Secondo la concezione di Hobson , il colonialismo derivava dal tentativo di trovare nuovi mercati per gli investimenti, quando le capacità produttive di un paese erano superiori alle possibilità di vendita nel mercato interno. Per Hobson , infatti, la maggioranza della popolazione riesce ad acquistare solo una piccola parte dei beni che possono essere prodotti. Ne consegue un incessante sforzo volto sia ad acquisire nuovi mercati dove vendere, sia ad abbassare i costi di produzione ricercando materie prime e forza- lavoro a buon mercato in altre parti del mondo Ciò che Hobson chiama imperialismo (ossia, la spinta a conquistare e soggiogare altri popoli, di cui il colonialismo era una delle espressioni) discende da queste pressioni verso un’espansione esterna.
Questo processo , da un lato, ha contribuito allo sviluppo economico dei paesi occidentali, dall’altro, ha impoverito buona parte del resto del mondo, dato che le risorse defluivano dalle aree non-industrializzate verso quelle industrializzate. E’ stato questo processo a creare il divario crescente tra la ricchezza dell’Occidente e la povertà del Terzo mondo.
[Anthony Giddens, Sociologia, ed. Il Mulino]