CD4+ (quelli che attaccano le infezioni) ma sopratutto poche poche forze , e le situazioni di stress non fanno che peggiorare la situazione.

Per fortuna continuano gli studi sulla CFS e sulle altre malattie sempre più diffuse e di cui non si conosce la causa, ovvero la fibromialgia e la MCS sensibilità chimica multipla , e una delle ipotesi riguarda una disfunzione a livello dell’ossido nitrico (vedi anche questo articolo in italiano). L’articolo di cui parlo oggi tratta un protocollo sperimentale e come tale da non prendere per oro colato, ma vi consiglio di leggerlo perchè è davvero ben strutturato. Spiega che – semplifico con il mio caso – una infezione virale (nel mio caso Epsteinn-Barr virus) unita ad un forte stress psicologico (ed avrei qui, ma penso come molte persone, una nutrita serie) , può scatenare un aumento dell’ossido di azoto , che a sua volta provoca l’attivazione della proteina Nf-kb coinvolta nella produzione dell’enzima iNOS che aumenta a sua volta la produzione di ossido di azoto, e così inizia un circolo vizioso senza fine.

I sintomi comuni alle tre patologie prese in esame dallo studio sono disfunzioni nell’apprendimento e nella memoria, stanchezza e disturbo del sonno, depressione ed ansia / attacchi di panico (due settimane di Lexotan per reggere in ufficio a fine aprile) , sindrome dell’intestino irritabile e allergie alimentari (anche queste comparse improvvisamente con la mononucleosi, a pasta e pane) .

Lo studio dice che la cura consiste nello spezzare questo circolo vizioso partendo da tutti gli elementi che concorrono all’alimentazione del ciclo: “per esempio” – dice lo studio – “se lo stress ti fa sentire peggio, devi ridurlo o governarlo” . Tuttavia sono necessari interventi multipli, ben spiegati nell’articolo del professore che parla di questo protocollo sperimentale.
Parlando del mio caso personale, verifico puntualmente che una giornata lavorativa con molto stress o appuntamenti, impegni e soprattutto orario prolungato di lavoro senza la possibilità di fare anche mezz’ora di allenamento in palestra (principalmente 12′ di corsa moderata, addominali e altri semplici esercizi) le mie energie crollano in modo terribile. Negli ultimi tre giorni sono andato a letto alle nove di sera.
Inutile dire che inizierò quanto prima a seguire per quanto possibile questo protocollo coinvolgendo sia il mio medico di base che la struttura che mi segue, il CRO di Aviano (aggiornamento: il dottore che mi segue presso il CRO mi dice che loro non si discostano dal loro protocollo che prevede la cura con cortisone  – che nel mio caso non ha portato miglioramenti definitivi , anzi terminato il cortisone stavo peggio di prima, quindi sono alla ricerca di un medico che mi possa consigliare dosi e quantità per questa cura, al momento sto prendendo Neovis plus).

P.S: Continuando a documentarmi ho scoperto alcune notizie interessanti. Innanzitutto con un esame del sangue fatto sul polpastrello, il D-test , si può valutare il livello degli idroperossidi che correlano direttamente con i radicali liberi. Inoltre ho scoperto che la L-arginina, che come avrete letto in un post precedente è l’unico integratore che finora mi ha dato ottimi risultati (in farmacia lo si trova con il nome di bioarginina), serve per produrre più ossido di azoto ; se però vale la teoria sopra riportata , io di ossido di azoto ne dovrei avere già molto. Tuttavia, come spiega questo sito, “in talune circostanze, quali quelle legate allo stress ossidativo (squilibrio fra produzione ed inattivazione di specie reattive dell’ossigeno, quali l’anione superossido) l’NO, pur prodotto in quantità adeguate, viene rapidamente convertito in sottoprodotti biologicamente inattivi o addirittura tossici (es. perossinitrito) (vedi figura 2). Pertanto, sebbene la L-arginina possa esercitare di per sé un’azione anti-radicalica (22), la presenza di un antiossidante nella sua formulazione, è potenzialmente in grado di aumentare in maniera più efficiente la “biodisponibilità” dell’NO, sia fornendo il precursore fisiologico (L-arginina) sia neutralizzando le specie chimiche reattive che tenderebbero ad inattivarlo (selenio).”. Ovvero , se dalle analisi del sangue risultasse che ho un livello superiore alla norma di radicali liberi (nonostante la cura di due mesi comprendesse il BIOTAD che è un concentrato di antiossidanti) , verrebbe spiegato il motivo del “miracolo” della bioarginina, che stimola la produzione di ossido di azoto dato che quello prodotto dal corpo per effetto dei radicali liberi verrebbe convertito nel tossico perossinitrito e non sarebbe pertanto disponibile per le sue funzioni importanti.

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