Questa mattina, complice una stupenda giornata di sole, siamo tornati in piscina a Milsons Point. Quello che non vi avevo ancora detto di questo splendido posto e’ che l’acqua non contiene cloro ma solo sale. Il risultato e’ che , a differenza di quanto mi capita ogni volta in Italia, dopo un bagno e la doccia, la pelle non e’ arsa dal sole , anzi ci si abbronza meglio.
Io sono intollerante al cloro : da piccolo era una tragedia seguire il corso di nuoto , non tanto durante l’allenamento ma perche’ alle due di notte quando mi si tappava il naso e non riuscivo piu’ a dormire! Ho provato di tutto, compreso ovviamente il tappanaso, ma fare le notti in piedi non faceva per me.
Qui invece dopo una bella nuotata e un po’ di sole preso nella terrace, si sta davvero bene. All’entrata tra l’altro abbiamo beccato un signore che vive qui da 40 anni e parla ancora un buon italiano !
Subito dopo a pranzo a Darling Harbour con Angela, una collega di lavoro di Marco. E qui devo dire una cosa. Qui in Australia ho apprezzato di nuovo una cosa di cui mi ero totalmente dimenticato in Italia e cioe’ l’ apprezzare il momento conviviale del pranzo (o cena) fuori casa. I ragazzi studenti-lavoratori che abbiamo incontrato l’altra sera al pub gia’ mi avevano confermato, sconcertati pure loro, che qui in Australia conviene mangiare fuori piuttosto che comprare la roba al supermercato ( i prezzi sono comunque inferiori a quelli dei supermercati italiani, anche se di poco).
Oggi abbiamo pranzato in uno dei ristoranti piu’ esclusivi di Sydney che danno sul porto di Sydney, l’ICE Cube . Pranzo a base di barramundi (il mio pesce preferito), ottimo vino rosso australiano (Merlot) , cozze in salsa di pomodoro in quantita’ industriale (per capirci, il doppio di quella che ti danno in Italia), per Marco spaghetti con i gamberi e per Angela cozze e un altra pietanza a cibo di pesce. Fare il conto qui in Australia e’ molto semplice : anche grazie al fatto che ovunque si puo’ richiedere acqua di rubinetto e non si paga, non esiste il coperto, non esiste il servizio (ma e’ abitudine consolidata lasciare mance, come i nostri 5 AUSD che sono comunque molto ma molto meno del 10% per il servizio piu’ il coperto che si paga in Italia) , sapere in anticipo quanto si paghera’ e’ molto semplice.
La volta precedente ho mangiato al Meat & Wine carne di canguro mentre Marco un piatto a base di carne (stiamo parlando di bistecche da 350g MINIMO) per 33 AUSD, circa 20 euro in tutto.
Questa volta, vuoi per il vino, comunque molto costoso qui, vuoi per la vista stupenda, vuoi per il ristorante di prima categoria, in tre abbiamo speso 150 AUSD, pari a 100 euro spaccati. Ma il recipiente in terracotta che conteneva le cozze ce l’hanno portato due volte. Mangiare insieme fuori e’ anche un buon modo di socializzare e di stare in compagnia, sicuramente di passare bene una parte del tempo della propria vita. E in Italia, se sei lavoratore dipendente, te lo scordi. E’ per questo che oramai e’ una gioia non regalare a quei quattro pescecani dei ristoratori italiani una marea di soldi per tornare a casa con fame.
Ah, dimenticavo : ovunque accettate le carte di credito senza battere ciglio. Le tasse qui, le pagano. Da noi praticano dei prezzi osceni e spesso il conto e’ su un foglio di blocco note !
Tornero’ in Italia pieno di ricordi bellissimi di questa vacanza che mai avrei immaginato cosi’ piena di belle sorprese.
Ieri siamo stati a Cogee e da li’ lungo un percorso protetto sulla costa fino a Maroubra Beach. Le due foto panoramiche che ho fatto si trovano qui, ma un assaggio e’ qui sotto !